Parte 12

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Ero molto confuso in quel periodo, tanto da mandare la domanda per entrare nell'esercito. Avrei voluto scrivere nella vita, ma non sapevo se ce l'avrei fatta, quindi pensavo di dover partire cercando un lavoro sicuro. Non avevo capito però che se mi sentivo in gabbia a scuola sarebbe stato impossibile avere la libertà che desideravo in caserma. Al concorso infatti non mi diedero l'idoneità per cause attitudinali.

Mi venne in mente di fare l'università e anche di fare il cameriere e basta. Ero così confuso che mi licenziai senza ragione, che io mi ricordi. Mi sentivo di nuovo perso, non sapevo che fare dopo la scuola, però almeno sentivo di avere qualche opzione, cioè intravedevo un futuro sfocato.

Dal diario...

In un incrocio mi sento perso.

Ci sono quattro strade

e devo sceglierne una.

Non so dove portino,

come capire dove andare

se non so l'arrivo qual è?

Chiudo gli occhi e avanzo

nella speranza che qualcosa

di superiore mi guidi.

Apro gli occhi: sono dov'ero prima.

Ai miei piedi c'è un piatto vuoto

se non per un biscotto della fortuna.

Lo apro. Sul fogliettino:

"guardati dall'alto".

Non comprendo e aspetto la risposta,

immobile.

"Guardati dall'alto" fu un consiglio che mi diede mio nonno quando gli espressi i miei dubbi riguardo al mio futuro. Io non sapevo ancora cosa intendesse, lui era molto misterioso, soprattutto quando mi rivelava la verità. Non voleva mai dirmi tutto subito per non confondermi, per non bruciarmi e per fare in modo che le sue parole mi rimanessero impresse fino a quando non avessi compreso il loro reale significato. Era sempre così, le sue massime da vecchio saggio mi venivano in mente al momento giusto e mi hanno sempre aiutato a fare chiarezza.

Un'altra sua citazione che per me è stata molto importante è questa: "l'uomo è come un'automobile. Il motore è l'anima e la carrozzeria il corpo. Tu sei fortunato perchè sei una Ferrari". Ci pensai a lungo a tutto ciò ed elaborai un pensiero:

"Paragoniamo l'uomo ad un'automobile. La carrozzeria è il corpo, il conducente è la mente, il motore è l'anima e la benzina sono i sogni. Il conducente è fondamentale per il movimento della macchina perché dalle sue capacità di guida, dai suoi riflessi e da molti altri fattori derivano le prestazioni. Il conducente può vincere una gara o schiantarsi. La mente è essenziale per indirizzare se stessi nella direzione giusta e nel modo giusto. Senza un conducente l'auto non si muove, sta ferma, quindi non viene utilizzata per lo scopo per cui è stata ideata. E' così anche per l'uomo, cioè, senza una mente pensante l'uomo sta fermo, è chiuso in sé, si limita ad esistere, quindi non compie il suo destino.

Senza il motore la macchina non avrebbe senso di esistere. Il corpo senza l'anima renderebbe l'uomo una scimmia intelligente. E' l'anima che ci rende uomini, che ci distingue dagli animali. Non avremmo senso di esistere senza un'anima, anzi, non esisteremmo nemmeno.

Senza la benzina l'auto non parte, anche se hai un buon conducente ed un mezzo strepitoso, c'è poco da fare. La si può spingere, facendola andare per inerzia, ma non è lo stesso. Come la benzina, in un certo senso, nutre il motore, le nostre passioni e i nostri sogni nutrono l'anima, il nostro principio vitale. Che senso ha la vita senza quell'energia vitale che fa in modo che tu ti possa mettere in moto e compiere il tuo destino? Senza la benzina si dice che l'auto è morta e si può dire lo stesso dell'uomo: senza ciò che nutre la sua anima, è morto dentro.

Chi ha realmente successo nella vita ha una carrozzeria tenuta bene, conducente che è un pilota di Formula 1, motore dei più potenti, mai senza benzina."

Nello stesso periodo in cui tirò fuori queste due massime, mi diede "il libro delle risposte".

-Come funziona?- Chiesi a mio nonno mentre studiavo il libro rigirandolo tra le mie mani.

- Ti devi concentrare sulla domanda che vuoi fare e quanto senti che è il momento giusto lo apri. Dammi qua. - Chiuse gli occhi e mi mostrò come fare.

- Chi è Dio? - Chiese ad occhi chiusi al libro, poi lo aprì e lessi una frase che ci invitava a stare al nostro posto. Non ricordo le parole esatte, ma il senso era questo. Lui mi guardò per vedere la mia reazione, io ricambiai lo sguardo. Mi aveva molto incuriosito, ma ora avevo un'altra priorità. Prima di andarmene e testare per conto mio il libro chiesi al nonno secondo lui chi è Dio. " Non è l'uomo con la barba bianca che sta in cielo. A me piace chiamarlo il cervello universale. E' tutto ed è in tutto".

- E' Dio che ci risponde tramite il libro quindi? –

- In un certo senso sì. -

Soddisfatto me ne andai in un'altra stanza per cercare delle risposte.

D: Penso semplicemente a S.

R: Non pensare soltanto al duro e serio lavoro, per riuscire è indispensabile anche un atteggiamento giocoso. Le mani non dovrebbero mai dimenticare come si accarezza il mondo.

D: Perché? Se lavoro duro senza giocare non mi realizzerò?

R: Solo vivendo con gioia ed entusiasmo si potrà sperare nel successo.

D: Senza S. non posso essere felice?

R: Coltiva la leggerezza e la dolcezza. Le frasi tipo "a tutti i costi", ti portano sempre più lontano da ciò che cerchi realmente. Impara a corteggiare con amore il tuo obiettivo.

D: Il prossimo anno dovrei andarmene a vedere il mondo abbandonando S. o dovrei rimanere qua da lei?

R: Non è ancora il momento di tirare le somme. Continua a cercare e a sperimentare, ti aiuterà a crescere e a migliorare nell'attesa di capire con certezza che cosa desideri realmente.

D: Che dovrei fare il prossimo anno? Dovrei viaggiare in giro per il mondo?

R: Non cercare lontano. I tesori più preziosi sono così vicini, così luccicanti, così disponibili... basterebbe riuscire a vederli e smetterla di cercarli in capo al mondo.

Ben presto mi allontanai dall'idea di viaggiare per il mondo, ma non mi avvicinai al mio vero scopo, o almeno così poteva sembrare. Inviai la domanda per entrare nell'Esercito Italiano in ferma volontaria prefissata di tre anni. 

Un'aspirante qualcunoWhere stories live. Discover now