Parte 7

5 1 0
                                    

Torniamo a quell'estate. Nonostante fossi spesso occupato dal lavoro, riuscii comunque a vedere Sofia e andammo anche in vacanza insieme. La nostra relazione continuò armoniosamente per tutta la pausa estiva, ma con ottobre le cose cambiarono. A causa di alcuni eventi e comportamenti sbagliati, il nostro rapporto si incrinò e la mia insicurezza fece riemergere il vecchio dubbio, non ancora superato, del "se non l'amassi veramente?" La mia insicurezza mi fece pensare assiduamente a questa cosa e mi convinse che in realtà non l'amavo, ma in realtà stavo con lei solo per il bisogno di essere amato. Cominciai a distanziarmi e a diventare freddo. Smisi anche di apprezzarla e le andavo spesso contro. Le cose andarono sempre peggio, fino a giungere ad un punto di non ritorno.

Dal diario...

Ho sempre creduto che tutte le cose prima o poi finissero, non c'è nessun "e vissero per sempre felici e contenti". Come può una persona qualsiasi parlare di eternità? Noi non la conosciamo, non possiamo neanche immaginare cosa possa voler dire un "per sempre". Eppure desideriamo di stare con la persona che amiamo "finché morte non ci separi". Io sono un tipo razionale e posso dire che questa è un'emerita stronzata, però soffrii lo stesso quando tra me e Sofia finì. Dovrei scrivere piuttosto che lei mi lasciò, così sono andate le cose. Ciò mi sorprese molto allora, noi due litigavamo spesso, avevamo le nostre divergenze ma ero convinto che fossero cose risolvibili, piccoli problemi. Non capivo, infatti, come fosse possibile che da un giorno all'altro fosse finita.

Quel giorno (il pomeriggio del 28 dicembre 2021) andai a casa sua e sapevo che avremmo dovuto parlare, ma non ho colto alcun indizio di una possibile rottura. Appena la vidi, però, notai che c'era qualcosa di diverso, nell'aria delle vibrazione sconosciute, così negative da terrorizzarmi. Camminai lentamente fino a camera sua, cioè verso il patibolo. Mi sedetti sul letto e lo accarezzai ricordando momenti magici. Mi guardai intorno ed in ogni angolo della stanza vidi un via vai intenso di due figure sfuggenti, i fantasmi di me e lei. Ridevamo e tanto, ci abbracciavamo, baciavamo. La nostalgia prese il controllo di me portando con sé lo sconforto.

"Tra noi due non funziona più tanto bene..." Credo che cominciò così il suo discorso, ho cancellato dalla testa le sue parole ma il senso di ciò che disse c'è ancora. Lei non riusciva a lasciarmi, non sapeva se fosse la scelta giusta o meno. Era in dubbio perchè da un lato sperava che le cose potessero andare meglio, dall'altro, purtroppo, la situazione tra noi era tragica. Io le chiesi se fosse più felice con me o senza di me. Senza. Mi ami ancora? Muta. Non sapeva che risposta darmi e quel silenzio mi stava picchiando dritto in faccia. Alla fine disse: non più come prima. Dopo un'ora di tempi vuoti, pianti, sguardi, ci abbracciammo. Lì il mondo mi crollò veramente addosso. Mi dicevo: goditi questo abbraccio Leo e stringila più forte che puoi che è l'ultimo. Sofia mi ha fatto passare i momenti migliori della mia vita e quello era l'ultima volta che la toccavo, sentivo il suo profumo ed il suo calore su di me.

Ci guardammo intensamente negli occhi gonfi e colmi di lacrime e ci demmo l'addio.

Essere in quegli istanti fuori di casa sua e al freddo era terribile. Fu come se al patibolo mi avessero sparato tante volte ma non fossi morto ed in quella sera gelida mi stessi dissanguando lentamente.

Corsi in un boschetto lì vicino, l'unico posto in cui potevo stare un po' da solo. Ora sapevo cosa significava avere il cuore a pezzi. Sentivo qualcosa mangiarmi dentro, il dolore che cercava di ammazzarmi definitivamente. Dovetti liberarmene.

Sentii in lontananza versi di cinghiale e, spaventato, mi allontanai.

Vagavo per la città incappucciato, con le lacrime agli occhi e perso. I passanti mi lanciavano sguardi, colmi di pena o di indifferenza. Indifferentemente dal modo in cui mi guardavano io mi sentivo a disagio.

Un'aspirante qualcunoWhere stories live. Discover now