CAP XII - In health and in illness

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"Kyle, svegliati. E' quasi ora di andare a lavoro."

Gli sussurrò Blake raggiungendolo sotto le lenzuola.

"Va bene, arrivo..."

Disse il ragazzo alzandosi di scatto.

"Kyle!"

Il moro si fiondò in avanti arrestandone la caduta.

"B-Blake..."

"Sei bollente! Perché non me l'hai detto? Oggi resti a letto, non accetto obiezioni."

Affermò il moro prendendo il cellulare.

"Cosa stai..."

"Invio un e-mail all'ufficio per avvisarli che oggi non ci presenteremo. Non preoccuparti, basterà prendere qualche giorno di mutua."

"Concluse Blake."

"T-ti ringrazio."

"Aspetta qui, ti porto la colazione e qualche medicinale."

"Okay, sono nelle tua mani."

Replicò il ragazzo stordito dalla febbre.

"Prendi. Devi mangiare se vuoi guarire in fretta."

Affermò il moro imboccandolo.

Era sempre così disponibile e premuroso

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Era sempre così disponibile e premuroso.

Nonostante Kyle avesse vissuto in una famiglia agiata, non aveva mai ricevuto così tanta gentilezza.

"E' sicuro stare così vicini? Potrei attaccarti l'influenza..."

Blake s'avvicinò al ragazzo ancora di più.

"Abbiamo dormito assieme ieri sera, ricordi? Dovresti già avermi contagiato."

Disse baciandolo teneramente sulla fronte.

Kyle arrossì, socchiudendo gli occhi.

"Sai, sono cresciuto praticamente per strada. I miei genitori non avevano un soldo bucato, spendevano tutto ciò che racimolavano a vizi... l'unica eredità positiva che mi hanno lasciato sono gli anticorpi."

Concluse Blake girando per l'appartamento mezzo nudo, era routine.

Estate o inverno, lui dormiva sempre in mutande.

"Dev'essere stata dura per te. Volevo chiederti qualcosa riguardo il tuo passato e la tua famiglia, ma visto che non ne parli spesso ho pensato che non foste in buoni rapporti..."

Commentò Kyle.

"In realtà non ho mai avuto un vero e proprio dialogo con loro. Mio padre è finito in prigione per rapina a mano armata, dopodiché mia madre è fuggita con un altro uomo lasciando solo me e mio fratello. All'epoca ero appena maggiorenne, mi lasciarono un tetto sopra la testa ma dovetti iniziare a lavorare per pagare i debiti, oltre ovviamente alle bollette e agli alimenti. Ero un teppistello di strada che amava leggere per allargare i suoi orizzonti. Mio fratello riuscì a malapena a prendere la terza media, mentre io cercavo disperatamente di ottenere la borsa di studio per poter colmare la mia sete di conoscenza."

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