𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟏

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Quel giorno c'era la prima lezione di Carrow e sinceramente Harry non voleva andarci.
L'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure aveva la cattiva abitudine di tentare di ucciderlo e continuava a lanciargli delle occhiatacce.

Ron, con pensieri simili, affondò la forchetta nel suo toast. Era seduto con i Grifondoro, per il grande dispiacere di Tom... d'altra parte, se Tom avesse voluto la sua compagnia non sarebbe dovuto essere così dannatamente fastidioso, vero?
Sospirò.
I Grifondoro erano estremamente rumorosi e Ron parlava con la bocca piena.
Era un bravo ragazzo... ma per nulla educato.

"Non posso credere che il professor Silente le permetta di insegnarci!" si lamentò Hermione, indignata, mentre posava il giornale sul tavolo.

Era totalmente d'accordo.
Non voleva andarci.

Sapeva che sarebbe stato terribile.

***

Si precipitò furiosamente fuori dall'aula, tenendo la bacchetta stretta in mano. Un gruppo di Corvonero del terzo anno si allontanò da lui.
Strano, aveva quasi dimenticato cosa si provasse a attraversare i corridoi separati. Non che gli dispiacesse, anzi, era stranamente soddisfacente non vedere i loro sguardi irritanti... e per Salazar, sembrava Tom.
Non riusciva proprio a credere che quella stronza avesse detto una cosa del genere!
Era PEGGIO DELLA UMBRIDGE. Era una decente insegnante e, se si ignorasse il modo disgustoso con cui stravedeva per Tom, la lezione sarebbe potuta essere piuttosto divertente.
Dopotutto non era estraneo alle Arti Oscure... poi lei aveva quella cosa.
Aveva detto qualcosa di abbastanza innocente, almeno in un contesto scolastico.
Era stato un buon consiglio su come affrontare gli avversari... per tutti tranne che per lui.
Per lui era stata una coltellata allo stomaco e lei lo sapeva.

"Quando si è contro un gruppo, è utile essere in grado di separare le erbacce dalle persone che si vogliono realmente far fuori e di eliminare le riserve." così aveva detto.

Sbarazzarsi della riserva... uccidere la riserva.
Potrebbe essere stata una coincidenza e aveva anche permesso che lo fosse.

Tuttavia, lei gli aveva accennato un sorriso beffardo per poi aggiungere: "Non è vero, signor Potter?"

Maledetta.

"Harry!"

Non si fermò quando udì le voci di Ron e Hermione. Non voleva davvero parlare con nessuno in quel momento... nemmeno con loro.
Accidenti.

Era stato Tom a trovarlo. Era ovvio che fosse lui.
Era sempre lui che a Harry piacesse o meno.

"Sparisci." sbottò automaticamente.

Tom si addentrò ulteriormente nella Torre di Astronomia, con le braccia incrociate casualmente sul petto e i capelli scuri che gli cadevano elegantemente su uno degli occhi.

"I tuoi scagnozzi ti stanno cercando."

"Non sono scagnozzi."

"Amici, poco importa." sospirò Tom con disprezzo, mentre si osservava le unghie. "Hai saltato il pranzo."

"E tu ti stai perdendo la lezione di Incantesimi." rispose.

Accarezzò ancora un po' la testa di Edvige, senza alzare lo sguardo e ciò avrebbe iniziato a infastidire Riddle in circa cinque secondi.

"Ho già superato i miei G.U.F.O. Anche tu. La roba che stiamo imparando la sappiamo già."

Harry sbuffò.
Che cosa tipicamente superiore da dire da parte di Tom.

"Rovinerai il tuo ruolo da studente modello."

"Harry."

Il sibilo irritato in Serpentese gli fece sollevare la testa di riflesso.
Le sue spalle si tesero leggermente per la preoccupazione, purtroppo.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐚𝐭𝐨Where stories live. Discover now