𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟒

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Il preside si fermò accanto al letto, fissando Tom.

"Harry, ragazzo mio, vorrei parlare solo con te per un momento." disse, sorridendo serenamente.

Tom inarcò un sopracciglio per l'affronto.

"E perché mai? Vuoi parlargli di me? Desidero restare. Non mi fido di te insieme a Harry e sappiamo che ciò che desidero conta di più di quello che vuoi tu." rispose freddamente Tom.

Mise un braccio intorno alla vita del corvino, allontanandolo dal vecchio.
Il preside fece un passo avanti, con un'aria furiosa, prima che sorridesse nuovamente e si lasciasse cadere con grazia sulla una poltrona che aveva appena evocato.

"Cosa ne pensi, Harry?" chiese Silente.

Il Grifondoro fissò il vecchio, colui che un tempo era stato il suo mentore, ma ora era una persona irritante e manipolatrice.

"Non mi importa se Tom vuole rimanere." disse semplicemente.

Il preside sembrava un po' dispiaciuto.

"Molto bene." disse con un tono deciso.

Ci fu un momento di silenzio.

"Puoi dirmi cosa hai visto, Harry? So che è difficile per te, ma ho bisogno di sapere cosa ha detto Tom."

"Voldemort." lo corresse automaticamente e Silente gli rivolse uno sguardo lungo e penetrante.

"Cosa ha detto Tom?" insisté.

Harry poteva avvertire la magia di Tom che cominciava a fuoriuscire con furia.

"Non lo so. Stavo cercando di togliermi Voldemort dalla testa per prestare attenzione a Tom." rispose con una voce mortalmente calma.

Silente lo fissò per un momento, nei suoi occhi non c'era il solito luccichio.

"Cosa ha detto Voldemort?" chiese infine il preside.

Punto per lui.
Harry 1, Silente 0.
Sorrise innocentemente.

"Nulla che la riguarda." disse tranquillamente. "Andiamo. Non posso sopportare un secondo in più tutto questo candore."

Tom sogghignò, prima di uscire dall'infermeria.

***

𝐏𝐎𝐕 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓𝐄

Com'era possibile che le cose fossero sfuggite al suo controllo? Harry Potter era Harrison Evans e Tom Riddle era a Hogwarts.
Era così ingiusto.
Non poteva nemmeno sfidarli apertamente, col rischio di spingere Harry ancora di più verso il lato oscuro.
Entrambi attiravano le persone, soprattutto insieme: sembrava che ci fosse un campo magnetico di carisma e potere intorno a loro.
Erano entrambi dei bei ragazzi. Dannazione.
Harry si sarebbe fatto male, come lui con Grindewald, poi se ne sarebbe andato così lontano che non avrebbe più lottato per loro.
Accidenti!
Lanciò un'occhiata all'ingresso, da dove il duo Serpeverde era uscito.
Aveva bisogno di rimettersi in gioco.
Presto.
Tom non avrebbe lasciato andare il ragazzo senza combattere.

***

𝐏𝐎𝐕 𝐑𝐎𝐍 𝐖𝐄𝐀𝐒𝐋𝐄𝐘

Fissò le le due figure uscire dall'infermeria e udì entrambi i ragazzi sibilare: Serpentese.
Perché Harry parlava il Serpentese con Riddle?
Avevano qualcosa da nascondere?
Ribolliva miseramente dalla rabbia.
Da quando quelle serpi erano arrivati, Harry aveva avuto sempre meno tempo per lui - per lui e Hermione.
Pensava che fossero migliori amici, ma sembrava che adesso Harry avesse nuovi amici.
Un Malfoy?!
Come poteva Harry essere amico di un Malfoy?

"Cosa ti ha chiesto Silente, amico?" chiese, avvicinandosi ai due.

Sia Harry che Tom smisero di parlare e entrambi lo guardarono. 
Odiava quello sguardo freddo e calcolatore che Riddle gli rivolgeva.
Il malvagio bastardo probabilmente li avrebbe massacrati tutti nel sonno. Harry, il suo migliore amico, si sarebbe fatto male o peggio.

"Volevo parlarmi di Voldemort."

Il corvino fece spallucce, mentre il suo viso si era oscurato: sembrava pericoloso.

"E tu cosa gli hai detto?" chiese con entusiasmo.

"Di andarsene." rispose Tom, trascinando con sé Harry. "A più tardi, Weasley."

***

𝐏𝐎𝐕 𝐇𝐄𝐑𝐌𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐑𝐀𝐍𝐆𝐄𝐑

Harry era cambiato, questo era innegabile.
Ma era anche innegabile che in fondo fosse sempre lo stesso: coraggioso e eroico.
Il ragazzino con troppe attenzioni indesiderate e troppo peso sulle spalle che l'aveva salvata da un troll nel bagno femminile.
Il suo migliore amico, praticamente suo fratello. Avevano superato insieme la buona e la cattiva sorte, l'inferno e la marea alta.
Nessun suo nuovo atteggiamento avrebbe mai cambiato la situazione.
Sembrava più aperto con Tom, ma allo stesso tempo più cauto.
Rideva e sorrideva di più: sorrisi amari, sorrisi genuini e sorrisi così luminosi del sole.
Aveva più fiducia, aveva ottenuto voti migliori.
Aveva qualcuno che capiva.
Perché Harry e Tom, nonostante le loro discussioni, lo aveva assistito più volte nella Sala Grande, si capivano.
Le sarebbe piaciuto poter capire Harry proprio come Tom, ma non poteva.
Lui era felice.
Certo, era ancora una persona cupa e lunatica che a volte allontanava tutti, ma era anche più felice. Serpeverde sembrava soddisfare il suo lato cupo che Grifondoro, con tutta la sua allegria, non poteva.
Lui era un Serpeverde.
Era un Grifondoro.
Sapeva come ci si sentiva e non poteva rimproverarlo per essere andato da quella parte vitale di Harry che nessun altro vedeva.
Lei era una Corvonero.
Era una Grifondoro.
Harry aveva dimostrato che lei poteva essere entrambe le cose.
Non importava cosa, lei sarebbe stata al suo fianco.
Questo era ciò che facevano i veri amici.

***

𝐏𝐎𝐕 𝐂𝐘𝐆𝐍𝐔𝐒 𝐋𝐄𝐒𝐓𝐑𝐀𝐍𝐆𝐄

Odiava Potter.
Era così irrispettoso e impertinente.
Eppure in qualche modo il suo Signore lo difendeva.
Non aveva senso.
Lui e Tom una volta erano stati amici, ma ora quest'ultimo passava più tempo con Harry.
Harry!
Il corvino non sapeva essere un purosangue e il suo potere sarebbe stato molto migliore in mani capaci.
Il grifone non sapeva nemmeno come usarlo correttamente.
Aveva Tom, Zevi, Alphard e perfino Abraxas attorno a sé.
Era disgustoso.
Perché iVoldemort non poteva semplicemente sbrigarsi a uccidere il moccioso in modo che l'ordine naturale di Serpeverde potesse essere ripristinato?
Era il braccio destro di Tom, il suo più leale e fedele seguace.
Harry non supportava nemmeno Tom.
Dov'era la giustizia?

"Signor Lestrange?"

Si fermò davanti all'uomo, il quale lo fissava con quegli occhi azzurri che scintillavano.
Sentì le sue viscere stringersi per il disgusto.
Un altro amante dei babbani, proprio come Evans.

"Signore?" chiese con un tono cupo.

Il vecchio gli sorrise allegramente.

"Mi chiedevo se potesse aiutarmi con una cosa."

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐚𝐭𝐨Where stories live. Discover now