𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟑

104 17 1
                                    

𝐏𝐎𝐕 𝐓𝐎𝐌

Tom poteva vedere come Harry si fosse irrigidito e fosse rimasto immobile.

"Ti propongo un accordo, Harry." sibilò dolcemente.

Lo sguardo del corvino si incrociò con il suoi e in quegli occhi color verde, che ricordava il colore della Maledizione Mortale, si leggeva diffidenza e nessuna paura.

"Che tipo di accordo?" chiese Harry con una voce un po' debole a causa della pressione sulla sua gola. 

Tom voleva lodare quel ragazzo.
Harry era davvero diverso da tutti quelli che aveva conosciuto. 
Provava rispetto nei suoi confronti, cosa che di solito non ne provava per gli altri e non voleva costringerlo a stare al suo fianco. 
Ma lo avrebbe fatto prima o poi. 
Se non poteva avere Harry, nessun altro lo avrebbe avuto.

"È più una specie di contratto." disse tranquillamente. "Hai mai sentito il detto occhio per occhio, dente per dente?"

"Occhio per occhio renderebbe cieco il mondo intero."

Tipico. 
Harry aveva sempre una risposta pronta, no? 
Per essere un grifone aveva una lingua tagliente.

"Il mondo è già cieco." iniziò a dire, per poi fermarsi quando vide gli occhi di Harry dilatarsi. 

Poco dopo il Serpeverde osservò il proprio piede: per caso stava premendo troppo forte? 
Udì poi Harry gemere. 
C'era qualcosa che non andava. 
Non aveva bisogno di avere una connessione mentale aperta con Harry per determinare così tanto... aspettate, connessione mentale? 
Cadde in ginocchio mentre gli occhi del corvino diventavano vitrei. 
Tom imprecò sottovoce.

Gli occhi di Harry avevano assunto una sfumatura rosso cremisi. 
Era il suo se stesso del futuro?  Wow, poteva possedere Harry? 
Interessante... Era qualcosa da considerare. 
Harry aveva la cattiva abitudine di rifiutare gli ordini, anche quando erano per il suo bene.

"Bene, bene, bene. Cosa abbiamo qui?"

Tom si irrigidì quando udì quella voce sibilante. 
Non era Harry. 
Ciò significava…

"Lord Voldemort?" chiese. 

L'altro gli sorrise. Un sorriso terribile e così diverso dal suo da essere quasi irriconoscibile.  Quasi. 
Il modo in cui incurvava le labbra all'insù era uguale al suo.

"Ciao, Tom. Devo ammettere che non capita tutti i giorni di incontrare se stessi."

"Che cosa hai fatto a Harry?" domandò il giovane con un tono pericoloso. 

Gli occhi rosso sangue di Voldemort, simili a quelli di un serpente, si assottigliarono.

"Ritorna in te, ragazzo. Per noi lui conta poco."

"No." disse lui in disaccordo. "Harry ha poca importanza per te. A me interessa moltissimo e mi è utile."

In quel momento, per un istante, gli occhi di Harry tornarono al colore originale.
Bravo ragazzo.

"Non essere sciocco!" 

Ancora Voldemort. 
Il sangue cominciava a fuoriuscire dalla cicatrice presente sulla fronte di Harry, mentre il suo corpo si contorceva per il dolore per quella intrusione. 
Tom provò rabbia.

Non era uno sciocco e avrebbe distrutto chiunque avesse detto il contrario, anche il suo se stesso del futuro. 
Com'era ridotto in quello stato? 
Ovvero un mostro simile a un serpente che inseguiva un adolescente per ucciderlo. 
Patetico. 
Lord Voldemort non sarebbe mai rientrato negli standard di un criminale comune. 
Nessuno doveva toccare Harry, tranne lui - e questo significava che solamente LUI poteva, non un altro lui... Per Salazar, suonava strano.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐚𝐭𝐨Where stories live. Discover now