𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟏

113 18 0
                                    

"Che cosa sta succedendo qui?" aveva chiesto Scrimgeour.

Harry inclinò la testa da un lato. 
Accidenti, si ricordava di quell'uomo che quando era ancora un adolescente aveva i capelli che ricordavano la criniera di un leone. 
Nessun Auror poteva essere così spaventoso se lo si vedesse ubriaco all'età di quindici anni. 
Ah, bei tempi. 

L'uomo si guardò attorno, posando lo sguardo su di lui e Tom e poco dopo strinse i denti. Il suo viso aveva perso ogni colorito. 

"Cosa avete fatto voi due alla signora Umbridge?" domandò immediatamente

Harry si domandò distrattamente se non avrebbe dovuto offendersi per il modo in cui tutti lo consideravano automaticamente un piantagrane.

"Rufus." disse Tom, sorridendo. "A quanto pare sei diventato un Auror, eh?"

"Signor Riddle, sì. Ma possiamo al caso..." rispose l'uomo, anche se sembrava parecchio nervoso di fronte al Serpeverde.

Che si benedica il piccolo funzionario del Ministero.

Tom fece spallucce e sembrava avere un'espressione disinvolta sul viso.

"Ma certo. La professoressa Umbridge è una Mangiamorte."

Harry quasi rise del disgustato, impaurito e povero orfano che Tom riuscì a tirare fuori, nonostante ciò lo aiutasse a far guadagnare rispetto.

"Non hai visto il Marchio Nero?" domandò il corvino, fissandolo con uno sguardo innocente.  

Rufus aveva esitato un attimo a rispondere e si era limitato a lanciare un'occhiata ai suoi uomini. 
Era chiaramente indeciso se portare al termine il compito e il non fidarsi di loro.

"Beh, sì, ma..."

"Ma cosa? Non sono prove sufficienti per te? Sirius Black non ha mai avuto un processo e era innocente." 

Vide Scrimgeour sussultare.
Lo sguardo di Tom si incrociò con il suo per un breve momento e poté leggere il divertimento negli occhi del Serpeverde.

"Beh..." iniziò a dire Rufus: ovviamente non gradiva essere interrotto da un adolescente.

"Tu sei Tom Riddle!" si intromise una persona. 

Harry quasi ridacchiò quando un'altra interruzione fece crescere visibilmente l'ira del Capo dell'Ufficio Auror.

"E tu chi saresti?" domandò con calma Tom, che sembrò servire solo a ulteriormente Scrimgeour.

"Dawlish, io... Wow, è un onore. Sono un grande fan del tuo lavoro!"

Doveva essere uno scherzo. 
Per caso intendeva Voldemort?
Nah, non poteva essere così, vero?

Tom sembrava pensare più o meno allo stesso modo, almeno questo era ciò che suggeriva il leggero cipiglio della sua fronte.  Era quasi inquietante quanto bene e poco si conoscessero.

"Il mio lavoro?" ripeté Tom, lanciando all'Auror uno sguardo intenso e psicopatico.

"Sì, hai catturato l'erede di Serpeverde durante gli attacchi del mostro."

Oh.
A quanto pareva si era preoccupato per nulla.
In quel momento Tom aveva un'espressione assente.

Oh, Harry quasi rise.
A Tom non era ancora successo, ma sapeva chi era il vero erede di Serpeverde. 
Riddle gli lanciò un'occhiataccia, volendo chiedergli spiegazioni una volta che quei tizi se ne fossero andati e il corvino si limitò a sorridergli innocentemente.

"Ah, quello. Non era niente." disse Tom con disinvoltura, mostrando con un sorriso affascinante. "Stavo semplicemente facendo il mio dovere."

Bugiardo.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐚𝐭𝐨Where stories live. Discover now