Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca

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Qualche giorno fa ho concluso il primo volume dell'edizione Mondadori de Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca e volevo spendere anche io qualche parolina su questa edizione! Sarò sempre immensamente riconoscente ai traduttori amatoriali perché grazie a loro ho letto gratuitamente novel, manhua e visto il donghua. Perfino il drama è disponibile gratuitamente su Viki. E, per quanto riguarda la novel, non solo la traduzione era molto fedele all'originale, ma avevano fatto un'accurata ricerca e spiegazione della cultura cinese che poi mi è tornata utile anche in altri danmei. 

Sono stata felice, quindi, di aver potuto finalmente dare il mio contributo al lavoro di MXTX: prima di questo libro, aveva ricevuto davvero pochi euro da me perché non è stato semplice comprare qualcosa di licenziato (alla fine ho acquistato solo un volume del manhua in spagnolo).

Il volume nostrano è bello e ben curato. Ho amato molto i dettagli sotto la sovra-copertina, sia nel volume, sia nell'altra parte della copertina stessa. Le nuvolette sono davvero bellissime! C'è sempre un po' di rammarico per le illustrazioni: ci sono moltissimi artisti italiani che avrebbero fatto meraviglie, ma anche le immagini di Marina Privalova sono davvero belle. L'unico mio dubbio è che sembra un volume dedicato anche ai più giovanissimi e, non trovando comunque un'indicazione di età nel libro, penso che a questo punto non verranno stampati i capitoli extra (fatto che ci starebbe, visto che hanno detto che si rifanno all'edizione cinese e non taiwanese).

Non ho i mezzi per giudicare l'accuratezza della traduzione, però ci tengo, nel mio piccolo, a dire qualcosa

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Non ho i mezzi per giudicare l'accuratezza della traduzione, però ci tengo, nel mio piccolo, a dire qualcosa. La storia è scorrevole, è resa chiara e semplice, tantoché mi sono divorata il libro visto che una pagina tira l'altra. Non mi dispiace che non ci siano le note perché non bisogna interrompere la lettura, anche se si perdono sicuramente delle curiosità interessanti. Gli onorifici tradotti non si possono proprio leggere. Non condivido la scelta di tradurli e nemmeno come sono stati tradotti.

Ogni volta che leggevo "Portatore di Luce" mi veniva in mente un giocattolo dei Gormiti che se premevi, partiva una voce: "Sonno il Sommo Luminescente, Signore della Luce"!

Però da una parte capisco questa decisione: questo è il modo migliore per avvicinare una grande fetta di pubblico, digiuni di terminologie dedicate al mondo danmei. Però sono ottimista. Perché? 

Perché, quando ho iniziato a leggere manga, la lettura era all'occidentale, 𝑜𝑛𝑖𝑖-𝑐ℎ𝑎𝑛 era fratellone e anche alcuni nomi propri venivano tradotti. Adesso il testo è rispettato.

O perché quando le piattaforme hanno iniziato a sottotitolare i drama coreani, 𝑜𝑝𝑝𝑎 era sostituto dal nome, ora cominciamo a vedere questo termine sempre più spesso.

Troppa speranza? Può darsi, ma spero che questo volume sia stato tipo una prova e che tutti i commenti vengano presi in considerazione. Diciamo che stavolta ha vinto il marketing, ma spero che nei prossimi volumi vinca la passione dei vecchi lettori.

Ho apprezzato molto, invece, il glossario finale in cui la traduttrice spiega anche il perché di alcune traduzioni, cosa che mi ha fatto molto piacere leggere. Spesso la ragione dietro ad alcune scelte è molto semplice: la scorrevolezza del testo. E in questo aspetto sono riusciti benissimo.

Senza contare che non apprezzo i post di molte persone, dove si incita a boicottare le vendite

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Senza contare che non apprezzo i post di molte persone, dove si incita a boicottare le vendite. Personalmente penso che ogni opinione vada rispettata e condivisa, ma con rispetto ed educazione. E non mi sembra saggio non comprare un libro solo perché si sono lette recensioni negative (tra l'altro di persone che a loro volta non hanno comprato il volume). 

È sempre meglio giudicare con la propria testa. Ad esempio, io ho storto il naso quando su internet giravano le immagini di una pagina in cui Wei WuXian e Jiang Cheng venivano definiti "fratellastri". Leggendo il libro, però, mi sono resa conto che questo vocabolo veniva usato solo e soltanto in questa occasione, in una parte in cui si voleva sottolineare il legame stretto che avevano questi due personaggi, che va ben oltre l'amicizia, quindi questo termine racchiudeva benissimo il concetto. Oltre al fatto che secondo l'Accademia della Crusca "fratellastro" si può usare anche se uno dei due è stato adottato. 

Tantissime persone, inoltre, che hanno aperto per la prima volta questo libro, mi hanno detto di averne amato la storia, anzi di averla letta tutto d'un fiato da quanto bella e scorrevole! Speriamo che (semmai aggiustando un po' il tiro) questo sia solo il primo di una lunga fila di romanzi danmei.

Tantissime persone, inoltre, che hanno aperto per la prima volta questo libro, mi hanno detto di averne amato la storia, anzi di averla letta tutto d'un fiato da quanto bella e scorrevole! Speriamo che (semmai aggiustando un po' il tiro) questo si...

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