Parte 14 Devi avere frainteso

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La donna di fronte a me ticchetta con le unghie sul bracciolo della sedia, facendomi innervosire più di quanto non lo sia già. La sala d'attesa è luminosa e asettica come quella di un ospedale, silenziosa, ad eccezione della leggerissima musica di sottofondo. La vetrata a pochi metri mi permette di vedere Filippo dall'altra parte, seduto da una scrivania stracolma di carta, impegnato in quella che pare essere una lunga telefonata. Lo sguardo è concentrato e l'atteggiamento apparentemente concitato. La giovane ragazza che mi ha accolto all'ingresso, a cui ho spiegato di essere la fidanzata di Filippo e di avere urgenza di parlargli, sosta ora pazientemente vicino alla sua scrivania, in attesa, forse un po' imbarazzata. Devo averla spaventata, per via dell'espressione furente che ho dipinta in viso. Osservo il mio fidanzato scrivere rapidamente alla tastiera del suo PC mentre la cornetta del telefono resta tra l'orecchio e la spalla destra, mentre io giro e rigiro nervosamente il mio bracciale al polso. Penso a quando ho ricevuto dalle sue mani questo bracciale, una sera di ormai molti mesi fa, quando le cose tra di noi erano ad un punto totalmente diverso. Eravamo innamorati senza saperlo, lottavamo per stare insieme, e di lì a poco tempo la nostra relazione sarebbe diventata vera, libera, autentica. Mi mordicchio la lingua respirando velocemente, in preda all'ansia, mentre continuo ad osservare Filippo a pochi metri da me.

Ora riaggancia sbuffando la cornetta, e la ragazza finalmente gli si avvicina, gli parla piano chinandosi sulla scrivania e poi si rialza indicando verso la mia direzione con un cortese gesto del braccio. Non cambio espressione quando Filippo aggancia il mio sguardo e tentenna leggermente. Appare piuttosto confuso, dopotutto non mi presento mai sul suo posto di lavoro. Poi alza un braccio con atteggiamento apprensivo, e mi fa gesto di avvicinarmi. Mentre mi alzo per raggiungerlo, Filippo ringrazia la ragazza dell'accoglienza che mi rivolge un cenno del capo come saluto.

Appena mi trovo vicina alla sua postazione, Filippo si alza dalla sedia venendomi incontro con aria apprensiva. Mi poggia le mani con decisione sulle spalle, mi dà una rapida occhiata dal basso all'alto.

"E' tutto ok? Tu stai bene?"

Percepisco un leggero movimento nelle viscere. Sono furiosa, arrabbiata e delusa, ma il solo tocco delle sue mani su di me mi fa vacillare. Quegli occhi così preoccupati sono in pensiero per me.

"Sono dovuto tornare di corsa qui, c'è stata una riunione dell'ultimo minuto, e purtroppo ne avrò per le lunghe."

Resto piuttosto rigida, annuisco secca e mi siedo di fronte alla sua scrivania senza aspettare di essere invitata, ignorando completamente quello che mi stava dicendo, e il velato invito ad andarmene e lasciarlo lavorare. Filippo pare preso contropiede, probabilmente si starà chiedendo perché sia venuta qui senza preavviso, perché sia così furente, e si zittisce immediatamente, in attesa.

"Voglio sapere cosa c'è stato con Elena. Davvero." Filippo sembra corrucciarsi ancora di più, sempre più smarrito. "Voglio saperlo da te." Incrocio le braccia e le gambe, in totale segno di chiusura. Mi trema la voce, ma sto cercando di controllarla. Sono una donna adulta e matura, non mi farò prendere dalla cieca gelosia.

Filippo scuote leggermente la testa, come se non capisse davvero di cosa io stia parlando. Quando non reggo più la tensione, perdo ogni controllo: la sola vista della sua espressione disorientata mi manda il sangue al cervello.

"Filippo, sai di cosa parlo." Mi sforzo di rimanere calma usando però un tono che non ammette ulteriori indugi da parte sua, e finalmente lui sembra capire.

"Non è il momento giusto per parlarne, Marta."

Un tuffo al cuore. In una piccola, remota parte del mio cervello si nascondeva ancora una flebile speranza che Filippo mi guardasse completamente scioccato, non sapendo veramente di cosa stia parlando, e mi spieghi che Elena sia schizofrenica, o qualcosa del genere, motivo per cui purtroppo sia solita inventarsi cose inesistenti. Invece, a quanto pare, c'è veramente qualcosa di cui parlare.

Dentro il cuoreWhere stories live. Discover now