IL FILO ROSSO DI WEI

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<<Ogni cosa che vedi lì dentro
non ce l'hai. Le favole non
sono costruttive,tolgono il
fascino a chi, nonostante
i traumi, si fa coraggio e
costruisce la sua storia>>

E parlano le cose che abbiamo intorno.
Parlano le migliaia di persone che non conosciamo. Sta parlando la pioggia mentre ci ripariamo. Perché tu non mi parli?

<<Voglio cominciare col chiederti scusa per quella sera a Houston.>>
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Potevamo rimanere assieme per un intera notte. Ho preferito rotolarmi nella mia vita, su quell'ombra affacciato nel mio buio. Parlarti sarebbe impossibile. Tu vivi di emozioni, sorridi con tutti, aiuti gli altri con la tua serenità, cerchi sempre di migliorare ogni situazione. A volte sembri così simile a Jones.

Io invece vivo con le mie paure, cerco di ridere per nasconderle, provo a fare le cose peggiori per me, per scappare da qui. Potrei essere anche io come te, ma non me l'hanno mai insegnato e per ogni volta che ci ho provato mi ricordavo solo quanto non ci fosse spazio per me tra i gioiosi e tornavo al buio, dove tutto fa male e le emozioni sono momentanee, quasi impercettibili.
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<<Volevo solo stare con qualcuno. Avrei voluto che quel qualcuno fossi tu>>

<<Puoi ancora stare con me.>>

<<Mi spaventa dover rimanere sola, rischiando per te>>

<<Lo farei. Una parte di me stessa vuole farlo. Ma non sai il resto.>>

I suoi occhi sono più tristi che mai, sembrano i miei. Mi sento avvolto dal suo dolore. La pioggia intanto continuava ad accelerare, come fosse il mio cuore che vuole uscire fuori e dirle tutto.
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E non so spiegare cosa provo quando la guardo negli occhi. Non ho il coraggio di accettare la realtà o di essere sincero con me stesso. Quando casco lì riesco a sentire una storia simile alla mia, una sofferenza nascosta che è uguale alla mia. La realtà è che non so niente di te. Inizia il mio tempo trascorso lì dentro dal primo momento che la guardo. Tempo che si perde in fantasie che durano un secondo e ritornano nelle notti insonni. È così difficile capire una persona quando non conosci i suoi demoni, quelli che le fanno compagnia nei momenti peggiori. Io li dentro ci vedo tutto sfocato, eppure c'è qualcosa:...

Ora raccontami la tua storia. Fammi capire se quel verde infinito parla chiaro di ciò che penso o sei solo un'altra falsa speranza che vuole prendermi in giro. E guardami mentre lo fai. Anche se il buio non va via dal mio viso, incita quello che vedo e salva la mia storia. Potrei fare lo stesso con la tua.
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<<Voglio capire.>>

<<Cosa vuoi capire?>>

<<Voglio capire cosa hai da nascondere, da non voler far vedere a nessuno.>>

<<Voglio essere io a saperlo.>>

Ormai ero ossessionato dal capire cosa mi nascondesse. Ma era meglio saperlo. I dubbi mi avrebbero portato solo a un'altra festa dove svagare la mente. Io non parlo con gli altri, non mi confesso. Non ne ho nemmeno bisogno. Forse ora sarei morto se non fosse così. Assorbo tutto il mio male. Se mi guardo dentro è la parte fondamentale di me. Potrei scoprire che non sono l'unico.

<<Tu vuoi essere a saperlo! Credi di essere l'unico a volerci capire qualcosa? Ho sempre cercato di farti parlare, di capire più di te.>>

<<Come potevo farlo?>> Per una volta sorrido.

<<Ho sempre vissuto parole che mi laceravano. Per tutta la mia vita mi sono concentrato solo sui suoni. Dovresti vivermi tra lacrime e Strange Fruit di sottofondo. Credimi, questo che ti sto dicendo è già molto per me.>>

<<L'unica promessa che posso farti: è che se mi parlerai di te, proverò a portarti nel mio mondo.>> Ti chiederei scusa mille volte, ma in fondo non è quello che vuoi.

<<Tu vuoi conoscere me, imparare a fidartene, vivermi nel peggiore dei momenti. Perché anche tu hai qualcosa di molto simile. È lì che voglio andare!>>

<<Tu non puoi saperlo, stai tirando ad indovinare.>>

<<No! I miei occhi sono come i tuoi, riescono a vedere meglio la sofferenza degli altri. O mi sbaglio?>>

<<Tu hai sfruttato sin da subito questa abilità perché sei più brava di me a farlo.>>

<<Hai deciso tu di avvicinarti a Houston, eppure avresti potuto farlo con molte persone. Studi con una facilità disarmante, sei la ragazza più intuitiva che conosca, sai rimanere ferma con lo sguardo anche quando sei spaventata. Sai truccarti come una modella e far invidiare le altre con i tuoi capelli a caschetto, quasi come non avessi bisogno. Sei L'attrice più attraente di questo film e invece che fare quello che fanno le altre, hai dedicato tempo a me. O sei folle o c'è dell'altro.>>
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Le lacrime iniziarono ad accarezzargli il viso. Non era un pianto di dolore. Era felice che avessi notato queste cose, ma ancora di più era felice che qualcuno le avesse ricordato quanto fosse sotto i riflettori in confronto a tutte le altre. Alcune persone si perdono troppo presto a guardare le cose semplici, e l'ho fatto anche io. Ho visto in Mika solo una ragazza carina da poter sfruttare. Non sono stato subito attento a tutto. Ma ora ho chiara la sua immagine e qui davanti a me.

Per una volta la mia mente è libera e non ho più la confusione di quando ci siamo conosciuti. È bello, sembra di star precipitando, ma ti lasci attraversare dal vento e distendi il corpo per rilassarti. Ora, per la prima volta non ho più paura di raccontargli tutto.
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<<Nessuno ha mai capito queste cose di me, non... non ho idea di come hai fatto.>> il volto di Mika è ricoperto di lacrime.

<<Ora Sono qui per ascoltarti.>>

<<Tu non credi nell'amore? Vero?>>

<<No! Però voglio comunque impegnarmi a non crederci con la persona giusta. Prima di te non credevo nemmeno che arrivasse qualcuna più brava di me in classe.>> Finalmente fra le lacrime si fece strada un sorriso.
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Ho nuotato nella mia piscina di idee per tutta la vita. Più di una volta ho rischiato di affogare. Adesso dovrò tuffarmi in quella di un'altra persona che sembra aver passato qualcosa di molto simile a me. Mika... Prendo tutto quello che ho e provo a non morire qui dentro.

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