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<<Mai andare in quei posti
dove si trovano i peccati
Ogni cosa che tocchi
diventa reale>>


<<Cosa manca?>>

<<La solita roba che ci chiedono.>>

<<Sarà qui in meno di mezz'ora!>>

Il problema per andare alle feste universitarie? Bisogna portare qualcosa che i più grandi cercano. E cosa è meglio della droga più usata in America.
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Denver è un ragazzo di ventitré anni. I suoi unici peccati sono stati cedere alle provocazioni e finire in galera per aggressione ad un pubblico ufficiale. Si comporta bene adesso, forse perché l'unica cosa a cui cede ora è quella dose di emozioni positive, abbastanza forte da far crollare tutto il sistema nervoso. In cambio di questo, puoi avere un sorriso stampato per almeno una-due ore e ridere di qualsiasi cosa.
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Siamo giunti a destinazione. Una villa molto invidiabile era pronta a spalancarci le porte. La festa era cominciata, eravamo noi a essere arrivati tardi. Evidentemente quando non sei invitato non danno conto che tu possa arrivare. Sei sulla lista nera, vai ancora a scuola e questa cosa non puoi cambiarla.

<<Chi siete? Non vi ho mai visti qui!>>

<<Cerchiamo Denver!>>

Pap è più bravo di me a gestire queste situazioni. Quando vai in un ambiente che non ti appartiene devi dare per forza una buona impressione. In un certo senso vale anche per noi. Far trasparire negatività o nervosismo porterebbe il mio corpo a essere riciclato per fare scatolette di tonno. L'idea mi spaventa già quanto basta.

La verità è che spero diventi tutto più tranquillo quando arriverà il mio momento. L'immagine di uno Scott che aspetta qualcuno a casa che torni diventa sempre più improbabile.

L'ambiente di festa è la mia riprogrammazione. Penso che sia lo stesso per Pap. Lui non ama starsene buono ad aspettare che arrivino occasioni.

<<Avete trovato qualcosa?>> Denver usa un tono di voce alto. Non ci vuole far mettere piede nella festa se non lo assecondiamo.

<<Due grammi di follia!>> Pap lo sta guardando sorridendo e gli passa quella merda nella bustina. Segue una stretta di mano.

<<Benvenuti allora! Gli alcolici sapete dove sono.>>

È come entrare in quelle auto che  vedevamo sempre sfrecciarci davanti con la musica a tutto volume. Non sai cosa si respira dentro. Per molti sono dei matti che girano con un auto. È quando metti piede dentro che capisci cosa c'è veramente.

L'effetto è stimolante. Sai di essere in un posto che non ti appartiene.

Ci stanno mettendo in mezzo a loro come volessero trascinarci. Le persone sono più estasiate e parlare con le ragazze più grandi o scherzare con chi è li da più tempo ci regala una cultura da festa.
Il problema era la roba che avevano Denver e gli altri. Non l'avevano solo loro.
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Sono andato fuori di testa, come la prima volta che vedevo tutto quanto male. Non serve a nulla quello che mi danno gli altri. Ho vissuto da solo ogni mio pianto, meno esplosivo di quanto mi aspettavo per quello che ho passato.

<<Merda! Ha proprio un bell'effetto!>>

<<Hai visto. È praticamente il massimo da dove vengo io.>>

<<Da... Da dove hai detto che vieni?>>

<<Ma come cazzo hai fatto ad arrivare qui dall'Olanda?>>

<<Ah, Lascia stare!>>

<<Andiamo, divertiamoci piuttosto.>>
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Ho provato a riprendermi dedicandomi allo studio, cercando di interagire di più con qualcuno. Ho provato a non fare il ragazzo che sono, in un certo senso. Ma niente. Ho ottenuto l'esatto opposto e ora voglio cambiare questo stato di malessere che ho da giorni.

Dovrei sempre fare qualcosa per andare avanti, ma ho passato la vita ad ascoltare le frasi degli altri.
"Fai questo", "Vieni anche tu", "Comportati bene".
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Pure il giorno è una merda, la notte migliora per me. Sono contento di averti trovata in mezzo alla folla. Sento che mi trascini la mano e mi porti con te (mi piace). Da quella sera a Houston sono stato solo e perso. Non volevo mentire a me stesso, ma sarebbe stato autodistruttivo dirmi che ero qui per questa nebbia.

Ripensandoci, sono ancora più felice di averti trovata in mezzo alla folla. Per qualche istante mi sono innamorato, ma passerà ancor prima di quanto penso. So quali sono le tue intenzioni. Abbiamo già fatto le nostre scelte.

Ho preso semplicemente da bere. Lei stava preparando la roba. Io le ho portato il massimo che potevo offrirgli. Poco dopo ci siamo persi, baciati e umiliati con i nostri corpi. Ancora una volta non ho seguito le regole, ma eravamo incredibili. Non seguire le regole è incredibile.

Potevamo spaccare un auto senza motivo. Fare la pazzia che farebbe il più matto del tuo cazzo di film preferito, correre per l'immensa emozione nudi anche su tutti ci avessero guardato.
Insomma, nel giro di due tiri eravamo i Bonnie e Clyde che non avevi mai visto.

<<Hai quel tatuaggio che posso vedere solo passando per l'ingresso Vip>>

Le dico ridendo. Ci stavamo calando un po' troppo. Lei non ride per niente, è già pronta a tutto.

Mentre veniamo assaliti dall'eccitazione, l'unica cosa a cui riesco a pensare e solo che vorrei un suo clone per tutti i momenti in cui mi trovo solo ad affrontare i miei drammi.

Nel rivestirmi mi tocca visionare un abbandono che già conosco. Io che mi preparo a lasciarla e raggiungere Pap. Lei fa un'altra volta quello che non doveva fare prima, rimanendo in camera senza avere paura di andare in overdose.
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<<Ehi, tra un po' ci sarà l'alba.>> Tra i mille rumori che ho in testa sono riuscito a trovare la voce di Pap.

<<Andiamo a vederla?>>
Io lo guardo con un sorriso, compiaciuto dall'idea.

Come posso rifiutare? È l'unica cosa che può farmi riprendere dalla botta.
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Il freddo della mattina cominciava a farsi sentire. Dei bagliori di luce neanche l'ombra. Era come se far tornare il sole equivalesse a tornare nel mondo dei normali. Li c'erano tutti i miei mille problemi.

<<Credo che chiuderò la storia con Katrin.>>
L'avevo già fatto nel pomeriggio. Ma volevo capire cosa ne pensasse lui.

<<Che vuoi che ti dica? La scelta è tua. Se senti che sia la cosa giusta da fare, fallo!>>
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I primi raggi del sole sono come una rinascita per me. Il modo più leggero per tornare a vivere è sapere che domani farò meglio di quello che ho fatto stanotte. Un'altra parte di me pensa che il modo migliore per vivere sarebbe farlo ogni giorno. Tutti abbiamo un punto dove molliamo. A volte ci vuole tempo per ritornare. Una persona di successo sa come ritornare immediatamente senza farsi calpestare dai suoi demoni. Ma io non conoscevo questo segreto e nemmeno avevo qualcuno che me lo insegnasse. Eravamo tutti così pieni di insuccessi che andare avanti faceva sempre più paura.

ᦓρꪊᛕDär berättelser lever. Upptäck nu