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L'ULTIMO VAGONE DEL CUORE

<<E sei un fiore nella foresta.
I tuoi sogni si emanano dal tuo
profumo alle radici. Un giorno
ti faranno spazio tra le
altre piante>>

Durante la cena, Jones mi osservava fisso negli occhi, come consuetudine.

Di solito resto concentrato sul piatto, evitando accuratamente il suo sguardo per tutta la durata del pasto.

Spesso mi domandavo se avesse mai riflettuto su di me, sul mio corpo esile, sui miei lineamenti un po' irregolari o sui miei modi a tratti contraddittori e talvolta maleducati, nonostante tutto quello che facesse per me.

Raramente si pettinava i capelli, li teneva legati per intere giornate e dedicava una cura maniacale nelle pulizie.

Avrebbe meritato qualcosa di più di un giovane pieno di problemi a cui affidare i suoi sogni.

Le sue mani sono estremamente delicate. Lo si nota anche quando gesticola per prendere il controllo della conversazione tra noi due, mentre stira o lava i piatti, persino di notte, quando i nostri pensieri si intrecciano chiudendo gli occhi e nella sua mente mi afferra la mano mentre camminiamo insieme verso gradini di sogni.

<<Vuoi parlarmi di qualcosa?>>La sua voce delicata mi rimbomba dentro. Mi fa sentire il dovere di esplodere(almeno con lei).

Come posso dire a Jones tutto ciò che mi tormenta? Io non parlo quasi mai con nessuno. Trovare il modo di dirgli come mi sento in poche parole è difficile.

Non ho scelta. Devo farmi prendere la mano e camminare con lei. Non mi farebbe mai del male. Sono troppo stupido e accecato da demoni che mi allontanano da chi amo veramente.

<<Vedi è... È complicato>>

<<Se è complicato, se sono due giorni che mangi praticamente nulla, hai molto probabilmente bisogno di qualcuno che ti aiuti. Ne hai parlato con i tuoi amici?>>

<<No! Loro non sanno nulla e preferirei che non lo sapessero.>>

<<Se vuoi parlarmene, sai che sono sempre qui per ascoltare.>> Lo so bene. In tutti questi anni non ho mai parlato con Jones, ma ormai avrei dovuto farlo.

<<Vedi, io ho paura di deluderti.>>

<<Non so cosa mi passa per la testa. Ho deciso di stare da solo perché ho cercato di fare sempre tutto per aiutare noi. E invece sta andato tutto a puttane!>>

<<Non sono riuscito a stare con la persona che volevo a Houston e tutto ciò che penso è diventato un illusione. Mi sento abbattuto e mi spaventa il fatto di essere una persona che non ce la farà.>>

<<E... Mi manca avere una famiglia normale. A volte mi manca più di ogni altra cosa.>>

<<Ti riesce così bene!>>

<<Che cosa?>>

<<Sorridere, fare finta di niente, normalizzare ogni cosa per far credere di stare bene.>>

È sempre un passo avanti a me, e con la sua delicatezza mi sfiora ogni volta.

<<Tu non meriti qualcuno come me. Meritavi una famiglia normale. Non lo hai scelto. Io invece non ho avuto conclusione diversa.>>

<<Io potevo scegliere se rimanere con te o lasciarti.
La cosa più difficile nella mia vita è stata fare una scelta matura o fare quello che non avrebbe fatto nessuno. Non è vero che si perde tempo ad inseguire qualcuno. Scott, io l'ho fatto con te e se mi chiedessi in quale momento ho solo pensato che sia stata la scelta sbagliata. Non ti risponderei nemmeno.>>

Le lacrime di una persona che guardi negli occhi scendono solo in due momenti.

Il primo: quando mentre parli all'altra persona, parli dei suoi mostri, di quello che l'ha fatta soffrire e afferri il suo cuore spremendolo violentemente. Non conta chi tu sia o quante barriere riesci a tenere. Chi conosce il tuo buio può farlo, e la cosa strana è che tu sai benissimo chi lo conosce.

Il secondo: non fa parte di questo mondo. In alcuni casi diventa impercettibile sulla faccia della terra. Solo le persone pure come Jones possono farlo. Ti iniziano a sfiorare delicatamente mentre ti guardano. Parlano con gli occhi e ti dicono che non gli importa del tuo buio. Per loro puoi essere il peggiore come il migliore. Il loro sguardo è uguale per tutti. Basta una frase, una parola o una semplice carezza per ricordarti che a loro non importa come sei, ma ti amano lo stesso. A queste persone interessano solo i tuoi occhi

Jones mi ha asciugato le lacrime e mi sento più leggero. Non ho la sicurezza per guardarla, ma per una volta riesco a dire una cosa che avrei dovuto dire molto tempo fa.

"Grazie"