Cap. VI- I'm burning for you

28 2 2
                                    

Dopo ore di preparativi, eravamo pronti per lo shooting. Io e Victor eravamo perfettamente in armonia, sembravamo una coppia.

Quel giorno dovevamo scattare diverse fotografie che sarebbero state inserite nella rivista "Gothic Land".

Ad un certo punto, Victor mi fece una proposta allettante.

"Vuoi finire in copertina?"

Mi sussurrò in un orecchio, facendo l'occhiolino.

Ero ancora alle prime armi, mentre lui lavorava in quel campo da anni perciò... accettai.

Non appena i riflettori furono fissi su di noi, lui mi baciò.

Il copione prevedeva un bacio appena accennato, ma fu così autentico da farmi sussultare.

Victor era un professionista, dal suo volto non trapelò nessuna emozione. Sapevo che stava recitando una parte, ma il cuore mi batteva all'impazzata.

"Va tutto bene? Vuoi che ti misuri la temperatura? Sei tutta rossa..."

Mi domandò Victor quando fummo in macchina, dopo le riprese.

"Sto bene, non preoccuparti."

Quel bacio continuava a riaffacciarsi nella mia mente, come una melodia che ti entra in circolo sin dal primo ascolto.

"Stai pensando a quel bacio, non è vero?"

Ero così imbarazzata.

"E' solo che... non me l'aspettavo. Tutto qui."

Victor fece un sorrisetto malizioso.

"Attenta a non innamorarti di me. Sono il tuo padrone, non il tuo fidanzato."

"Non accadrà."

Replicai.

Nonostante ciò, mi sentivo veramente confusa. I suoi modi di fare ed il suo umore si alternavano come il giorno e la notte. Sapeva essere l'uomo più generoso della Terra, ma anche il più spietato.

Non riuscivo a stargli dietro.

Il cuore mi spingeva verso di lui, mentre la ragione mi suggeriva di non affezionarmi troppo.

La verità era che gli appartenevo, quel patto ci legava come un qualsiasi vincolo coniugale, ed io iniziavo a rendermi conto di provare qualcosa nei suoi confronti.

Non era la paura, ma piuttosto provavo dei sentimenti molto simili all'amore.

"Ti va di andare in un posto stasera?"

Era ora di cena, non ci vedevo più dalla fame.

Annuii ancor prima che mi dicesse che si trattava di un ristorante rinomato: il "Dream".

"Forse avrei dovuto indossare un abito più elegante..."

"Non preoccuparti. Stai benissimo anche con i tuoi soliti vestiti, Margot."

Arrossii involontariamente.

Avrei dovuto temerlo anziché amarlo, ma al cuore non si comanda.

"Sei sicura di star bene?"

Mi domandò fissandomi con i suoi occhi di ghiaccio.

"S-si, sono solo un po' stanca."

Ero la sua serva, eppure mi trattava con i guanti. Erano rare le volte in cui si nutriva del mio sangue, forse ero troppo esile... temeva che mi sarei spezzata come il gambo di una rosa.

"Con quegli scatti diventerai sicuramente famosa. Ti ho aiutata a "salire di livello", non era ciò a cui aspiravi?"

Parlava come se avesse appena concluso un affare.

My ImmortalWo Geschichten leben. Entdecke jetzt