CAPITOLO VENTIQUATTRO

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"Un po'" sussurro fissando la porta dove poco fa mia figlia sembra essere scomparsa.

"Ancle io legalo" urla piangendo, abbraccia forte la carta regalo.

"Se vai da Igor ha un regalo per te" alla risposta di Adrian molla il mio regalo correndo veloce fuori da camera mia.

"Voglio vedere la tua reazione" ghigna, mi guardo attorno alla ricerca di qualcosa dove appoggiare il cellulare, fisso il comò mettendolo lì.

Afferro il regalo mettendomi davanti alla cam, fisso incuriosito il pacco per poi alzare lo sguardo su di lui che non smette di ghignare.

Apro di poco fissando il colore inorridita.

"Che diavolo è?" Sbraito fissandolo, fisso il completino intimo all'interno della confezione.

"Devi indossarlo" ordina facendomi rimanere di sasso.

"Smettila di dire stronzate, lo butto" sbotto buttandolo sul letto, ride facendo bollire il sangue che ho nelle vene.

"Non starai lontana da me per sempre, indossalo quel giorno" riattacca lasciandomi perplessa, che diavolo voleva dire.

Afferro il cellulare correndo al piano di sotto.

"Sbloccalo, richiamalo" ordino ad Igor che mi fissa senza sbattere ciglia, afferra il cellulare lasciandomi al centro della sala.

"Igor, sblocca questo affare" sbatto il piede sul pavimento arrabbiata, mi ha lasciata qui.

Mi ha ignorata.

"Hope che succede? Cosa sono queste urla?" Domanda fissandola accigliata, mi volto verso di lei fissandola.

"Tuo figlio sa rovinare tutto, questo succede" sbraito risalendo le scali, il suo sguardo allibito è ancora puntato su di me.

Chiudo la porta dietro di me buttandomi sul letto, afferro il cuscino comprendomi la testa con esso, un urlo soffocato esce dalle mie labbra.

"Ti sei calmata?" Alzo la testa girandola verso la testa, Anna mi fissa dallo stipite dalla porta.

Non ho sentito la porta aprirsi.

"Posso?" Si avvicina al regalo, annuisco nascondendo di nuovo la testa sotto il cuscino.

"Cazzo, mio fratello ti vuole distruggere" alzo di nuovo la testa fissandola, cosa intende?

"Cosa vuoi dire?" Domando fissandola, alza un sopracciglio indicandomi la mutandina fatta interamente di pizzo.

"Vuole scoparti" spalanco gli occhi fissandola, mi alzo a sedere fissandola.

"Io non voglio" mi guarda accigliata, sembra strano di dire.

"Hope, mio fratello non ti permetterà di tirarti indietro, è un atto coniugale" la fisso perplessa.

"Ti consiglio di guardarti un porno, cazzo sei strana! Non ti manca?" Domanda ridendo, un porno?

"Dove vedo questo" non riesco a finire la frase che la vedo alzarsi, afferra il telecomando fisso i suoi movimenti cliccando sui canali presenti in TV.

"Non dire a mio fratello che ti ho fatto guardare un porno, chiuditi a chiave e metti piano, non voglio che mia nipote veda un cazzo prima dei sedici anni" ride abbandonandomi, aggrotto la fronte fissando la TV.

Adrian.
Mosca Russia, 04:30.

I suoi occhi sono fottutamente puntanti sulla TV, incrocia le gambe fissando a bocca aperta le posizione dei due che scopano.

L'erezione evidente pulsa facendomi male, la voglia di sbatterla al muro mi assale.

"Vor mi ha mandato a chiamare?" Punto lo sguardo sull'uomo appena entrato.

"Voglio il jet tra cinque minuti, andiamo a Los Angeles" ordino facendolo scattare via.

Hope.
Los Angeles 15:34.

"Dove stai andando? Hope di nuovo?" Sbotta fissando il mio zaino, le tappo la bocca zittendola.

"Igor mi sta stando tra i piedi da quando sono scesa, i ragazzi vogliono andare al mare, ritorno prima di cena" la prego con lo sguardo, sospira nel mentre allontano la mia mano dalla sua bocca.

"Smettila di fare stronzate" annuisco cominciando a salire il muretto, salto dall'altra parte cadendo in piedi.

**

"Buon compleanno" sorrido ringraziando le ragazze, pianto i piedi nella sabbia godendomi il calore che emana.

"Chi arriva ultimo paga" mi ritrovo a correre come una forsennata verso il mare ridendo come una stupida.

"Quinta!" Urlo buttandomi in acqua, resto vicina alla riva per la mia scarsa abilità nel nuotare.

"Cazzo! Dovete smetterla di fare questi giochi del cazzo" volto il viso fissando Cassie con il fiatone ancora in spiaggia.

"Lo voglio a cioccolato" rido divertita fissando Jacob sfidarla amorevolmente.

"Bastardo" sbraita andando via, i suoi passi si bloccano all'istante.

"Ragazzi scappate, ci sono degli uomini armati! Cazzo, fuori dall'acqua" il mio cuore sembra smettere di battere.

Armati, i nemici di Adrian?

Brividi di paura percorrono il mio corpo seguendo i ragazzi fuori dall'acqua.

"Amélie! Sbrigati cazzo" la mia mano viene afferrata da uno dei ragazzi.

"Fermi" i passi di Camilla si fermano nel mentre un pianto isterico fa bloccare tutti.

"Signora Kozlov" spalanco gli occhi nel mentre i ragazzi si guardano tra di loro non riuscendo a capire il filo del discorso.

"In ginocchio" abbasso lo sguardo sulla mia mano incrociata con quella di Christopher deglutendo visibilmente.

Tolgo rapidamente la sua mano dalla mia come se mi fossi appena scottata, il suo sguardo confuso.

Cade in ginocchio con una pistola puntata alla testa.

"Ti prego, ti prego" piango provando a fargli abbassare l'arma puntata alla testa dei miei amici.

"Smettetela" urlo cadendo in ginocchio.

I miei capelli vengono tirati indietro, il dolore acuto della cute mi fa chiudere gli occhi.

"Guarda questi bambocci morire per le tue cazzate"

Angolo autrice.
Perdonate la mia assenza ma ero arrivata ad un punto che non sapevo più come continuare la Fanfiction <3

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Where stories live. Discover now