CAPITOLO UNDICI

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Angolo autrice
Scusate l'assenza e gli errori❤️

Il mio sguardo viene catturato dal livido violaceo che spicca sulla mia guancia, man mano sta sbiadendo grazie alle pomate portate da Mariya, il mio pensiero va ad Adrian che non torna a casa da giorni, detesto il fatto che mi abbia lasciata da sola con la mia famiglia.

Sono giorni che mio padre mi fa la predica, vuole un cavolo di erede, gli sto facendo ridere dietro tutti i clan mafiosi secondo lui.

Sorrido fissando il mio piccolo Oscar che gioca con la pallina sul giardino secondario, apro la porta finestra per permettergli di entrare.

Proseguo per la sala pranzo dove trovo tutta la mia famiglia fare colazione serenamente.

"Buongiorno" sussurro sedendomi a capo tavolo, non permetterò a mio padre di sedersi nel posto di Adrian.

"Marika" richiamo l'attenzione della donna.

"Potresti chiamare mio marito e dirgli che gli devo parlare?" Annuisce andando via, lasciandomi da sola con queste persone.

Quel maledetto ragazzino non si scolla da quel cellulare, cosa si prova lo sa solo lui.

"Datti da fare" mi volto verso di mio padre fissandolo curiosa, cosa intende?

"Cosa vuoi dire padre?" Domando lasciando cadere la forchetta sul piatto di ceramica ancora pieno.

"Entro il prossimo mese pretendo che tu rimanga incinta, ci serve questo bambino per concludere alleanza! Consiglierò io stesso a tuo marito di chiuderti in qualche convento" mi alzo di scatto lasciando cadere la sedia a terra, il boato attira tutte le domestiche in sala.

"Hai perso ogni potere su di me padre, riguarda me e Adrian se rimango incinta o meno" ringhio sfidandolo.

"Ringrazia che ti chiamo ancora padre, ringrazia anche che non ti abbia cacciato a calci" ringhio fissandolo.

"Marika, fammi portare la colazione in camera, per quando riguarda Adrian, digli che è veramente importante" vado via senza nemmeno guardarli.

**

"Hope! Ragazzina impertinente, scendi subito da lì" sbraita Marika arrabbiata, scendo dalla piccola scaletta in cui ero salita per spolverare la libreria nello studio di Adrian, lo sto aspettando da questa mattina, e di lui nemmeno l'ombra.

"Mi stavo annoiando, non può ignorarmi per sempre, da qui dovrà prima o poi passare" rispondo sicura buttandomi sulla sedia scorrevole, aspetterò qui mio marito.

"Hope non fare la stupida, si arrabbierà se ti trova qui! Si arrabbierà di più con me per essermi fatta rubare le chiavi" sorrido mortificata, non volevo farlo! Ma non so che altro fare.

"Uscite" la voce roca di Adrian fa sussultare entrambe, mi guarda per poi andare via.

"Anche tu" scuoto la testa rimanendo al mio posto.

"Possiamo parlare?" Domando con timore, sospira pesantemente chiudendo la porta dietro di sé, si butta sul divanetto poco distante dalla scrivania, mi alzo lentamente avvicinandomi a lui.

Il forte odore di alcool che emane mi fa storcere il naso, deglutisco pesantemente fissandolo.

"Adrian puzzi di alcool, hai bevuto?" Domando fissandolo, rimango in piedi senza mai spostare lo sguardo dal suo possente corpo.

"Parla e non rompermi il cazzo ragazzina" chiudo gli occhi per poi riaprirli, vorrei che mandasse via la mia famiglia ma non credo sia il momento più adatto per dirglielo.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Where stories live. Discover now