CAPITOLO TREDICI

2.3K 73 9
                                    

Angolo autrice
Scusate tanto il ritardo e soprattutto gli errori presenti🥰


Le settimane passano e gli studi si fanno man mano più pesanti, non credevo che imparare il russo era così pesante, sospiro nervosa mordicchiando la penna.

Fisso esaurita il foglio bianco da circa mezz'ora, non so che diavolo scrivere.

Sto provando ad imparare in russo, ogni volta che ripeto qualcosa a Marika si tappa le orecchie cacciandomi.

Secondo lei gli sanguinano le orecchie per la mia pessima pronuncia.

Qualcosa capisco, qualcosa.

Con Adrian le cose vanno peggio di prima, non ci guardiamo nemmeno in viso, corro in camera ogni volta che ritorna da qualche viaggio e non esco finché riparte.

Evitarlo finché posso, questa è la mia regola.

"Hope!" Fisso accigliata Anna che bisbiglia il mio nome.

"Cos'hai messo tu?" Alzo un sopracciglio divertita, se non riesce lei che ha una bella famiglia che dovrei scrivere io? Al massimo ricordo il viso di mio padre ogni volta che veniva per richiamarmi sul mio carattere indisciplinato secondo la Morris.

"Mi sono bloccata" sbuffo buttando giù la penna, non ho nemmeno scritto.

"Signora Cooper, la prego di seguirmi" mi alzo accigliata, che diavolo è successo?

Seguo la donna fuori dall'aula, fisso confusa il posto vuoto di Igor, non è da lui lasciare il suo posto fisso.

"Prego entri, gradisce qualcosa?" La guardo confusa.

"Una cioccolata" entro dentro fissando Adrian che picchietta il dito sulla scrivania in legno, faccio per uscire ma la sua voce mi blocca.

"Ferma, esci" ordina alla donna che scatta via spaventata, solito.

"Ho un tema da completare" sussurro avanzando verso la porta, la porta si riapre rivelando la donna di prima con la mia cioccolata.

"Scusate" la mette sulla scrivania affianco ad Adrian per poi andare via correndo.

"Puoi berla tu, addolcirà il carattere che tieni" sussurro ironica, alza un sopracciglio divertito.

"Siediti" ordina indicando la sedia difronte a lui, sbuffo sedendomi.

"Possiamo parlare a casa? Ho un compito importante" appena tornata a casa mi chiuderò in camera lontano da lui.

"Partiamo per l'America, torniamo nella tua città" parte lui, da solo? Giusto?

"Buon viaggio" faccio per alzarmi ma la sua risata mi blocca.

"Verrai con me, adesso" no! Non può farlo, non posso lasciare l'università.

"Non posso, ho l'università" gli faccio notare, spinge con il dito la cioccolata verso di me incitandomi e berla.

"Mi appartiene ogni centimetro di questa università, non noteranno che manchi" cosa sta provando a dirmi?

"Non voglio passare perché sono tua moglie, mi sto impegnando" ringhio facendolo tornare serio.

"Prendi le tue cose e andiamo via" ordina indicando la porta.

"Io resto qui, hai capito?" Si alza facendomi sbarrare gli occhi, in poche falcate me lo ritrovo davanti con la sua solita espressione infuriata.

Afferra il telefono dalla tasca mandando un messaggio, lo ripone dentro la tasca per poi fissare me.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Where stories live. Discover now