CAPITOLO VENTIQUATTRO

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Adrian.
Tre anni dopo.
Mosca, Russia, 24 settembre 12:40.

È appena uscita.

Accendo il monitor fissando Hope scavalcare il muretto del giardino, ghigno divertito fissandola concentrata a fissarsi attorno.

Seguila.

Butto il telefono sulla scrivania sospirando pesantemente, la porta del mio ufficio viene aperta facendomi alzare il viso.

"Il carico è scomparso, anche i cinesi" incrocio le mani ghignando.

"Ti do io l'ordine" va via con la faccia chinata nel mentre il mio pensiero va alla ragazzina dei capelli neri che crede di fottermi.

Hope
Los Angeles.

"Dove cazzo ti sei cacciata?" Sussulto spaventata non appena mi ritrova Anna a pochi centimetri da me.

"Ma che cavolo! Non lo fare più, mi sono spaventata, mi sembravi Igor" sbotto incamminandomi in casa, mi afferra per un braccio fermandomi.

"Hope questa storia deve finire, non ti coprirò più con mamma" molla la presa superandomi, gli corro dietro bloccandola.

"Ti prego, sarò prudente, ho degli amici" sussurro ripensando hai ragazzi che ho conosciuto al parco qualche mese fa.

"Degli amici? Hope ma che cazzo stai dicendo? Se solo sapessero chi sei" la blocco di scatto scuotendo la testa.

"Non sono Hope, fuori di qui mi chiamo Amélie" i suoi occhi sembrano contrari, sono felice perché non lo vede?

"Non farlo Hope, sei la moglie di Adrian non una ragazza qualsiasi, sei la signora Kozlov, comportati da tale" va via lasciandomi pietrificata, i miei occhi vengono catturati dalla piccola figura seduta sulle scali a guardarmi.

"Tu cattiva, non ama me e babbo" corre in camera lasciandomi pietrificata.

Sto sbagliando qualcosa? Vorrei solo avere un pezzo di felicità, anche se dura poco, lo vorrei per me.

**

Le urla stridule di mia figlia mi fanno sbuffare.

"Ama, tu coleanno" urla entrando in camera mia, mi alzo a sedere fissando la mia bambina accompagnata da Mariya, Anna e Sofiya entrare con una torta.

Cinque anni sposata con lui.

"Soffia bambina mia" sorrido soffiando sulle candeline, ridacchiò fissando Arina battere le manine.

"Tiii" urla saltellando, il bussare della porta fa voltare tutte.

"Mia signora, vostro marito" china la testa avvicinandomi il telefono, fa cenno alle tre donne di uscire chiudendo la porta dietro di lui.

Socchiuso gli occhi nel mentre Arina viene a sedersi sulle mie gambe, alzo il telefono trovandomi la faccia di Adrian per niente felice.

"Buon anniversario moglie" la mia bocca sembra asciutta.

Solo anniversario?

"Coleanno babbo, coleanno" fisso la mia bambina imbronciata, crede che Adrian abbia sbagliato parola.

"Hai ragione amore, buon compleanno moglie, ricevuto il mio regalo?" Domanda facendomi incuriosire, scuoto leggermente la testa.

"Non ho ricevuto niente" sussurro facendolo ghignare, cosa ci trova di divertente?

"Vai Arina, porta il regalo a mamma" ordina facendo scattare nostra figlia, rimango da sola con lui.

"Non sei curiosa?" Domanda mettendomi ansia, che diavolo di regalo può avermi fatto?

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Where stories live. Discover now