CAPITOLO VENTIDUE

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Angolo autrice.
Scusate gli errori e la mancanza, vi auguro un buon anno❤️

Mi giro e rigiro nel letto, sbuffo sonoramente spostando lo sguardo sulla piccola sveglia illuminata sul comò.

04:22

Riporto lo sguardo sul soffitto ascoltando il silenzio che mi accompagna.

Sono giorni che Adrian non torna a casa, dopo che gli ospiti sono andati via è andato via con loro.

Il silenzio viene rotto dal rumore di vetri rotti, sussulto alzandomi di scatto.

Arina.

Mi alzo velocemente dal letto fregandomene di mettermi le pantofole, esco velocemente da camera mia correndo nella cameretta di mia figlia.

Un sospiro di sollievo fuoriesce dalle mie labbra non appena noto la mia bambina dormire serena, brividi di freddo percorrono il mio corpo.

Mi allontano piano senza fare rumore chiudendo la porta, cammino piano lungo il corridoio fermandomi sulla cima delle scali.

La luce accesa al piano di sotto, mi guardo attorno alla ricerca di qualcosa per difendermi.

Non credo siano ladri, non sarebbero mai entrati.

Afferro un vaso di ceramica poco distante da me, scendo piano le scali guardandomi attorno.

Ascolto silenziosamente le imprecazioni che venivano dal bagno.

Fisso poco distante dalle scali una camicia, mi blocco all'istante fissando del sangue vicino ad essa.

"Adrian, sei tu?" La mia voce trema, le imprecazioni finiscono e la voce sembra essere sparita.

Deglutisco visibilmente puntando lo sguardo sulle macchie di sangue sul pavimento bianco candito.

"Adrian?" Sussurro alzando lo sguardo, mi avvicino piano notando tracce di sangue anche sulla porta, apro piano la porta perdendo cento battiti a vedere quel che c'è all'interno.

"Che cos'hai fatto?" Sussurro, il vaso che ho tra le mani cade a terra rompendosi.

Sangue.

Ovunque.

Mi guardo attorno alla ricerca di qualcosa per fermare il sangue.

"Chiamo Igor" balbetto allarmata, faccio per uscire dal bagno ma mi ferma all'istante.

"Ferma, non chiamare nessuno" spalanco gli occhi, rimango fissa a guardare la ferita.

"Cos'è successo?" Schivo attenta i pezzi di ceramica sfracellati a terra avvicinandomi a lui, piccole lacrime solcano dai miei occhi.

"Torna a dormire" con la mano libera mi spintona facendomi finire sulle schegge, abbasso lo sguardo sui miei piedi scalzi per poi alzare lo sguardo su di lui.

"Hai bisogno di aiuto, fatti aiutare. Non piango" afferro velocemente alcuni batuffoli di cotone, passandoli sulla ferita.

Un foro.

"Ti hanno sparato" balbetto alzando lo sguardo su di lui, brividi di paura percorrono il mio corpo.

"Devi estrarre il proiettile, è ancora dentro" annuisco sudando fredda, afferro la pinza nel mentre con un'altro batuffolo di cotone provo ad asciugare i litri di sangue che fuori esce dal foro.

Gli tengo ferma il braccio destra, lascio fuori uscire un sospiro dalle mie labbra facendo entrare la pinza.

"Adrian non lo trovo" sussurro in panico,  stringe forte il mio braccio, alzo la sguardo fissandolo negli occhi.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora