CAPITOLO 19

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I ragazzi raccontano a Sarah di quello che sta succedendo e di suo padre e, dopo un paio di tentativi falliti, riusciamo ad ottenere dal nonno il permesso per entrare nel capannone in cui il signor Cushing è rinchiuso; anche io, se fossi in lei, vorrei vedere mio padre.

"Papà?" Sarah prova a richiamarlo ma il signor Cushing sembra non reagire, inizialmente. "Non capisco, avevate detto che avrebbe avuto una sorta di..." non fa in tempo a terminare la frase che l'uomo si alza di scatto voltandosi nella nostra direzione. "Tu!" guarda John furioso. "Credevi che i tuoi giocattoli ci fermassero?"

"Papà!" esclama Sarah sconvolta. "Papà? Papino non c'è più ormai: è un morto che cammina solo un corpo vuoto." ride maligno quello che, ormai l'abbiamo capito, non è più il signor Cushing. Jordan esce in fretta trascinandosi dietro una sconvolta Sarah. "Ehi! Quando uscirò da qui, sarai il primo che ucciderò." lo psicopatico minaccia Jonathan. "Prova anche solo ad avvicinarti a mio fratello e sarai tu il primo a morire, stronzo." ribatto per poi girare i tacchi. "Andiamo John."

"Si può sapere che cavolo gli hai detto?"

"Gli ho caldamente consigliato di rivedere le sue priorità."

"O mio Dio, dimmi che non l'hai minacciato."

"Ok, non l'ho minacciato." sorrido accondiscendente.

"Natalie..."

"John..."

"Non prendermi in giro."

"Non ti prendo in giro! E, comunque, papà non permetterebbe che ti sfiorasse, nemmeno con un dito."

"Ma è meglio non scherzare con il fuoco, ok?"

"Ok, scusa."

Mentre parliamo, accanto a noi, dal marciapiede e dalla strada iniziano a decollare persone come tanti Superman diretti chissà dove.

"Ragazzi, venite qui!" esclama mamma. "Venite qui ho detto: forza!" corriamo da mamma che ci fa scudo con il suo corpo. Un missile, probabilmente papà, ci passa accanto generando una violenta folata di vento e, poco dopo, in cielo si verifica una violentissima esplosione la cui onda d'urto ci manda tutti al tappeto.

"Papà? Mamma, dov'è papà?" chiedo scrutando il cielo mentre mi rialzo. Secondo gli uomini del nonno, di Edge non c'è traccia ma nemmeno di papà. "Mamma!?"

"Natalie, ehi, guardami." mi prende il viso tra le mani. "Vedrai che tornerà, ok? Tornerà, tesoro." afferma convinta. "Mh..."

"Dai, andiamo a casa: è stata una giornata pesante."

Prima di tornare a casa, mamma si ferma dai Cushing per vedere come stanno Kyle e Lana. Credo sia stata una sosta propizia: Jordan e Sarah si sono baciati.

"Quindi adesso è ufficiale ufficiale o, forse..." indaga John quando scendiamo dalla macchina. "Sì, io, direi di sì." risponde Jordan con un sorriso ebete. "Sono felice per te, tesoro, ma, ora che hai una ragazza, tuo padre ed io dovremo fare un discorsetto con te su quello che ci aspettiamo." interviene la mamma.

"E' tornato papà!" annuncia John guardando il cielo mentre un bolide si avvicina alla fattoria. "Finalmente!" esclamo sollevata, ma, quello che atterra, non è papà.

"Vostro padre non tornerà tanto presto e, per questo, lo zio Morgan ha deciso di farvi visita." mamma ci spinge dietro di lei. "Dunque è questa la vita che ha scelto Kal-El; è anche più deludente vista da vicino." commenta. "Non sei il benvenuto qui." gli risponde mamma. "Non è modo di parlare ai familiari Lois, specialmente di fronte a due ragazzi così giovani e ad una bambina." ribatte.

"Dov'è nostro padre?" domanda John. "Quando l'ho lasciato, era un rottame nel suo piccolo castello di ghiaccio. Strano posto per costruire una Fortezza; io scelsi il deserto: mi piace sentire il sole sulla faccia."

"Vattene. Subito." Jordan avanza furioso. "Jordan, fermati!" lo riprende la mamma.

"Vedo che tuo figlio ha ereditato la tua finta spavalderia." Jordan prova a colpirlo con la sua vista calorifica, ma Edge è nettamente superiore e mio fratello finisce scaraventato a terra.

"Sta lontano dai miei figli!" urla mamma mentre John soccorre Jordan. "Questa è opera tua! E' stata la tua influenza che gli ha fatto voltare le spalle al suo popolo e per cosa poi, per questo?" in meno di un nanosecondo mi ritrovo sollevata per il colletto della maglia di fronte alla faccia rabbiosa di Morgan Edge o Tal Rho o quello che è. "Questo è il peggiore degli affronti: gli occhi di nostra madre, la più brillante scienziata di Krypton, l'orgoglio del nostro pianeta, incastrati su una bambina umana, per giunta, difettosa." mi scuote nervosamente, senza sforzo, come se non pesassi nulla.

"Lascia in pace i miei figli: questo è tra te e me." supplica la mamma. "Abbiamo già superato quel punto, signora Lane, ma li lascerò vivere abbastanza perchè ti vedano morire."

"PAPAAAAAAA'!" urlo con tutto il fiato che mi rimane mentre Edge accende gli occhi di rosso. "Questa è una svolta interessante: papino fa scuola di Kryptoniano? Comunque, non cambia nulla."

"NOOOOOO!" proprio in quel momento, papà atterra davanti alla mamma.

"Complimenti Kal-El ma, come ho detto, non cambia niente."

Papà si rialza esausto "farò tutto quello che vuoi, ma libera mia figlia e lascia stare la mia famiglia." ma non puoi arrenderti papà, non puoi!

"Promettimi che ti sottometterai ed io li lascerò vivere." dice mentre mi mantiene ancora sollevata. "Papà, non ascoltarlo!"

"Zitta tu." stringe la morsa attorno al mio collo togliendomi il fiato. "Mi sottometto! Mi sottometto: lasciala andare!" quella tenaglia si apre e vengo intercettata da papà prima di cadere a terra; finalmente l'aria ritorna a circolare.

"Natalie, ehi, ce la fai?" mi rimette in piedi. "P-papà..."

"Shhh, non piangere, andrà tutto bene, ok? Va' dalla mamma."

"N-non andare..." mamma interviene staccandomi dalle braccia di papà. "Guardate bene l'uomo che conoscevate: sarà l'ultima volta che lo vedete."

"Mi dispiace, serviva più tempo, aveva ragione." non appena finisce di pronunciare le sue ultime parole, sparisce insieme ad Edge.

"Ragazzi, vostro padre se la caverà." prova a convincerci la mamma. "Edge se l'è portato via." ribadisce John. "Lo so." afferma lei. "Ha detto che non lo rivedremo più." dice Jordan. "Sì, lo so tesoro e so quanto, questo, vi faccia paura. Sembra impossibile, ma vostro padre si è trovato in situazioni peggiori ed, ogni volta, è riuscito a superarle. Sono vent'anni che affronto tutto questo, credetemi: lui lotterà e ne uscirà vincitore. Stare svegli tutta la notte non servirà a nulla. Cercate di dormire un po', forza." i miei fratelli si alzano di malavoglia, ma io non riesco a muovermi. "Natalie..." mamma mi accarezza la schiena "...anche tu devi riposare."

"Mi manca di già." tiro su con il naso e cancello in fretta le lacrime. "Manca anche a me, tesoro, ma dobbiamo essere forti: vedrai che il papà troverà una soluzione."

"Mh..."

"Ti va se mi stendo un po' con te?"

"Mh mh..."

"Andiamo, dai." mamma mi accompagna in camera e rimane con me finchè non mi addormento.

Natalie KentHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin