CAPITOLO 2

41 0 0
                                    

Sono le 5.00 del mattino, dovrebbero dire a papà che è illegale partire a quest'ora ma lui ci tiene ad arrivare il prima possibile e un po' lo capisco. Carica i bagagli mentre i miei fratelli si trascinano come zombie sul vialetto di casa e crollano nei loro sedili. Io rimango sveglia: già che ci sono, voglio godermi l'alba. "Tutto a posto lì dietro, Nat?" domanda papà dopo un po' "Faccio così tanto casino? Come fate a sapere che sono sveglia?" lui batte un colpo sullo specchio retrovisore "oh, giusto..." come faccio a non averci pensato?

Dopo un po' sento un respiro pesante molto simile ad un placido russare ma, ne sono abbastanza certa, non viene dai miei fratelli.

"Ma come! Si è addormentata? Non era lei a fare l'elenco di tutti i benefici dell'alzarsi presto fino a tipo 5 minuti fa?" sussurro per non disturbare nessuno e papà si mette a ridere. Assistiamo insieme al sorgere del sole "wow..." mi lascio sfuggire "bello vero?"

"Già..." rispondendo estasiata.

"Lois?" papà prova a svegliare la mamma che, a detta sua, ha sempre amato vedere l'alba. "Papà, così non funziona. Se vuoi andare sul sicuro devi chiamarla mamma: sono abbastanza certa di essere nella top tre dei motivi per cui alzarsi con urgenza insieme agli altri 2 qua dietro. Osserva..." gli spiego avvicinandomi al sedile del passeggero accanto a lui "mamma?" la chiamo "Natalie! Cos'è successo?" scatta subito sul posto. "Niente tesoro, tranquilla, volevo farti vedere l'alba e Nat aveva un'interessante teoria riguardante la tua lista delle priorità per un risveglio rapido e urgente." la rassicura mentre ride "Oh, davvero? Mi sa che qui qualcuno ha appena vinto un biglietto di sola andata per la pulizia del recinto dei galli nei prossimi giorni..." sorride beffarda e mi accascio sul mio posto "ma... mamma ..." papà non riesce a smettere di ridere ma mamma lo zittisce subito "non senza il giusto aiuto, ovviamente." aggiunge rivolta a lui "Forse avremmo dovuto lasciarti dormire..." borbotta lui fingendosi abbattuto "forse... comunque l'alba rimane sempre uno spettacolo meraviglioso, tesoro." si sporge dal suo posto per dargli un bacio sulla guancia.

Quando arriviamo, mi fiondo subito nella camera ardente di nonna, che i suoi amici di Smallville hanno gentilmente allestito nella stanza degli ospiti al piano terra, ignorando i richiami di papà che teme io possa avere un collasso da un momento all'altro. Guardo il pallore innaturale del suo incarnato, l'espressione tirata del volto ma tutto sommato serena: è la prima volta che vedo una persona morta e non so se sia questo o il fatto che si tratti di nonna Martha ma un senso di nausea mi assale e mi sento male, così, all'improvviso, tanto che sono costretta a correre in bagno dove rimetto i succhi gastrici, dal momento che non sono riuscita a mangiare nulla stamattina. Mi abbraccio le gambe tremante rimanendo raggomitolata in un angolino.

"Nat? Stai bene?" domanda la voce di John da fuori la porta.

"È permesso?" si affaccia all'uscio "Si può sapere cosa ti è saltato in mente? Papà ti aveva detto di aspettare. Dai, coraggio, alzati, ci facciamo una merenda, ti va?"

"Grazie ma non ho fame."

"Sì, lo dici spesso ultimamente, ma oggi a pranzo ci sono anche i genitori: io e Jordan non potremo coprirti di nuovo mangiando la tua porzione perché tu non ne vuoi sapere."

"Non è colpa mia se mi viene la nausea."

"Certo che no, ma, almeno, con mamma e papà che ti controllano finisci un piatto. Sono già 5 giorni che vai avanti così: se dimagrisci ancora un po' finisce che scompari."

"Esagerato... ero solo un po' di ansia per la scuola nuova e comunque questo non c'entra niente con quello che è successo ora: hai ragione, non dovevo andare a vederla e ho sbagliato; fine. Se vuoi, ti faccio compagnia in cucina ma non ho fame."

"Va bene..."

Credo di essermi appisolata dopo aver finito di sistemare i bicchieri per gli ospiti di questo pomeriggio; non so quanto tempo sia passato ma deve essere parecchio dal momento che iniziano ad arrivare gli amici della nonna che, a quanto pare, si sono organizzati per tenerle compagnia a turno fino all'ultimo.

Natalie KentWhere stories live. Discover now