Capitolo 14 - Travel

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Il giorno successivo, ovunque io camminassi nella fabbrica di Maranello sentivo i suoi occhi seguirmi e bruciare la mia pelle.
Cercai di non essere distratta dalla sua presenza e di fingermi concentrata quando Binotto ci stava anticipando alcuni aggiornamenti che avrebbero effettuato i tecnici sulle nostre vetture, ma quando sollevavo lo sguardo verso di lui c'erano i suoi occhi verdi a scrutarmi e a sconnettere i fili del mio cervello.
<<Non mi state ascoltando.>> sbuffò Binotto, tornai a guardarlo e a prestargli attenzione. <<Avete bevuto ieri? Siete andati ad un'altra festa?>> domandò incrociando le braccia. <<Mi sembra di parlare con il muro.>>
<<Mattia, ti stiamo ascoltando.>> cercai di convincerlo, ma mi guardò consapevole che stessi mentendo.
<<Non fa niente, ne parleremo direttamente ai test.>> rise divertito. <<Ah, i giovani.>> sospirò scherzoso allontanandosi. Eravamo veramente fortunati fosse una persona apprensiva e il fatto che provasse affetto nei nostri confronti lo portava a giustificare le nostre bravate.
La mia attenzione si spostò su Charles, i suoi occhi verdi già mi stavano scrutando. Voltai le spalle e mi avviai verso l'ufficio, pronta a disturbare Francesco, ma con passo svelto mi raggiunse e iniziò a parlarmi. <<Questa settimana non abbiamo gare.>> iniziò la conversazione. <<E il prossimo Gran Premio è quello della mia casa.>> aggiunse mentre continuavamo a camminare.
<<Qual è il punto?>> domandai tagliando a corto il suo monologo, fu preso di sorpresa, ma si fece coraggio e continuò.
<<Io domani parto, alcuni piloti sono partiti già oggi e altri partiranno nei prossimi giorni.>> lo guardai incuriosita. <<Vieni con me.>> a quelle parole il mio cuore iniziò ad accelerare in petto, invece le nostre gambe si fermarono, trovandoci nel mezzo di un corridoio.
<<Charles, l'hotel che ho prenotato non ha stanze libere prima di lunedì.>> avevo pensato anche io di andare questa settimana, anche perché avevo piani ben precisi, ma non potevo anticiparmi.
<<Posso ospitarti io.>> cercò una soluzione, lo guardai scettica. <<Casa mia è grande, non devi per forza dormire nel mio letto. O se ti senti in soggezione possono ospitarti anche gli altri.>>
<<Non voglio essere un disturbo.>> proferii.
<<Non disturbi.>> controbatté. <<Cioè, sei fastidiosa, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.>> scherzò, facendomi sorridere.
<<Che scemo.>> alzai gli occhi al cielo divertita.
<<Pensaci, non devi rispondermi per forza adesso.>>
<<Non penso sia una buona idea.>> ammisi.
<<So che stai cercando casa a Monaco, ho molti amici architetti e agenti immobiliari. Posso aiutarti a trovarne una e partendo prima avrai più tempo per cercare.>> cercò di convincermi, ma alla sua affermazione rimasi abbastanza incuriosita.
<<Come fai a sapere che cerco casa a Monaco?>> domandai.
<<Michelle, io ti osservo, vedo quando stai al telefono su Booking per cercare le case in vendita e, come già ho detto prima, conosco molti agenti immobiliari, qualcuno che hai contattato mi ha informato.>>
<<Altro che segreto professionale.>> alzai gli occhi al cielo e risi. <<A che ora parti?>>
<<Partiamo - sottolineò - alle dieci del mattino, hai anche tempo per fare colazione.>> mi fece l'occhiolino e sorrise contento.
<<Charles.>> cercai di fargli capire che non avevo intenzione di andare.
<<E dai, non fare la noiosa.>> supplicò. <<Lewis già ha organizzato qualche festa, non puoi mancare.>>
<<Riesci a pensare solo alle feste?>> chiesi.
<<È una cosa che abbiamo in comune.>> scherzò. <<Dai, vieni con me. Ti aiuto a preparare le valigie se ti serve. Ti faccio dormire nella stanza più bella della mia casa, dovresti proprio vederla, ha una vetrata enorme che affaccia sul mare, una vista mozzafiato, ti piacerà molto di più dell'hotel in cui soggiornerai ed è->>
<<Okay, okay!>> lo interruppi. <<Va bene, vengo, basta che stai zitto.>>

Fuori Pista - Charles LeclercKde žijí příběhy. Začni objevovat