Capitolo 9 - Rivalry

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Era il giorno della gara, mi trovavo nel box con le cuffie rosse poggiate sulle orecchie. Vedere la gara e non trovarmi nella macchina mi spezzava il cuore, ma era giusto così. Non mi ero ripresa al cento per cento dalla febbre e lo sforzo fisico di una gara avrebbe solo peggiorato la situazione. Ero affianco a Vasseur, guardavamo Charles e Antonio percorrere il tracciato, corrispettivamente P4 e P7. Guardai con attenzione la gara, giocherellando con una ciocca dei miei capelli castani per alleviare la tensione. Mancavano pochissimi giri alla fine del Gran Premio ed io mi stavo mangiando le dita dal nervoso, Charles era ancora quarto, a meno di un secondo da Alonso. Se solo fosse stato in zona drs. Sospirai mentre facevo tremare la gamba, alla curva successiva la Ferrari numero sedici superò l'Aston Martin di Alonso, portai le mani alla bocca. Puoi farcela. Iniziò ad allontanarsi sempre di più dalla vettura verde, avviandosi verso la Redbull di Perez. Ti prego accelera. Le gomme erano state cambiate da una decina di giri, in confronto a quelle di Perez e Verstappen che ne contavano il doppio. Spingi. L'ultimo giro arrivò in un battito di ciglia, Max tormentato dal suo compagno di squadra e Charles. Erano così vicini. Pregai con tutta me stessa.
Nel giro di due curve Charles superò Perez, lasciandoci con il fiato sospeso per la vicinanza alla vettura di Max.
<<Puoi farcela.>> sussurrai a denti stretti guardando la gara dallo schermo. Ci lasciò senza parole quando lo raggiunse alla fine del traguardo, superandolo con lui. Mi coprii la bocca con le mani dalla sorpresa quando la vittoria fu assegnata a Max, in testa di pochi decimi di secondo.
Non importava se avesse vinto o meno, aveva fatto una gara eccezionale. Andammo a festeggiare sotto il podio, mentre lui salì il secondo gradino. Quando mi vide festeggiare per lui insieme ai meccanici il sorriso sul suo volto si allargò. Non potevo essere più fiera di lui, con o senza vittoria.
Una volta tornati ai box dopo la premiazione iniziai a sistemare alcuni arnesi dei meccanici, cercando di rendermi utile dove possibile. Una mano toccò la mia spalla, mi girai sorpresa.
<<Credo che non ci siamo mai presentati, io sono Antonio.>> mi sorrise il pilota che aveva guidato la mia vettura porgendomi una mano, che faccia tosta, era venuto a presentarsi nonostante avesse guidato al posto mio.
<<Michelle.>> risposi stringendola.
<<Ho visto qualche tua gara nei box quando non avevi ancora rivelato chi fossi, ho sempre pensato che sei veramente brava, complimenti.>>
<<Grazie.>> finsi un sorriso, lo odiavo da morire.
<<Lo so che mi odi.>> affermò schietto. <<Ho guidato al tuo posto, è comprensibile che io non ti stia simpatico. Ma penso che dovresti darmi un'occasione per farti ricredere.>> lo guardai confusa.
<<Un'occasione per farmi ricredere?>> domandai.
<<Esatto.>> rispose. <<Niente di romantico, un'uscita tra compagni di squadra.>> lo guardai male istintivamente alla sua affermazione, non è il mio compagno di squadra.
<<Non mi sento molto bene, dovrei riposare, in fondo è per questo che hai gareggiato tu oggi.>> alzai le spalle.
<<Ouch.>> ridacchiò poggiando la mano sul petto. <<Questa ha fatto male.>> cercai di nascondere un sorriso divertito. <<Stasera Max ha organizzato una festa per la sua vittoria, magari possiamo andarci insieme.>> mi sorrise dolcemente. <<Ti prego.>> continuò quando vide che ero indecisa.
<<Va bene.>> accettai rassegnata.
<<Perfetto, allora andiamo con la mia macchina, sarò fuori la tua stanza alle dieci, ci vediamo dopo.>> mi diede un bacio sulla guancia prima di scappare via.
<<A dopo.>> lo salutai poggiando la mano dove mi aveva lasciato un bacio, cercando di realizzare se davvero fosse successo. Che strano.
<<Prima lo odiavi ed ora ti fai baciare?>> domandò una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare. Mi girai ed incontrai due occhi verdi.
<<Geloso?>> scherzai, lui alzò gli occhi al cielo e si allontanò senza proferire parola. Che gli stava succedendo? Pensavo fossimo amici. <<Dove vai? Vedi che scherzavo.>> lo inseguii, continuò ad ignorarmi. <<Charles.>> afferrai il suo braccio per girarlo verso di me, ma lo scrollò di colpo facendomi mollare la presa.
<<Lasciami stare.>>

Fuori Pista - Charles LeclercWhere stories live. Discover now