21.Wet skin(N&J)

35 9 6
                                    

Parcheggiai la mia Audi davanti a casa

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Parcheggiai la mia Audi davanti a casa. Prima di scendere mi guardai intorno per bene e appena mi resi conto la via era alibera mi fiondai fuori e mi infilai in casa.

Per fortuna quella sera non c'erank regali indesiderati sullo zerbino, perciò con più tranquillità infilai le chiavi nella toppa e aprii la porta.

L'open space del salotto è in ordine e non ci sono segni di infrazione dui vetri e non riportavano nessun macrabo messaggio.

Mi tranquillizzo.

Mi tolsi le scarpele lasciando vicino alla poltrona dove appoggiai anche la mia borsa e poi cominciai a straopoarmi i vestiti di dosso mentre raggiungevo il bagno.

Ero sola, si, ma era come se mi sentissi uno sguardo addosso.

Lascia perdere.

Iniziai a riempirmi la vasca, mi lavai le mani e mi appoggiai al lavabo attendendo che l'acqua inziasse a salire al punto giusto.

Ero parecchio stanca e gli strascichi del lavoro cominciavano a farsi sentire.

In fine mi sfilai la biancheria intima immergendomi nelle bolle profumate.

Alla fine avevo un po' di tempo per me stessa. Sprofondai tra le bolle e chiusi gli occhi rilassandomi.

Ma nonostante l'attimo di relax, la mi amentre non riesce a fermarsi e affollare tutti gli impegni che avrei dovuto svolgere in quella settimana.
Come se stessi creando la mia mappa mentale di post-it che attacchi ad una bacheca.

Dovevo chiamare il manager e confermare l'incontro con la guardia del corpo che aveva scelto. Dovevo ripassare diversi testi e rivedere alcune melodie e dovevo partecipare al servizio fotografico per la coptina dell'album mentre l'ultima era per la copertina della rivista di vogue.
In più dovevo anche concordare i punti del prossimo tour che si sarebbe tenuto a breve.

Sprofondai nelle acque.
Non reggerò.
Mi strofinai la faccia stropicciando gli occhi, e quando gli aprii saltai letteralmente in aria.
«OH MIO DIO!» Urlai dimenandomi nell'acqua «Ma che cazzo...?»

Non potevo crederci, era davvero così fuori di testa?
Cristo santo...

Jo Morris se ne stava seduto sul bordo della mia vasca, nel mio bagno, mentre mi faccio gli affacci miei e dove sono nuda pepr giunta.
Se la rise con quello sguardo malandrino e si tolse la sigaretta dalle labbra, mise le mani nel giubbotto nero di pelle e mi guardó con due occhi più accecanti che mai.
Lo odia perché era bello da far male.

«Ma che bella visione» Disse ammiccando guardando il mio corpo, e in quel momento mi resi conto che l'acqua è trasparente e che non poteva coprirmi. Sgranai gli occhi e cercai di raggruppare la schiuma per non fargli vedere le mie grazie e lui se la rise.

«Sei sola?» Domandò con nonchalance.
«Tu sei pazzo» farfugliai continuando a coprirmi.
«Direi di si, che sei sola intendo»
Allargai le narici per la rabbia e ringhiai di vera e prorpia frustazione mentre lui aprii il rubinetto prendendo il flacone di sapone e inizio a versarne altro nella vasca.
«Ti aiuto, così si vede di meno»
Dovrei ringraziarlo?
«Anche se, mentre te ne stavi li con gli occhi chiusi, si vedeva tutto. Proprio tutto» Ghignò.

𝑪𝑨𝑮𝑬𝑫Where stories live. Discover now