57 - Rick

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Passai la notte prima delle nozze completamente in bianco. 

Dormii a casa dei miei, nel mio vecchio letto, ripensando a tutte le volte che io e lei avevamo fatto l'amore lì. Erano passati anni, 10 anni, da quando la nostra storia era iniziata, tra alti e bassi eravamo riusciti a proseguire mano nella mano verso il nostro futuro, futuro che avremmo continuato a scrivere insieme.

Lei, durante i preparativi per le nozze, veniva spesso a New York, tra prove d'abito e meeting con J per finire i lavori di casa, passava molto più tempo qui che con me a Los Angeles. Io invece approfittai per portarmi avanti con il lavoro. Ero riuscito a pattuire sei mesi di viaggio di nozze, saremmo partiti verso metà luglio per tornare dopo il viaggio in Australia a Natale. Tornare a casa dei miei fu strano, non ero più abituato a stare a casa con loro, ormai vivevo insieme a Gini da tempo, avevamo le nostre routine, le nostre abitudini e spesso non combaciavano con le abitudini di mia madre.

Quella mattina Edy mi venne a prendere, New York era paralizzata dal traffico. Sotto casa avevo una marea di giornalisti e TV che trasmettevano in diretta i miei spostamenti. Guardavo divertito la CNN e la BBC che facevano a gara per dare informazioni su di me, ogni macchina che usciva dal garage del palazzo erano grida festanti nella speranza che fosse la macchina dello sposo, ovvero la mia macchina.

Partimmo da casa con qualche minuto di ritardo ma alla fine riuscimmo ad arrivare prima di tutti gli invitati.

Quando arrivai, andai a salutare Andy, lui mi disse che lei era raggiante e felice, non potevo crederci, di lì a poco, lei sarebbe diventata mia moglie!

Dopo essermi cambiato e pettinato, feci le foto di rito con familiari ed amici. Le foto con i miei migliori amici ed i miei nipotini erano per il momento le mie preferite.

Ero concentrato sul ricevere gli invitati, ero impegnato in stupide chiacchere e domande di rito del tipo "Sei emozionato?" oppure "Chi te lo ha fatto fare, è l'errore più grande che un uomo possa commettere!" mentre mandavo giù queste stupide frasi, Andy ricomparve da non so bene dove.

"Non credo che reggerai l'emozione, meglio se rubo un pacco di fazzolettie lo tengo in tasca!" mi disse a mo di presa in giro, mentre mio fratello si avvicinò a me con tre bicchieri di non so cosa proponendo un brindisi.

"CJ devo essere lucido all'altare!" dissi annusando il contenuto del bicchere.

"Tranquillo, lo sarai, ti darà una mano a rilassarti, fidati, ne avrai bisogno!" disse portando in alto il bicchiere.

Gli ospiti erano arrivati quasi tutti e piano piano si stavano avviando verso la chiesa, chi a piedi, seguendo il percorso indicato e chi invece usufruendo del servizio navetta. Serena ebbe la brillante idea di affittare delle Golf Cart che la spola tra il parcheggio e la chiesa. 

Io decisi che sarebbe stato meglio fare quattro passi a piedi, anche perché prima dovevo fare assolutamente una cosa... Senza dare troppo nell'occhio, andai alla tomba di Tom e Diana. Colsi una margherita e le posai sulla loro lapide giurando che mi sarei presocura io di lei, che non le avrei mai fatto mancare nulla e che avrei fatto qualsiasi cosa per renderla felice. Questa volta lo dissi, non per pulirmi la coscienza, come accadde anni prima, ma lo dissi con la consapevolezza che quelle parole fossero pura verità!

Quando arrivai rimasi colpito dall'addobbo, Will l'aveva allestita magnificamente esaltandone la sua bellezza, l'addobbo era esuberante e vivace, esattamente come la sposa, guardai mia madre chiedendole cosa ne pensasse.

"Non male" disse commossa, quello era il suo modo per approvare la scelta audace della sposa.

Le colonne della chiesa erano state decorate con delle piante rampicanti arricchite da fiori colorati, mentre il pavimento era stato lasciato a vista, niente tappeti che avrebbero coperto la pietra viva. Delle sedute erano state sistemate a destra ed a sinistra della navata centrale, Mentre il cielo sereno di quella mattina ci faceva da tetto. Attesi con impazienza che tutti gli ospiti prendessero posto, salutando gli ultimi arrivati, poi udii le prime note e feci il mio ingresso sotto braccio di mia madre sempre più commossa ed emozionata.

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