29 - Gini

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Un paio di giorni prima della partenza mi ritrovai a passeggiare vicino a Central Park, vidi la caffetteria, era tanto che non ci andavo, entrai e trovai Steve che fu abbastanza sorpreso di vedermi da sola.

"Ma che bella sorpresa, era tanto che non passavi... Immagino tu abbia avuto di meglio da fare, dove hai lasciato il body guard? Solito tavolo?" disse con il suo solito sorriso.

Dopo aver ordinato il mio red velvet cupcake, senza cioccolata calda, ma con un tea freddo al limone fatto da loro, aspettai silenziosa il mio ordine. Mi portò il cupcake più grande che avesse in negozio e loguarnì con doppia pallina di gelato.

"Tra 15 minuti stacco, rischio un occhio nero se ci andiamo a fare quattro passi? Credo che tu abbia bisogno di svagarti, giusto? Non hai una bella faccia..." disse sorridendomi come sempre.

Questa volta accettai volentieri il suo invito, prima o poi avrei dovuto iniziare ad uscire con i ragazzi, a questo punto perché non iniziare subito!

Mandai un messaggio a Serena dicendole che Mike, ovvero Steve, mi aveva invitato ad uscire ed io avevo accettato, ma la risposta non fu quella che mi sarei aspettata da lei.


S: "Lo so che sei arrabbiata, ma ti prego non fare cazzate di cui poi potresti pentirtene... Non pensare di ripagarlo con la stessa moneta, potrebbe fare più male a te che a lui. Ti conosco, dammi retta. So che ora faresti qualsiasi cosa per fargliela pagare, ma fidati non è quello il modo! Lo so che ho passato anni a dirti quanto fosse stronzo, ma ora non me la sento di dirti divertiti, non sei il tipo"


Ottimo, la mia migliore amica, dopo aver passato una infinità di tempo a dirmi quanto fosse stronzo, adesso cercava di farmi fare pace con lui? Iniziavo davvero ad essere confusa.


G: "Pensavo che mi avresti appoggiata, non ho detto che faremo sesso selvaggio ma ho solo detto che mi ha invitato a fare quattro passi..."

S: "Senti lo so che stai di merda, ma credimi anche lui sta male, J è passato da lui questa mattina. Non aveva mai visto Rick in questo stato, per nessuna! Ha fatto una CAZZATA, vero, ma è davvero innamorato di te, lo so non sarà oggi o domani, ma perché non provi almeno a parlarci?"

G:"Sei seria? Parli tu che hai tenuto il muso a J per la storia del materasso per un mese? Lui si è scopato Kate, non un materasso di merda! E come se non bastasse il giorno del mio compleanno e rifiutando me, oltretutto! Tu al posto mio che faresti?"

S: "Lo odierei e sattamente come stai facendo tu... E tu al mio posto proveresti a farci fare pace, esattamente come sto facendo io. Senti non ti dico di perdonarlo, ma almeno parlaci. Io so quello che ti vuole dire, ci siamo parlati e se fossi in te lo ascolterei."


Ottimo, ora la mia migliore amica che lo odiava da sempre, mi chiedeva di provare a fare pace con lui! Quando Steve staccò venne al tavolo da me, si sedette sulla sedia e mi chiese dove fosse finito il mio diario. Gli raccontai brevemente che, con tutti i pensieri che avevo scritto, ero riuscita a comporre il testo di una canzona e che stavo provando a comporre la melodia. Fu sorpreso di scoprire che la musica fosse una cosa che ci accomunasse, mi chiese di poterla leggere ed io accettai.

"Le parole non sono male, ma c'è tanta malinconia in questi versi, una delusione d'amore?" disse ironicamente.

Risposi con un "Anche..."

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