54 - Rick

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Oggi sarebbe stato il grande giorno. Casa era piena di palloncini, petali rossi e gente che andava e veniva. Maria girava per casa con la scopa per far si che fosse tutto in ordine per l'arrivo della mia futura sposa! Ero teso, ero nervosissimo.

Maria, che aveva finalmente messo via l'aspirapolvere, aveva parlato con Edy, il quale ci aveva avvistato che a breve sarebbe arrivata, così decise che l'avrebbe aspettata all'ingresso per poi portarla da me, da noi!

Quando sentii Lilli abbaiare, voleva dire che stava arrivando, era finalmente a casa! Il cuore batteva all'impazzata, sembrava fosse diventato un tamburo che suonava ad un ritmo tribale, le mani erano gelate e per un momento mi passò per la mente un pensiero strano e se avesse detto di no? Non avevo mai preso in considerazione questa opzione, mi feci prendere dal panico, ero decisamente agitato, mio fratello mi vide nervoso, mi preparò un goccio di non so cosa, lo bevvi tutto d'un fiato continuando a ripetergli: "Dai che mi sposo!"

Quando Gini arrivò, fu davvero sorpresa di vederci tutti lì e Serena ebbe la prontezza di dirle che le avevamo organizzato una cena di bentornata a casa! Se non fosse stato per lei, probabilmente, le avrei rovinato la sorpresa chiedendole subito la mano. Cenammo, ridemmo e scherzammo, durante la cena sicuramente l'alcool fece effetto e mi rilassai, mi sentii più tranquillo e meno impaurito.

Dopo cena le dicemmo che avevamo organizzato un'altra sorpresa. Steph era incinta di sei mesi, di ben due gemelli, si mio fratello faceva le cose fatte bene! Quando portammo la torta era effettivamente per rivelare il sesso dei nipoti in arrivo.

"Non avrei mai rivelato il sesso dei miei inquilini, non paganti, senza averti qui!" Disse ironicamente Steph.

Maria portò il dolce, erano tutti cupcake alla vaniglia, solo due avevano un cuore colorato, ai futuri genitori capitò quello vuoto, poi fu il turno di Andy e della fidanzata di turno, ma anche a loro andò male, andò male anche ai miei genitori ed ai genitori di Steph, poi fu il turno di Lola, Ian, Ben, Steve, Amber e Serena, tutti bianchi... mancavano solo i nostri.

"Dai Rick, mangia questo dolce che mi sto sentendo male! E mia moglie è incinta e non possiamo permettere che si agiti!" disse CJ emozionatissimo.

Li addentammo simultaneamente, erano entrambe azzurri, il che volevadire due maschi!

"Due maschietti!" urlò CJ per la gioia.

Ma le sorprese non erano di certo finite qui. Dopo il brindisi a Luke e Tom, che sarebbero arrivati a breve, Serena le coprì gli occhi con una benda improvvisata. Per un momento rividi la Gini bambina, che camminava mettendo le mani avanti, mentre giocava a mosca cieca!

"Dove mi porti? Serena, ma che sta succedendo?" chiese Gini divertita.

Fu in quel momento che mi feci dare da Maria la sorpresa, mentre Serena la portava al giardino segreto allestito per l'occasione.

Ero pronto, gli altri invitati avevano raggiunto il centro e presero posto ed assolsero i compiti che Serena gli aveva assegnato. Quando Serena le tolse la benda dal viso di Gini, la invitò ad aprire gli occhi!

Non potrò mai dimenticare la sua espressione, era stupita e contenta, si guardava intorno non capendo bene, eravamo solo io, lei e Serena, gli altri erano già al centro del piccolo labirinto vicino al pozzo. La luce calda delle candele resero l'atmosfera magica, le presi la mano e la guidai lungo il sentiero ricoperto dai petali di rosa mentre Serena filmava il tutto.

L'idea di Serena era di ricreare il cammino che avevamo fatto insieme, iniziando quindi dalle foto di noi insieme da bambini, c'era anche la foto della mia festa dei 10 anni, quella in cui la baciai per la prima volta e quelle di Boston, dove, per la prima volta, trovai il coraggio di dirle che mi piaceva, di noi adolescenti, dove facevamo finta di essere solo amici non avendo il coraggio di fare il passo successivo, poi di noi come coppia. Erano, per la maggior parte, foto che feci io, la mia preferita era una foto che scattai una mattina che decidemmo di rimanere a letto a non fare assolutamente nulla. Eravamo sdraiati, lei aveva appoggiato le mani sul mio petto ed il suo mento era appoggiato sul dorso delle sue mani mentre mi guardava dolcemente. Vidi il riflesso di quella scena nel vetro della finestra e decisi di immortalare quel momento così spontaneo ed intimo. Una volta al centro, Serena aveva fatto montare un pannello di legno ricoperto interamente da piante dove aveva fatto posizionare una scritta al neon che lasciava davvero pochi dubbi e che stava ad indicare il prossimo passaggio per la nostra vita insieme.

Mentre lei si guardava intorno incredula, io presi la scatola dalla tasca e mi inginocchiai

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Mentre lei si guardava intorno incredula, io presi la scatola dalla tasca e mi inginocchiai.

Quando si girò verso di me per capire cosa stesse succedendo, mi vide con la scatola aperta mostrandole il regalo al suo intero, non le avevo chiesto ancora nulla che già piangeva e saltellava come una bambina euforica ripetendo solo "Si" un migliaio di volte.

"Almeno lascia che te lo chieda!" dissi imbarazzato ed a quella richiesta smise di saltellare, si ricompose per qualche momento, poi schiarendomi la voce dissi:

"Mi hai dato la tua anima, il tuo cuore e..."

"La sua verginità!" disse Serena ironicamente.

"Grazie della precisazione! Serena, non riesci proprio a stare zitta? Anche in questa occasione hai dovuto mettere bocca! Dicevo...

Mi hai reso un uomo migliore, o meglio, hai fatto di me un uomo! Sei molto di più che una compagna, sei la mia migliore amica! Sei la ragione per la quale io sono a questo mondo! Se penso al mio futuro, lo immagino con una sola donna al mio fianco, solo con te.

Ti amo! Ginevra... - pausa ad effetto, presi fiato, coraggio e poi le dissi - Che programmi hai per il resto della tua vita? Io ne avrei uno che prevede io e te, un altare, un vestito bianco, dei figli ed un futuro da scrivere insieme... Vuoi essere la madre dei miei figli? Perché io vorrei essere il padre dei tuoi... Ginevra, vuoi sposarmi?"

Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre sul suo viso compariva un bellissimo sorriso!

"SI!SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI! SI!" continuava a ripeterlo baciandomi senza darmi il tempo di rialzarmi da terra.

Tra applausi e grida di felicità, Serena fece partire anche i fuochi d'artificio, niente di troppo appariscente, scelsi qualcosa di più sobrio come qualche fontana fredda a differenza dello spettacolo pirotecnico che lei aveva in mente, mentre le misi l'anello all'anulare sinistro e la strinsi forte a me!

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