5 - Binario 10

202 22 38
                                    


Selina 16


-11 giorni al Middle Ground


Mi volto alle spalle ma solo il vento che s'infila tra i cunicoli mi tiene compagnia, il suo sibilo serpeggia funesto sulla mia corsa, ma nessuno mi sta seguendo. Con un respiro profondo mi rimetto in marcia e m'infilo nel terzo cunicolo, poi svolto a destra fino a una rampa di smontaggio. A un tratto mi trovo davanti a un bivio che presenta una strettoia. Il mio fisico filiforme riesce a passare con estrema difficoltà attraverso la fessura delle travi, se si fosse azionato il sensore di allarme sarei stata elettrizzata da una scarica antievasione e adesso non sarei qui a osservare con gratitudine il corridoio di rimessaggio delle merci. Cento metri e sarò nell'ultima galleria, quella che sbuca sotto alle rotaie. Emergerò sulla banchina e mi mimetizzerò con i deportati. È tutto calcolato, una passeggiata, non ho incontrato né anima viva e né IA, mi è andata bene. Ho scelto l'orario giusto, ho tenuto conto dei turni dei controllori, dei cambi di guardia, della scaletta degli arrivi dei camion che trasportano pezzi di ricambio provenienti dal settore del macchinario principale, ancora tre minuti e sarò in superficie. Ancora pochi passi e sarò libera. Ancora un... avverto uno spostamento d'aria alle mie spalle, c'è qualcuno dietro di me.

Rallento.

Ragiono: arrivato in un attimo, come un soffio di Vento.

Ho tenuto conto di ogni cosa, ma non è possibile prevedere lui.

Il mio cuore accelera mentre i miei passi si fermano. Respiro il suo odore inconfondibile di tabacco misto a spezie, il calore del suo corpo incombente.

La voce calda e bassa che ricordo bene mi parla: «Cosa stai combinando, Selina?»

Non mi tocca, non vuole catturarmi come una disertrice. Apprezzo il suo rispetto. Ma non ho intenzione di voltarmi e rivederlo.

«Selina?»

Sento il suo respiro spazientito.

Stavolta ripete il mio nome con autorità: «Selina».

Sussurro nel foulard: «Lasciami andare, Morgan, lo hai già fatto due anni fa, puoi farlo ancora.»

Esita un istante. Poi dice calmo: «Era diverso. E non stavi disertando. Non posso lasciarti andare.»

«Vuoi catturarmi?»

«Voglio evitarti il destinamento.»

Le mie spalle sobbalzano impercettibilmente, resisto all'impulso di voltarmi e ingoio il respiro che si moltiplica nel mio petto.

«Vieni con me, Selina. Diremo che ti sei consegnata spontaneamente e la disciplinare ne terrà conto. Sarai segnalata e multata ma sarai salva.»

Non trattengo un risolino rassegnato.

«Selina!»

«Hanno assegnato a te il mio recupero perché sanno che sei l'unico che può convincermi a...»

«Hanno assegnato a me il tuo recupero perché sono stato declassato. E non sei nella lista della mia giornata, il mio intervento non è registrato. Sembrerà una resa spontanea.»

Già. Non è neanche in missione e mi ha trovata in un attimo. Morgan, la mia tempesta. L'uomo che mi conosce meglio al mondo, l'unico che sa prevedere le mie mosse. Il solo che mi dirà la verità quando sarà il momento.

Trovo la forza di voltarmi e di mettere gli occhi nei suoi. Mi stravolge in un attimo vederlo, osservare ancora questo suo viso simmetrico e rude, la sua mascella serrata i suoi occhi taglienti, il suo corpo scultoreo e imponente.

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora