Ballo 🖤

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SIRIUS

I miei avevano organizzato una cena con un ballo in maschera.

Ma non bastava la mia famiglia, sarebbe stato troppo semplice, ci sarebbero state tutte le Sacre 28.
Per far capire, io ci andavo solo per Reg e Andromeda, gli altri a parer mio potevano anche morire.

Il mio abito non era niente di speciale, una camicia bianca, pantaloni neri e una cravatta del medesimo colore.
Mi guardai allo specchio, dove c'erano attaccate le foto di me e i miei amici ad Hogwarts. Raffiguravano quando stavamo in sala comune, quando eravamo al lago nero....

Sentii bussare alla porta, e vidi Reg, vestito come me, ma con la maschera già su.

-Sir, mamma e papà dicono di muoverti- dopo questa frase uscì.

Io mi osservai un ultima volta prima di scendere, afferrando all'ultimo la maschera nera che era adagiata sul letto.
Uscii dalla mia stanza.

La sala da ballo era una vecchia stanza in cui non ci entrava mai nessuno.

C'era già molta gente, chi parlava, chi ballava, chi limonava con i propri mariti e mogli.

Vidi mia madre parlare con una donna, la madre dei Carrow.La cosa mi diede un sospetto strano: parlavamo per fare un matrimonio? Se si, era per me o per Regulus?

Osservando la faccia di mia madre dedussi che l'argomento era rivolto a me: quando si parlava di me la sua faccia diventava una smorfia, come se si parlasse della cosa peggiore del mondo.

Osservai un po' tutti, chiacchierando con Andromeda e Regulus di tanto in tanto.

ELAILA

Ero arrivata alla villa. Era buia, più di quello che mi ero aspettata.

Andiamo Ela, metti in atto la tua capacità di recitare.

Ad accogliermi ci fu un elfo domestico, che mi condusse nella sala da ballo.

Era grande, con pareti grigie e lampadari con cristalli attaccati. Molte persone parlavano, altre ballavano.

Origliai una conversazione tra due signori: matrimonio combinato. Mi sentivo quasi in pena per chiunque fosse il malcapitato.

-Prego, venite- disse l'elfo entrando nella sala, invitandoci a seguirlo.

La sala da pranzo si dedusse che era solo per occasioni speciali: il tavolo era lungo, con quadri di antenati appesi ai muri.
Le sedie, da sole, ci fecero sedere ognuno al suo posto.

Io capitai vicino un ragazzino che sembrava avesse la mia età. Sembrava preoccupato per qualcosa, come se avesse paura che le persone in quella stanza stessero decidendo come ucciderlo.

La cena cominciò. Il cibo faceva schifo. Dava la sensazione di star mangiando fegato di un alce.

Bevemmo e mangiammo, fin quando non arrivò il dolce. Fino a quel momento tutto l'argomento era rivolto a: chi è meglio come figlio?

C'era chi cercava di convincere che il proprio figlio era migliore di un altro, c'era chi disonorava il proprio figlio.

Il dolce era un pudding. Era forse la cosa migliore di quella cena e mi sembrò che tutti erano soddisfatti.
L'argomento passò ai matrimoni.

Mi irrigidì di scatto, come lo fece il ragazzo di fianco a me.
Il matrimonio combinato era l'unica cosa che mi faceva incazzare come una matta: si facevano sposare i figli solo per soldi. La logica?

Molti dicevano di come si sarebbero sposati presto alcuni, ma io non li ascoltavo. Fino a lì non avevo mai ascoltato qualcuno e mai parlato con qualcuno.

Just the moon and us- S.O.B.Where stories live. Discover now