SHINJITSU NO KYOJIN (Aot Fanfiction)

Parte 32: La mia vita

Ciao a tutt*! Voglio dirvi che la parte iniziale del capitolo tratterà di una parte di ciò che ha visto Erla/Evelin dopo aver sentito le parole di Miyuki. Quindi...enjoy!

Sono in un campo di grano. Sembra che abbia sognato tutto questo tempo qualcosa di terrificante.
Spalanco gli occhi e la prima cosa che vedo è il volto di Miyuki.
"Evelin...perché piangi?" Mi chiede.
Mi asciugo le lacrime con un movimento rapido sfregando l'indice in entrambi gli occhi.
Rimango senza dire niente. Non so risponderei
"Non dire a nessuno che ho pianto. Giura." Gli dico. Lui annuisce e si alza porgendomi la sua mano. Io la stringo ed accetto l'aiuto per alzarmi. Tolgo qualche piantina appiccicata nei pantaloni e controllo l'orario sul telefono. Cavoletti...dovevamo essere già in città a quest'ora!
Lui ora mi prende anche l'altra mano e mi dice sorridendo:
"Sbrighiamoci, altrimenti non riusciremo a prendere il bus in tempo!"
Sorrido e corro sentendo gli uccellini cantare e le piante muoversi con l'arrivo del vento.

Fine visione

"Miyuki...possiamo davvero tornare alla nostra vita?" Dico con le lacrime agli occhi.
Lui mi raggiunge. Mi stringe le mani. Le guarda per qualche secondo, poi alza lo sguardo guardandomi negli occhi. Quante volte avrò visto quel suo sguardo...eppure...
"Certo, Evelin, possiamo."
Ho il respiro sempre più affannoso. Non posso crederci...sto per raggiungere la vita che ho sempre sognato, ma devo lasciare tutti. Voglio davvero andare via da qui?
Devo smetterla. In teoria non dovrei pensare a me, ma a quanto sto rovinando la vita di questo intero universo.

Devo andarmene, magari dopo tornerà tutto normale. Normale nel senso...magari Eren non sarà così tanto violento, magari Armin vivrà la sua vita con Annie, magari Mikasa riuscirà a liberarsi dalla sua ossessione verso Eren, magari Levi sorriderà, magari Hanji potrà ammirare in tutta la libertà i suoi amati Giganti, magari Jean riuscirà a vivere una vita serena nelle mura interne, magari Sasha riuscirà a mangiare tanta carne quanto desidera, magari Connie potrà rivedere la sua famiglia, magari Reiner riuscirà ad essere felice, magari Bertholdt non sarà ossessionato dallo stalkerare la sottoscritta, magari Annie vivrà la sua vita con Armin...
Magari anche loro saranno liberi.
Desidero solo la loro libertà.

Erla, cosa stai dicendo?! Io sto bene così, non ho bisogno di...Armin!
Mi dispiace, Annie, ma devo farlo.
Erla, ti prego! Potrei anche morire mentre tu torni nel tuo universo! Ricorda che io sono dentro di te.
Non ti va di rischiare? Poi magari Gyula ha un metodo per farti rimanere qui.
Ragiona! Ti stanno manipolando! Erla, sei molto sveglia ed intelligente, so che ci puoi arrivare anche tu.
Non c'è bisogno di nessun discorso. Lo farò comunque. Per voi.
ERLA! ASCOLTAMI.
Ho già deciso. Sarai libera, cos hai da lamentarti?

"ERLA! NOI STIAMO BENISSIMO COSÌ. ANCHE SE C'È IL BOATO NOI RIUSCIREMO A VINCERE. NE PARLEREMO CON EREN!" Non mi importa nemmeno di cosa dice Armin. Ma...cos'è questa sensazione? Sento come se...ora sapessi davvero tutto. Ma com'è successo?
Guardo verso Eren...ma l'ammasso di ossa non c'è più.
Credo che sia dentro di me.
Fisso la mia mano.
Non posso far altro che seguire il mio istinto ora.
La mordo e faccio uscire del sangue.
Mi trasformo nel Gigante Fondatore.
Ora nessuno mi può fermare.
Ma come è successo? Forse quando gli stavo parlando era già dentro di me.

Pov di Miyuki

Ma che vuole fare? Non sa nemmeno dove si trova il portale. Solo il signor Jaekel lo sa. Appunto quest'ultimo si sta avvicinando a quel Gigante Fondatore e cerca di parlargli.
"Evelin, dirigiti sulla collinetta vicino alle mura. Là vicino riaprirò il portale, fidati di me!"
Il Gigante incomincia a muoversi verso una collina con un albero in cima. Ma perché mi colpisce così tanto quell'albero?
Non fa nulla, mi dirigo verso la direzione di Evelin. L'importante ora è tornare a casa. Ma quella sarà davvero...casa? Non so nemmeno se la mia famiglia si ricorda di me. Non so nemmeno se esista la mia famiglia o è semplicemente un mio desiderio, una mia illusione, un mio obiettivo. Ma mi fido del signor Jaekel. Mi ha salvato senza nemmeno conoscermi! Deve avere un cuore grande...