Capitolo 10

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CANZONE PER IL CAPITOLO: PANIC ROOM (AU/RA)

Sento due braccia che mi alzano dalla sedia devo stavo rannicchiata a dormire.

Mi strinsi di più in quella presa, sapeva di casa, e sapevo fosse Kai.

<<Lilith, sei ricca e non lo sai.>>mi dice sottovoce, come se non volesse farsi sentire neanche da me.

Arrivò in camera mia e mi mise sotto le coperte, mi tolse le cuffiette, e mi mise in carica il telefono.

Era davvero premuroso con me, lo è sempre stato.

Mentre rimango coi miei pensieri, mi raddormento.

Mi sveglio grazie alla sveglia, puntata alle 10.

Ma quale pazzo metterebbe la sveglia alle 10? Ah, io.

Oggi non riesco ad alzarmi, è uno dei quei giorni di quel periodo brutto che cerco sempre di evitare ma purtroppo il mio disturbo mentale non mi permette di controllare questa cosa.

Non ho le forze per alzarmi dal letto, quindi decido di rimanere lì, fino a che non arriva Kai, con un cappuccino in mano.

<<Kai, non ho voglia di nulla.>>dico con la faccia nel cuscino.

<<Siamo in quel periodo?>>mi dice sedendosi sul letto e accarezzandomi la schiena.

<<Può essere, bho.>>dico repentina.

<<Non intendo se hai il ciclo, intendo se sei depressione o meno.>>spiega lui.

<<Si, potrebbe essere, che lo sia.>>dico mettendomi seduta.

<<Su, sistemati. Alle 15 devi andare in quel posto e poi devi andare a casa di quel tipo.>>mi dice lui completamente in disaccordo.

<<Ah, è vero.>>dico e mi alzo.

Nel frattempo lui si alza per andarsene, e dice che ci saremmo visti in sala.

Non ho voglia di vestirmi, non ho voglia di vivere, non ho voglia di respirare neanche.

Come ci si veste per un colloquio in uno strip club?

Decido di cercare qualche idea su Pinterest, la mia salvezza.

Ne trovo uno stupendo e decido di ricrearlo come posso.

Leggins neri, camicia gentilmente rubata da Noah bordeaux a quadri, maglioncino sopra di lana nero con la "W" in centro sempre bordeaux, e scarpe in pelle da uomo nere.

Per i capelli decido di fare una coda alta, e il ciuffo lo metto di lato e lo fermo con una forcina nera, stile anni 60'.

Per il makeup pensavo qualcosa di semplice ma d'effetto, stendo il primer, fondotinta, correttore, cipria, blush che non può mai mancare, riga di eyeliner fine, mascara, illuminate e un rossetto liquido matte bordeaux.

Penso che sistemarmi possa farmi stare meglio, credo.

Guardo l'ora e sono le 11.30, mi passa come profumo "Alien" ed esco dalla mia camera per recarmi nella zona pranzo.

Seduti ci sono tutti, eppure mi sembra sempre che manchi qualcosa.

Mi siedo con loro e bevo un cappuccino. Loro parlano del più e del meno e io giro su instagram.

A una certa decidiamo di andare a pranzare al Burger King che non dista tanto dal posto dove devo recarmi per il colloquio.

Ognuno prende il suo menu tipico.

Mangiamo quasi in silenzio, apprezzo che capiscano che non ho voglia di parlare con nessuno.

<<Lili sono quasi le 15, ti va se ti accompagnano?>>Chiede Kai.

Se dev'essere, saràWhere stories live. Discover now