Prologo

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Unmei no akai ito, vale a dire la leggenda del filo rosso.


La leggenda narra di un'orfano di nome Wei, che desiderava ardentemente di sposarsi e mettere su famiglia, ma senza successo.

Il destino volle che un giorno si trovò nella città di Song, dove conobbe un tale che si offrì di presentargli la figlia del locale governatore, bella e morigerata, un buon partito per lui. 

I due si diedero appuntamento al mattino seguente.
Quando si presento al luogo dell'incontro trovò un vecchio che leggeva un libro incomprensibile, scritto in caratteri mai visti prima. "Proviene dall'Adilà" rispose il vecchio a Wei che gli chiese incuriosito in quale lingua fosse scritto. 

"Di solito a quest'ora non c'è nessuno in giro, tranne quelli come me. Noi che veniamo dall'altro mondo e siamo incaricati di occuparci degli uomini, lo facciamo all'alba".

"Di cosa ti occupi?", chiese un po' preoccupato il giovane.

"Di matrimoni". E una luce si accese sul volto di Wei.

"Da quando sono bambino cerco una compagna, il mio più grande desiderio è quello di mettere su famiglia. Cerco la mia compagna da 10 anni, potrebbe essere la figlia del governatore. È lei? Ti prego, dimmelo". 

"No, non è lei. Tua moglie attualmente ha solo 3 anni, quando ne avrà 17 la sposerai"

Quindi il vecchio mostrò cosa contenesse il sacco affianco a lui.

"Il filo rosso del destino per legare mariti e mogli. Non si può vedere, ma è questo il modo che consente a due persone di essere legate per sempre. Tagliarlo è impossibile"

Alle domande insistenti del giovane il vecchio poi rispose: "La tua sposa è la figlia della vecchia Chen, che ha un banco al mercato".

In effetti Chen, molto anziana e cieca da un occhio, sedeva presso il suo banchetto, con una bimba aggrappata al collo.

"Porterà onori e ricchezze alla tua famiglia" aggiunse il vecchio che poi si dileguò.

Wei, deluso, non credeva che quella piccola bimba, sporca e malridotta, avrebbe potuto essere una moglie degna di lui. 

Chiamò il suo servo e gli ordinò di uccidere la piccolina, in cambio di 100 monete di rame. Il servitore adempì al compito, ma non riuscì a colpire la bimba al cuore perché si voltò di scatto. La ferì tra gli occhi, ma credette comunque di averla uccisa.

Negli anni seguenti Wei continuò a cercar moglie senza successo.

 Si dimenticò di quella vecchia storia fin quando non strinse rapporti con il governatore di Shiangzhou, che gli offrì in sposa la sua figlia 17enne. Erano passati 14 anni dall'incontro col vecchio. La ragazza, bellissima ed assai devota, portava sempre sulla fronte una piccola pezza da cui non si separava mai. Wei un giorno le chiese perché: "Non sono la figlia del governatore, ma sua nipote", confidò la giovane moglie in lacrime.

"Mio padre era governatore a Song, morì insieme a mia madre e a mio fratello quando avevo tre anni. Fui cresciuta dalla mia governante, si chiamava Chen, ed un giorno un pazzo tentò di uccidermi al mercato, provocandomi questa cicatrice. Qualche anno dopo mio zio mi prese con sé". Wei di colpo capì che il vecchio aveva ragione e che la leggenda del filo rosso era autentica.

 Commosso e pentito, confessò alla moglie che era stato lui a ordinare di ucciderla e le raccontò tutta la storia. I due si amarono per sempre e diedero al mondo un figlio che li riempì di soddisfazioni.

E non importa l'età, quanto voi siate diversi, quanto voi siate innamorati di altri, ciò che è destinato a voi troverà sempre il modo di raggiungervi, perché l'amore vero fa giri immensi, ma se è destino, torna sempre.

Se dev'essere, saràWhere stories live. Discover now