21. Il ritorno a casa

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Pov Giorgio

Sono stato in ospedale tutto il giorno, mi hanno dovuto fare un check up completo, per fortuna non ho portato nessuna lesione, ma dovrò dire addio alla mia patente. Quanto sono deficente, non sono più un ragazzino, eppure ho fatto le bravate da piskelli.
Ho preso la metro, ho ascoltato un po' di musica e nel mentre pensavo a Ginevra.
Le ho detto una cazzata, non esiste nessuna ragazza che mi interessa. Speravo in una sua reazione, ma l'ho vista contenta. E questo mi ha tolto ogni briciolo di speranza. Ho la conferma che non prova niente per me.
E va bene così, Gio. Restate amici, come sempre.
Amici e nulla di più, giusto. Sarebbe stato uno sbaglio sfasciare un'amicizia di tantissimi anni per una ragazza.
Meglio restarci male e non perdere mio fratello Yoshi. Senza di lui, coi miei crolli mentali, non ce l'avrei fatta. Mi supporta sempre, siamo uno il braccio destro dell'altro.
Quindi fanculo, va bene così.
Arrivo a casa, giro la chiave e vengo accolto da Yoshi e Gin.
Mi hanno fatto una sorpresa, siccome Yoshi ha le chiavi di casa mia.
"Non farci più scherzi del genere" dice mio fratello stringendomi.
Ginevra è in disparte, sorride soltanto. Sembra intimidita.
Sono contento della sorpresa, ma allo stesso tempo infastidito. Avrei preferito non vederla, almeno per oggi.
"Che dici se ci mettiamo alla play?" propone Yoshi.
"Mejo, frate'. Anche perché non c'ho voja de fa' 'n cazzo, devo ancora riprenderme"
Ci mettiamo a giocare alla play.
Noto Ginevra sempre più taciturna e meno partecipe.
Chissà cosa starà pensando.

SBAGLIARE INSIEME / mostroWhere stories live. Discover now