Sin Miedo | NDG

Quindici.

Lettere di Natale.

La tavola abbellita con le decorazioni natalizie e l'isola della cucina stracolma di cibo: questo è lo scenario che i ragazzi si trovano davanti quando, tornati dalle lezioni, spalancano la porta d'ingresso. Sono tutti piacevolmente stupiti, mentre Bianca si dirige a passo svelto verso la sua stanza per abbandonare il suo borsone ai piedi del letto. Si ripete che non può avere l'ansia del Natale, che sono passati anni e che è grande ormai. Si ripete che si deve fare forza, che passerà una bellissima giornata e che è circondata da belle persone. Eppure i suoi piedi sembrano essere attaccati a quel pavimento.

Qualche giorno prima la produzione aveva lasciato loro un albero da decorare, sotto al quale verranno poi depositati i regali che avevano richiesto. La ballerina della Celentano aveva dato una mano solo perché obbligata da Gianmarco, che, vedendola in disparte a scarabocchiare sul suo diario, l'ha chiamata per aiutarlo con le luci, nonostante se la stesse cavando benissimo da solo. Aveva ammesso, però, al suo compagno di squadra, che era stato piacevole ritornare bambina per qualche minuto, ricordando quando da piccina aiutava papà a decorare l'albero di Natale, quando tutto sembrava andare per il verso giusto nella sua famiglia.

"Dai, Grinch, andiamo a mangiare". L'unica persona che l'avrebbe aiutata è giunta in suo soccorso. Nonché l'ultima persona che Bianca pensava di trovare. Le loro iridi si incontrano e le sue paure sembrano abbandonare la sua mente.

La ragazza annuisce alle parole di Nicolò, il quale dolcemente le circonda le spalle con il braccio. Le lascia un rapido bacio tra i capelli e raggiungono così il lungo tavolo, dove i loro compagni sono già seduti attorno ad esso. I piatti pieni si trovano già a tavola, in attesa di essere divorati.

A Natale si è tutti più buoni, e il cantante non molla di certo ora con la giovane. Per qualche giorno possono mettere da parte i loro problemi e vivere serenamente quella convivenza. Prendono, quindi, posto negli unici due posti liberi, vicini, tra Isobel e Tommy.

Mangiano, così, tra chiacchiere e risate, come una vera e propria famiglia. Bianca si sente bene, leggera, libera da tutti i problemi che si erano creati in quei mesi. Di tanto in tanto Nicolò la stringe tra le sue braccia, approfittando di quella tregua per bearsi del calore e del profumo della ballerina. E a lei non dispiace affatto.

"È il momento delle lettere!". Esclama Rita, alzandosi in piedi ed applaudendo come una bambina, una volta che tutti avevano terminato, o quasi, di mangiare. Ognuno di loro, quindi, recupera le lettere, scritte qualche giorno prima, destinate ad un loro compagno.

Bianca ne aveva scritta più di una, avendo mille cose da dire ad ognuno dei suoi più cari amici. Rimane per qualche secondo a leggere i nomi su quelle buste: Nico, Tommy, Matteo, Nina, Iso, Fede e Piccolo. I suoi occhi si spostano da un nome all'altro, indecisa su quale prendere. Le prese, quindi, tutte tra le mani, correndo da una stanza all'altra per lasciarle sui letti dei diretti interessanti e, con una busta tra le mani, ritorna soddisfatta al suo posto.

Ascolta con attenzione le lettere dei suoi compagni, domandandosi se qualcuna di quelle parlasse anche di lei. Muove, per questo motivo, nervosamente la gamba, che viene fermata dalla mano di Nicolò. Il palmo di lui entra totalmente in contatto con il ginocchio di lei, disegnando dei cerchi immaginari con il pollice. I due si scambiano un rapido sguardo, interrotto dalla voce di Matteo che richiama proprio la ballerina.

"E voglio dire ti voglio tanto bene, ma tanto, a Bianca, che qui dentro è diventata come una sorella". Afferma, una volta terminata la lettera scritta per se stesso. È imbarazzato, e la ballerina lo prende dolcemente in giro proprio per questo motivo.

Matteo la spintona dolcemente, spettinandole i capelli lasciati sciolti. Tutti osservano quella scena con un tenero sorriso sul volto, riprendendo poco dopo con la lettura delle restanti lettere.