Ciò che è giusto CAP.6

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**3 mesi dopo**

<<TI prego Dolores, dammi il permesso!>> piagiucolai attaccata al telefono, <<non lo so Everly, non hai ancora 16 anni, darti un lavoro di carico così importante non penso sia legale>>, mi stavo scervellando per trovare un accordo mentre camminavo avanti e indietro nella mia stanza, <<Everly tu hai passato troppo per la tua età, facciamo così, per oggi e solo per questa volta farò uno strappo alla regola; parlerò con i miei capi, lo potrei considerare un viaggio di apprendimento, così dovrebbero lasciarti andare, ma non è detto che lo farebbero una seconda volta>>, <<O MIO DIO GRAZIE GRAZIE GRAZIE>> Dissi con una voce particolarmente acuta, <<nulla, ti faccio sapere stasera, al massimo domani>> disse lei prima di mettere giù il telefono, iniziai a saltare per la stanza, in questi 3 mesi io e i ragazzi non avevamo fatto che avvicinati ancora di più! Loro venivano a casa mia, e io alla loro, lavoravamo sodo in attesa dei risultati, io ero l'unica che stava tribolando ad ottenere il permesso di studio a distanza, che per me era importante...
Mi ero scambiata il numero con Georg e con Tom, ma le loro chiamate per me non importavano molto ormai...Ali era da 4 mesi che non si faceva sentire, non sapevo neanche se andava tutto bene, la chiamavo, non rispondeva, le messaggiavo, non leggeva neanche...

<<ich muss durch den Monsun...>> canticchaivo per distrarmi, era entrato in testa come un tormentone, non voleva uscire, era bella come canzone, e a Bill riusciva molto bene.
Il rumore della suoneria del cellulare mi distrasse dal saltellare e canticchiare, ogni volta, e dico ogni volta che ricevevo una chiamata speravo che da quel piccolo speaker uscisse la voce di Alice, ma non era mai così, stavolta a pronunciare il mio nome c'era una voce familiare, mooolto familiare.
<<Ev!>>, era Tom.
<<Dimmi Tom>>, <<hai ascoltato la traccia della canzone che ti ho mandato?>> chiese lui quasi scodinzolando, si sentiva dalla voce, <<sì>> un momento di silenzio attendendo una "mia risposta" <<e?>> Mi chiese con una cantilena chiedendomi di aggiungere altro, <<se parli di Monsun mi è piaciuta, è bella>> Dissi guardandomi le unghie, sdraiata di pancio sopra al letto.
<<Hai ottenuto il permesso?>> Mi chiese Tom, cambiando argomento dato che io non skno proprio una tipa specifica,<<ancora nulla>> Risposi, Tom grugnì dalla rabbia, <<ugh, manca pochissimo ai risultati!>> io calciavo e dimenavo i piedi contro il materasso, <<LO SO! però ha detto che potrebbe far passare tutto come viaggio di apprendimento, e anche se non ho 16 anni la cosa si potrebbe fare, entro stasera o forse domani dovrebbe farci sapere se posso venire>>, Tom sospirò, <<non ti darò pressioni perchè noi non sappiamo bene cosa hai passato, non ti chiederò come o perchè la questione del venire o no non dipende da te, ma sai quanto ci teniamo, cerca di batterti per le battaglie giuste, ciao>> Disse lui con un tono gentile, come sempre, però sapevo che era nervoso, e il fatto che non rideva e faceva battute sceme e perverse come al solito me lo confermava, Tom era serio solo quando qualcosa non andava secondo i suoi piani.

Il bip della chiamava che si interrompeva mi fece allontanare il telefono dell'orecchio di scatto.
Mi sentivo sull'orlo di vomitare.
Le band che potevano vincere erano 5, solamente 5 su 1700 band circa, e se entravamo ma non mi avevano dato il permesso? E se non entravamo ma ormai avevamo il permesso? Oddio, stavo male solo a pensarci, domani io, Bill, Tom, ageorg e Gustav ci incontreremo al parco, Georg porta il moderno portatile che suo padre usa per lavorare, che non ha il filo, così potevamo stare all'aria aperta per vedere i risultati che uscivano alle 18:00.
La sola idea di non passare o di non fare in tempo di trovare un accordo con Dolores mi faceva stare male, presi le scarpe da sotto il mio letto, mi truccai e uscii.
Mi piaceva andare a passeggiare di fianco al lungo fiume che era in città, mi piaceva stare da sola, mi piaceva stare da sola con i miei pensieri, era come una meditazione per i miei nervi, inspiravo l'aria e riempivo i miei polmoni di aria, nulla esisteva in quei momenti se non io.

Tornai a casa per cena, 1 ora dopo la mia uscita, calma ma con lo stomaco ancora sottosopra.
<<Everly vieni, la cena è pronta>> Disse nonna Niki mentre appoggiavo il mio giacchino all'attaccapanni, <<non ho tanta fame, scusa ma non me la sento>> Dissi facendo girare nonna Niki, Mi guardò con una sottile aria di preoccupazione ma poi sorrise e mi attirò con un gesto della mano, mi invitò a sedermi al tavolo.
Mi sedetti, la guardavo mentre lei prendeva dei respiri profondi cercando di trovare le parole...cazzo, di sicuro non mi avevano dato il permesso...e ora cosa dicevo a Bill, e Tom...e gli altri!
Gli sto rovinando i piani di una vita...perchè hanno scelto 1 membro dello staff errato, solo per me avrebbero potuto rinunciare a tutto questo, CAZZO!
Una lacrima corse il mio viso, nonna Niki mi massaggiava la schiena, diceva che era il modo migliore per far uscire tutto a una persona che sta male...
<<ma non- non è giusto...>> Dissi soffocata dalle mie stesse parole, mentre la rabbia e la tristezza si accumulavano nella mia gola, mia nonna mi accolse tra le sue braccia, e mentre io singhiozzavo lei prendeva dei respiri profondi per farmi calmare, ero soggetta ad attacchi di panico e di ansia, sapeva cosa fare credo...
<<Ev...>> Mi disse con fare di sospensione, <<ti hanno dato il permesso>> Mi fermai e mi staccai con il mascara colato e gli occhi rossi, <<COSA!?>> Si mise a ridere, <<E HAI PREFERITO GUARDARE TUA NIPOTE SOFFRIRE?>>,<<nono, hahaha, volevo solo darti un po' di suspense prima della buona notizia >> disse ridendo tra una parola e l'altra, non volevo dare peso a ste cose, mi lavai la faccia e corsi in camera mia, prendo il telefono e faccio il numero di Tom.

<<pronto?>> disse una voce dall'altra parte del telefono.
Aspetta, era Bill, <<BILL!!>> strillai io, <<si? Tutto...bene ev?>> chiese lui, con un po di proccupazione nella sua voce <<HO AVUTO IL PERMESSO, L'HO AVUTO, ORA BISOGNA SOLO ASPETTARE I RISULTATI E SPERARE IL MEGLIO!>> Esclamai eccitata! <<c-COSA?! MA È GRANDIOSO! TI GIURO SE TUFOSSI QUA TI BACEREI>> ..cosa? <<e->>, <<nono ma intendo, ceh sulla guancia, non ti bacerei mai, non perchè sei brutta, nono invece sei molto carina, ceh intendo, carina ma non da baciarti, non che un ragazzo non ti bacierebbe, qualunque ragazzo ti vorrebbe baciare! Ma no-non io, no>> trattenni il fiato per qualche secondo, prima di lasciare tutto andare, <<HAHAHAHAHAHAHAHA>> risi dalla situazione in cui lui stesso si metteva, poverino era nervosissimo hahaha- <<Ciao Bill, haha ci vediamo domani>> Dissi con gli occhi umidi, sia dalle risate che dal pianto di poco prima.

Misi il telefono nel cassetto, ma qualcosa ancora non quadrava, avevo ancora maldipancia e tanta tanta ansia per domani, dovevo mostrarmi forte, ci mancava solo un attacco di panico poi...

♤über uns♤ [Tokio hotel-BILL KAULITZ]Where stories live. Discover now