buon primo giorno di scuola ev.. CAP.1

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"Io sono Everly Müller, e sono appena arrivata qua a Magdeburgo da Franco forte.
Sto scrivendo ora, alle 6:00 del mattino dell'1 settembre sul mio diario per raccontare alle generazioni future di me, se mai qualcuno dei miei figli ritrovasse questo mio libro, sappiate che mamma non era come gli altri.
Ho sempre dovuto cambiare scuola, prima per il bullismo, poi per le risse e poi perchè i servizi sociali dovevano spostarmi...
Non mi piace parlare del mio passato, dirò solo che ho 15 anni e che per il momento non mi muoverò da Magdeburgo, finalmente dopo continui spostamenti mi hanno mandato da mia nonna qua.
Cosa vi posso dire di altro su di me?
Ho una migliore amica, Alice, è italiana, come me d'altronde, però lei non sa parlare tedesco ed è rimasta a Milano, è stata l'unica che dalla 1 alla 4 elementare emi e stata vicina, finchè poi non mi sono dovuta spostare.

Lei canta, è molto brava, purtroppo a volte non se ne rende conto, spero solo che arrivi per lei l'occasione per farsi notare, ancora oggi ci chiamiamo e ci inviamo lettere e pacchetti dalle nostre residenze.
Beh, io canto, suono il basso e la mia band preferita sono i metallica, non credo di dover dare altre informazioni, lascio a voi indovinare perché mi hanno sempre preso in giro..
Il mio sogno è quello di avere una band tutta mia, anche se è da quando ho 12 anni che lavoro, dato che per certe cose dovevo pagare io, come in vestiti, libri eccetera, e ho solamente l'eredità dei miei, ho deciso di salvare l'eredità e di prendere soldi facendo la aiutante agli artisti.
Fino ad oggi non ho avuto ingaggi importanti, solo 2 o 3 volte in cui dovevo portare la birra a delle persone che suonavano la chitarra in un bar, forse per l'età, ma l'esperienza non mi mancava.
Sono stata con 5 famiglie diverse e in diversi posti, e ho sempre dovuto aiutare in casa, a pulire, mettere aposto l'orologio, appuntare sulle agendine degli indirizzi...
Poche persone sono come me oggi nel 2005..."

Improvvisamente sentii bussare alla mia porta, era mia nonna, o come la chiamo io...
<<NONNA NIKY ORA SCENDOOO>> Gridai non troppo forte per farmi sentire attraverso la porta.
Nessuno rispose, sentii solo lei che girava i tacchi e riscendeva al primo piano, tornando in cucina, mi misi dei cargo verde militare larghi con un top grigio scuro a maniche lunghe, alla fine delle maniche c'erano 2 buchi in cui infilare i pollici, e sopra il top c'era scritto ''star girl".
Scesi in cucina e feci colazione, mi lavai I denti e mi misi il mio solito profumo fatto in casa con i rametti di vaniglia.
Mi truccai e andai nel corridoio proprio prima dell'entrata di casa, è dopo essermi messa le all star raccolsi da terra il mio zaino.
<<io vado nonna Niky>>
<<ciao tesoro>> Mi disse dal divano.
Quando uscii mi resi conto che non c'era ancora del tutto il sole nel celo.
Mi dovevo ancora finire di orientare quando presi subito la prima curva adestra, poi a sinistra e andai diritta per un po, giusto per 1 o 2 minuti, il tempo che mi ci volle per capire che mi ero persa.
<<merda...e ora?>>
?<<e ora cosa?>>, Sobbalzai.
<<AH>> Mi girai di scatto alzando i pugni in segno di...aggressione?
Mi ritrovai davanti un ragazzo molto alto, intorno ai 16 anni, capelli con molto gel che gli andava a creare quasi delle punte di un nero intenso, indossava dei jeans grigi e una maglia nera a maniche corte.
Era anche truccato con la matita nera e un po di ombretto sugli gli occhi.
<<dipende>> Disse lo sconosciuto tirandosi dietro le spalle lo zaino che poco prima gli penzolava dal braccio destro.
<<se devi sapere dove andare puoi chiedere a me, altrimenti magari metti giù le mani>> Disse con un sorriso sul volto abbassando le mie braccia avvolgendo le sue mani alle mie, che io spostai subito.
<<sì scusa sono appena arrivata, davo raggiungere lo scuolabus ma non trovo la fermata>>, guardavo per terra ed ero rossa dal gesto che lui aveva fatto prima.
Lo sconosciuto si fece scappare una piccola risata, quando si aprii di colpo la porta della casa dietro di noi.
<<Bill ci conviene andare, se la mamma scopre che facciamo tardi il primo giorno quando torniamo a casa ci fa il culo>> quest'ultimo individuo non mi aveva notata dato che si stava guardando le scarpe scendendo le scale del portico, per non inciampare, quando alzò lo sguardo lo potei vedere in viso, era un bel ragazzo anche lui, alto ma meno di quello vestito di nero, indossava una maglia oversize e dei pantaloni altrettanto larghi.
Aveva un cappello sulla testa e aveva i dread biondi.
Fece un sorrisetto malizioso al ragazzo che mi stava d'avanti, che in risposta alzò gli occhi al cielo.
<<sapete cosa, non sono qua per cercare problemi, se non volete muovervi andrò da sola al massimo cadró in un pozzo o che so io>>
Dissi alzando gradualmente la voce perchè mi stavo allontanando,<<non è la parte giusta>> Disse il ragazzo dai capelli neri.
Io gli diedi uno sguardo annoiato e accellerai verso l'altro direzione sbattendo i piedi.
<<no, neanche quella>> lo guardai per poi incrociare le braccia, pensando se arrivare in ritardo il primo giorno, perdendomi in una città nuova, o chiedere aiuto a quei due, poi sciolsi le braccia e mi avvicinai a loro.
<<da che parte>> Dissi guardandoli negli occhi.
Sorrisero e si avviarono subito dopo che il ragazzo biondo mi dicesse <<seguici>> facendomi cenno con la testa della direzione in cui stavamo per andare.
Li seguii, consapevole che potevamo star andando a scuola o in un parchetto di contrabbando di persone.

♤über uns♤ [Tokio hotel-BILL KAULITZ]Where stories live. Discover now