Cosa sei, un cane? - Sol Santos

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Vidi la schiena di Giada sopra la collina. Ovviamente io sono un'amica modello, come potevo non attentare alla sua morte? Salii di soppiatto la collina finché poi non mi buttai sopra di lei facendola cadere con me sopra.

-Luce, spostati da sopra di me- -No- -Non voglio continuare a vedere solo della terra e del prato!- -Non mi interessa. Salutami come si deve e poi mi sposto- sbuffò, io ero venuta lì per lei, e non si degnava di salutarmi? Che insolente e ingrata -Buonsalve- Ehm, no -E ti sembra un saluto?!- Spostai lo sguardo sulla signora Price che rideva sonoramente. Giada sbuffò di nuovo. -Ehi, Sol! Come stai? È bello vederti! L'ultima volta quand'era, Natale?- Un saluto più finto, no? Sbuffai. -Bene, non era sincero, ma va bene così- Mi stavo alzando quando mi venne un'idea. Riposai il mio piede sulla sua schiena e lei tornò sdraiata come era prima. -Signora Price! Che piacere rivederla! Mi può fare una foto?- chiesi tutta sorridente alla madre di Giada. Adoravo prendere per il culo la mia amica con questa foto ci sarei riuscita alla perfezione.

Giada si alzò improvvisamente e persi l'equilibrio. Stronza. Cercai di trattenere le risate perché comunque la scena era divertente. Si girò verso di me con un sorriso vittorioso e le feci la linguaccia. Non è giusto.

-Bene- disse sua madre sospirando e iniziando con le sue raccomandazioni -Come sempre, cerca di essere ordinata, evita di arrabbiarti spesso, non farti sgridare da Chirone, non essere irrispettosa- disse. Io mi misi a ridere sonoramente. -Ovviamente, se qualcuno fa il bullo, l'omofobo e categoria bella puoi picchiarlo- un ghigno crebbe sul suo volto e anche sul mio. Adoro Agata Price per molti motivi, ma indubbiamente uno di essi era che non indugiava sugli attacchi fisici. -Magari evita di uccidere qualcuno che non sia un mostro- il sorriso di Giada continuò a persistere mentre io ridacchiavo -Qualcuno che sia fisicamente un mostro- sottolineò lei. Oh beh, io non ho una madre che mi da queste limitazioni -Mamma!- La signora Price sembrò irremovibile. Io sbuffai. -E va bene, niente omicidi- chiarì Giada. Lei sembrò soddisfatta.

-Bene, io vado- disse la madre di Giada. Si abbracciarono. Devo ammetterlo, mi mancava non avere mio padre. -Vedi di non morire- si raccomandò con la figlia -Se credi che mi voglia far ammazzare- ribattè lei divertita. Si abbracciarono un'ultima volta e poi la madre se ne andò.

Giada mi guardò -Quindi?- chiesi -Quindi che?- chiese lei. È lei che mi guardava mica io! -Perché mi guardi- -Non so! Sembrava avessi qualcosa da dire!- Mi sbattei la mano in fronte. -Che dovrei dire? Benvenuta al campo mezzosangue! Ah giusto, dimostri tre anni ma stai qui già da tre- mi fece una linguaccia in risposta. Infantile.

Scendemmo la collina e vidi Cassie. Ovviamente non potevo non seguirla. Quello che vidi era orrore per gli occhi. La dolce Cassie che si baciava com Ivanov. Bleaw. Feci finta di vomitare e loro mi videro.

-Andiamo Sol!- mi disse Cassie. -Oh, scusa, non volevo rovinare il momento- dissi sembrando dispiaciuta -Continuate pure- Feci finta di vomitare dall'altra parte. Entrò anche Eric. Diede un' occhiata veloce in giro Sol. -Luce? Che stai facendo?- mi girai a guardarlo. -Davo un po' di privacy ai piccioncini. Cosa che dovresti fare anche tu, oltre a non chiamarmi Luce- Dissi. Presi Eric e lo trascinai via sbattendomi una mano sulla fronte.

Lasciai Eric e presi i miei biscotti al cioccolato dal mio nascondiglio segreto. Ero golosa, ok? -Me lo dia anche a me?- chiese lui -No- -Daiiiiii- -No- -Ma perché?- -Perché sono miei- -Non è giusto- -Invece sì- lui sbuffò e io risi vittoriosa. Mi sedetti al tavolo di Ares e lui davanti a me. -E daiiiiii- -No- ripesi ancora una volta. La testardaggine dei figli di Ares. Sorrisi. -A una condizione- dissi. Lui sembrò felice. -Inginocchiati- ordinai -Cosa?! No.- -Niente biscotti- risi.

Mi alzai dal tavolo e lui mi seguì. -Cosa sei, un cane?- -Per come mi tratti direi di se- -Abbaia- -Non ci penso proprio- ribattè. Oh beh, peccato. -Sono offeso- -Piacere Offeso, sono Sol- io ghignai e lui sbuffò.

Vidi il cagnolino di Luca arrivare con in groppa il figlio di Efesto. -Ciao Raimbow! Ciao Eric!- gli feci la linguaccia e lui mi imitò.

Scese da Cometa e mi si avvicinò -Innamorata, Raimbow?- mi sussurò all'orecchio. Gli tirai un calcio dove non batte il sole. -Nei tuoi sogni e nei miei incubi- risposi ma probabilmente non sentì concentrato dal dolore.

Lui se ne andò. -Che ti ha detto?- chiese Eric -Idiozie- risposi.

Et voilá il capitolo di Sol eccolo qua!
Che rima di merda....
Vabbè
Invochiamo Cassie_Wayland
E come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ok, è un po' una ripetizione dei fatti dal punto di vista di Sol ma spero sia divertente
Ciao

Progetto The Poisoned CampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora