La Spada Nella Roccia

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Terza parte





La corsa continuava imperterrita, le foglie secche vennero schiacciate dalla velocità, i cespugli si impigliarono nei loro vestiti e i polmoni presero a bruciare. Non potevano continuare così, correre non sarebbe servito a niente, fortunatamente, Erlin era cresciuta in quella foresta, da piccola ci andava sempre in cerca di qualcosa con cui giocare.
"Seguitemi! C'è una caverna da queste parti, ci aiuterà a scappare da Angus!"
Erlin alzò la voce per frasi udire. Gli altri non risposero, ma la seguirono senza indugio. Non ci volle molto, schiacciando un altro po' di terreno, si ritrovarono davanti ad un muro di roccia con un buco davanti a loro.
"Andate avanti, io copro le tracce."
"Erlin no, ci sono dietro."
Adeoga la prese per il polso, cercando di portarla con lei, ma la maga resistette.
"Non sono nelle vicinanze, sicuramente ci hanno perso, se indugio un momento non mi succederà niente, ve lo prometto."
"Basta con le chiacchiere, muovetevi!"
Esclamò Tristano, partendo con Isotta dentro la grotta.
"Erlin..."
Il re sospirò. Gli occhi di Erlin lo fermarono dal parlare, ce l'avrebbe fatta, lui aveva fiducia nelle sue abilità. Senza perdere altri secondi, Namjoon prese Adeoga con sé. Erlin aspettò che fossero tutti entrati e azionò il suo legame con Kilgharrah.

"Oh drago, te gho o mài, icalosut te lù roh!" / "Oh drago, segui il mio richiamo e aiutami!"

Erlin alzò la testa, la sua voce gorgogliava. Ecco, stava arrivando. Le torce dei cavalieri di Angus precedettero le loro figure, la maga non vide Kilgharrah, ma era per la strada e se ne andò, coprendo con un altro incantesimo le tracce lasciate da lei e gli altri. Angus tagliò con la spada un altro maledetto cespuglio, alla notte non si vedeva niente, si doveva affidare alla fiaccola per seguire le tracce, ma a sua sorpresa, non c'erano più. Un ringhio proveniente dal cielo, gelò il sangue di tutti. Angus alzò la testa e a coprire le stelle, vide un gigantesco drago. E stava puntando verso di loro.
"CORRETE!"
Urlò Angus. I suoi uomini non riuscirono a fare tre passi, che Kilgharrah, dalle proprie fauci, sputò un raggio di fuoco che investì quasi tutti. Angus urlò di paura e si buttò a terra, era riuscito a evitare le fiamme, ma aveva perso Toshi, dove era finito? Erlin raggiunse la sua combriccola, la stavano aspettando dentro la grotta, poco più in là dell'entrata.
"Li hai seminati?"
Domandò Namjoon, mentre teneva in mano una fiaccola.
"Sì, ora seguitemi."
Erlin faceva da capo fila. Certe volte si fermava per ricordare da che parte andare, la sua mente aveva ricordi confusi, erano passati anni dall'ultima volta che ci mise piede e questo causò un po' di irritazione a Tristano, ma Isotta lo tenne a bada come meglio poteva. Fuori, Angus si rialzò da terra, pulendo il fango dal proprio viso. Trattenne un urlo, il grande drago stava ritornando e puntava verso i pochi di loro rimasti.
"VIA, DENTRO QUELLA CAVERNA!"
Angus indicò il buco dove entrò la maga con i propri amici. Kilgharrah sparò altre fiamme, ma le sue prede riuscirono a scampare al fuoco, rifugiandosi nella grotta. Attraverso una lunga galleria, Erlin stava ancora guidando gli altri, ignari che dentro a quella grotta ora c'erano i loro nemici.
"Ma esattamente, tu chi saresti?"
Chiese Tristano ad Adeoga. La vide unirsi al gruppo completamente senza preavviso, doveva essere qualcuno di importante. Intanto Isotta si era staccata da lui, ora riusciva a camminare da sola.
"Io mi chiamo Adeoga, lavoravo a Camelot come serva e poi...sono diventata la compagna del re."
Tristano le lanciò uno sguardo sbigottito.
"Cosa? No, è impossibile, nessun nobile si metterebbe con un plebeo."
"Lui considera tutti su un unico piedistallo, non bada a questi titoli inutili."
Rispose Adeoga. Era una sua impressione, o Tristano non aveva preso in simpatia Namjoon?
"Sarà come dici tu, spero solo ti tratti bene."
Disse Tristano, allargando le braccia. Il mondo stava cambiando velocemente (o forse solo Camelot), un reale con un povero...mai visto una cosa del genere nella sua vita.
"Perché?"
Chiese Adeoga accigliata.
"Perché eri a Eldor, allora? Si è reso conto di aver fatto una sbaglio e ti ha cacciata?"
Namjoon a sentirlo parlare roteò gli occhi.
"No. Aveva chiesto la mia mano in matrimonio, il popolo ci si è rivoltato contro. Per proteggere la mia incolumità, sono dovuta andare via e mi sono rifugiata a Eldor."
Spiegò Adeoga, saltando una roccia. Tristano annuì e pensò che la cosa era abbastanza prevedibile, insomma, nessuno aveva mai visto un reale e un plebeo sposarsi, come era passato nella loro mente che fosse minimamente una cosa accettabile? Questo re non era nemmeno intelligente, avrebbe dovuto imparare a fare due calcoli in più.
"Comunque io sono Tristano, lei è la mia fidanzata Isotta."
La bionda sorrise e scosse la mano per salutarla, Adeoga fece lo stesso. Un rumore interruppe il loro cammino. Si girarono tutti di scatto, non c'era nessuno, ma i rumori non cessavano.
"Credevo li avessi seminati."
Disse il re, capendo subito di chi si trattava e già si preparò per correre di nuovo.
"Anche io."
Rispose Erlin confusa. Forse si erano rifugiati lì senza sapere che loro effettivamente erano dentro.
"Ci metteranno poco a raggiungerci."
Disse Tristano, stringendo l'elsa della sua spada.
"Torno indietro."
La maga ritornò nei suoi passi.
"Che vuoi fare?"
Namjoon la fermò per un braccio.
"Vado a fermarli una volta per tutte."
"E' rischioso."
"Conosco queste gallerie meglio di chiunque altro, loro no."
Erlin si voltò verso gli altri.
"Continuate ad andare avanti, sempre dritto, non fermatevi."
Il re la bloccò di nuovo, prima che potesse ripartire.
"Erlin..."
Namjoon le strinse la spalla. Come poteva farcela da sola? Chissà quanti erano che l'aspettavano di là...
"Torna sana e salva."
Namjoon le diede fiducia di nuovo. Erlin sorrise e annuì. Corse via, Namjoon e gli altri continuarono a camminare come richiesto. La maga seguì i rumori e si fermò dietro un muro di roccia, si sporse leggermente per vedere e i suoi sospetti vennero confermati: era Angus con almeno una decina dei suoi uomini. Erlin non aveva altra scelta: avrebbe dovuto usare la magia. Regolarizzò il suo respiro, avere paura non aveva senso, quegli uomini e Angus non sarebbero tornati a Camelot, quindi non avrebbero potuto raccontare niente.
"Hey, salve!"
La maga uscì allo scoperto e prese subito a scappare.
"Prendetela!"
Angus e gli ultimi uomini rimasti seguirono la maga. Erlin li condusse in un vicolo cieco, la maga fermò i suoi piedi, sentiva il battito del cuore nelle orecchie per l'ansia.
"Erlin!"
Angus l'aveva raggiunta. Erlin gli diede le spalle, dando l'impressione che la paura di essere scoperta l'avesse paralizzata.
"Erlin...dov'è Namjoon?"
La maga ghignò, facendolo sparire subito, e si girò verso il nemico. 
"Ti conviene stare attento."
Lo avvertì Erlin, preparandosi al meglio con i suoi poteri.
"Che vuoi dire? Smettila con le tue scemenze e dimmi dov'è Namjoon o ti farò del male!"
Angus uscì la spada, puntandola contro di lei, lo stesso fecero i cavalieri. Erlin scosse la testa, assottigliando le labbra in una linea retta, ci stava mettendo tutta la sua buona volontà per compiere quello che aveva in mente di fare, anche se usare la magia per uccidere la disgustava.
"Io non credo."
Quanta inutile sicurezza, pensò Angus.
"All'attacco!"
Urlando si catapultarono verso Erlin. Gli occhi di lei cambiarono colore, l'incantesimo era entrato in azione. I suoi nemici vennero bloccati, incapaci di muoversi, girando le mani, la maga sollevò le loro spade in aria, le mandò indietro e con uno scatto le trascinò in avanti. Gli uomini di Angus vennero infilzati tutti dritti al petto, urlarono per tre secondi, prima di esalare il loro ultimo respiro e morire velocemente. Erlin tirò le spade fuori dai loro corpi, creando un suono di carne maciullata, le lame erano sporche di sangue. Li lasciò cadere, nel mentre teneva Angus fermo. Lo zio del re tremava, i suoi occhi si riempirono di lacrime ad assistere quanto crudelmente i suoi uomini vennero uccisi. Ma una cosa lo spaventò più di tutti: Erlin era una maga, possedeva la magia! Era in pericolo, voleva scappare, ma era come bloccato nelle sabbie mobili.
"T-Tu...sei una persona magica."
Balbettò Angus, temendola più di ogni altra cosa. Erlin si avvicinò a lui, Angus cercò di indietreggiare invano e si trovò la maga davanti a sé.
"Ci sono nata così."
Un peso dal petto di Erlin venne tolto. Dire questo fatto una volta ogni tanto, la alleggeriva di tutte le bugie che disse.
"Sei stata a corte tutto questo tempo...come hai ingannato Namjoon?"
Erlin non rispose, non erano informazioni che era tenuto a sapere.
"Sono colpito Erlin, d-davvero. Perché non mi lasci andare e torniamo da Taehyung, insieme? Se ti unirai a noi, avrai la possibilità di essere libera, di r-rivelare al mondo ciò che sei."
Stava cercando di comprare la sua fiducia. Erlin era buona, ma non stupida, riconosceva un atto di manipolazione quando ne vedeva uno e Angus era troppo ovvio.
"Mi uccideresti prima di farlo."
Ringhiò la maga. Prese la spada di Angus dalla sua mano, lo zio del re ansimò rumorosamente, non aveva controllato le sue dita!
"Aspetta! Non uccidermi!"
Erlin fermò il suo braccio prima che potesse andare avanti.
"Se mi ucciderai...cosa ne penserà Namjoon? Sono l'ultimo suo parente rimastogli, non ti perdonerebbe mai di questo."
La voce di Angus sparì in certi punti. Sudava freddo, il suo cuore sembrava star per esplodere.
"Smettila."
Sussurrò la maga, scuotendo la testa.
"Per Namjoon vali meno di una roccia e se venisse a sapere che sei morto, mi ringrazierebbe. A te non è importato di noi quando ci hai quasi uccisi, perché io dovrei farlo con te?"
Angus rimase a bocca asciutta. Le parola di Erlin, il suo sguardo, i suoi occhi...sembrava avere una persona totalmente differente davanti, cos'era tutto quest'odio? Lo percepiva nell'aria e su di sé. E proveniva da lei, ed era molto potente.
"AH!"
Un dolore lancinante trapassò il corpo di Angus. Abbassò per quanto poteva la testa tutta tremante, Erlin lo aveva trafitto con la spada. Con dei suoni acuti che uscivano dalle sue labbra per il dolore, Angus tornò a guardare la maga negli occhi.
"Va all'inferno."
Disse Erlin con voce grave. La maga spinse la spada più a fondo, Angus urlò con la poca voce rimastogli e ben presto il suo corpo cadde in preda alla gravità. Erlin estrasse la spada, gocciolante del sangue di lui e fece sparire l'incantesimo che lo teneva immobile. Il suo corpo cadde a terra, privo di vita. Erlin buttò la spada, le veniva da vomitare solo guardando il sangue di Angus. Il vuoto, questo sentiva la maga vedendolo morto. Seppur stava cominciando ad appesantirsi a causa del senso di colpa per aver ucciso tutti a sangue freddo, non poteva mentire, se l'era meritato. Erlin esalò un lungo e tremolante respiro, scansò i corpi dalla sua via e ritornò dai suoi amici, non potevano essere andati lontano.

Le Avventure Di Erlin-La Spada Nella Roccia || BTS Fan Fiction || Vol. 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora