La Proposta

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Seconda parte





Namjoon sbadigliò rumorosamente, stiracchiò i suoi arti, facendoli fare qualche crack di troppo, e solo dopo aver contemplato la sua separazione dal sonno, decise di aprire i suoi occhi cristallini. Spostò alcuni ciuffi di capelli dalla sua faccia, che durante la notte probabilmente si erano spostati, e li rimandò indietro, così da avere la totale visuale della sua camera. Mosse la testa e le sue labbra si allargarono in un sorriso colmo di felicità: Adeoga, la sua presto sposa, era addormentata beatamente vicino a lui. Namjoon le accarezzò i capelli, ora un po' sparati da tutte le parti e rimembrò quello che successe ieri sera. Dopo la proposta, festeggiarono a più non posso, ballando, ridendo e gioendo insieme, tanto che si fece tarda notte e così il re, propose ad Adeoga di andare a dormire con lui. La ragazza accettò, seppur imbarazzata, non aveva mai condiviso il letto con un uomo e neppure quando i due erano semplicemente il partner dell'altro senza la promessa del matrimonio, non poterono farlo. Ma si sarebbe dovuto abituare, perché se avesse sposato Namjoon, era sicura che l'avrebbe fatta trasferire in camera sua...e poi era roba da coppia, no? Namjoon si sporse verso la ragazza e le lasciò un bacio casto nelle labbra, senza svegliarla; d'ora in poi, avrebbe avuto il privilegio di vedere il viso di Adeoga accanto al suo ogni giorno e non poteva essere più che felice. Il bussare alla propria porta, lo risvegliò dai suoi pensieri. Il re sbuffò e si alzò dal letto, andando ad aprire, trovando Hyun, uno degli otto consiglieri di Camelot e pareva abbastanza agitato.
"Sire, scusate il disturbo, ma devo parlarvi di una questione urgente."
Disse lui, torturandosi le mani. Non volendo vide la figura di Adeoga nel letto stesa nel letto del re e inorridì, ma Namjoon non ci fece caso.
"Di cosa si tratta?"
"Meglio che venite nella sala del trono, lì ci sono tutti gli altri consiglieri, è una discussione che deve rimanere privata."
Namjoon già si stava preoccupando. Diede una veloce occhiata ad Adeoga, avrebbe voluto essere vicino a lei al suo risveglio, ma il dovere stava chiamando; almeno sperava che non si trattasse di cose troppo serie. Si mise una camicia rossa, i pantaloni ce li aveva già e insieme a Hyun, si diressero nella sala del trono. Appena entrati, il re vide i restanti sette consiglieri davanti al trono, così si andò a sedere lì e aspettò con pazienza ciò che avevano da dire.
"Parlate."
"Sire..."
Jeongin, il capo dei consiglieri, si fece avanti.
"Come tutta Camelot, anche noi siamo venuti a sapere della vostra proposta di matrimonio verso Adeoga Alfi e...s-siamo molto felice per voi, ma n-nonostante tutto..."
Jeongin sudò. Namjoon avvertì una spiacevole tensione nell'aria.
"Nonostante tutto?"
Il re fece eco alle parole del consigliere per farlo andare avanti. La gamba sinistra di Namjoon, cominciò a fare su e giù a causa del nervosismo. Jeongin prese un bel respiro e pregò gli dei di non venire decapitato.
"Non concordiamo con la vostra decisione."
Jeongin fu sorpreso nel vedere Namjoon totalmente tranquillo dopo le sue parole. Il re si sporse in avanti con la schiena, intrecciando le dita.
"E come mai?"
Namjoon aveva previsto che qualcuno sarebbe stato contro al matrimonio, ma era curioso di sentire le ragioni.
"Sire, quella ragazza non fa bene alla vostra reputazione, è una umile serva, che non ha niente da offrire a Camelot. Come potrà lei aiutare i propri cittadini, senza nemmeno un soldo? Come farà Camelot ad espandersi senza terre concesse?"
Era un argomento su cui i consiglieri discussero a lungo. I matrimoni si dovevano fare per convenienza, specialmente tra le famiglie reali, una povera ragazza come Adeoga, avrebbe messo solo disonore in testa al re. Namjoon ridacchiò e si alzò in piedi, i consiglieri indietreggiarono.
"Proprio non c'è niente da fare: in quelle vostre teste dure, gli insegnamenti di mio padre non sono ancora spariti."
I consiglieri abbassarono la testa per il tono che la voce di Namjoon scatenò in loro. Forse avevano esagerato.
"E se proprio volete saperlo, non si aiuta un regno solo con i soldi, ma con la propria intelligenza, bontà e altruismo e Adeoga ne ha molto più di tutti voi messi insieme. E Camelot non ha bisogno di espandersi di più, siamo il regno più vasto di tutta Goryeo, non ci manca niente e io non voglio portare via terra a qualcuno solo per un vostro egoistico desiderio di apparire più grandi."
I consiglieri ci misero tutta la loro buona volontà per capire il re, ma tutte quelle risposte a loro sembravano insensate, forse perché loro erano stati cresciuti con diversi ideali, proprio come disse Namjoon.
"Ma sire..."
"Non voglio più sentire una parola su di me e la mia relazione con Adeoga, chiaro?"
Namjoon puntò il dito contro tutti loro, zittendo Jeongin.
"Io amo quella donna e che a voi piaccia o no, la sposerò comunque."
Namjoon lasciò la sala del trono, ora con l'umore rovinato. I consiglieri non si mossero, sapevano che aprire bocca su questa faccenda, li avrebbe messi in guai seri, ma non potevano starsene in silenzio! Temevano solo per il loro re e quello che poteva accadere. Namjoon ritornò nella sua camera da letto, trovando Adeoga intenta a stiracchiarsi; si era svegliata qualche minuto fa.
"Ciao Namjoon."
Mormorò lei con voce roca, sorridendo al proprio fidanzato. Il re ricambiò, ritrovando un po' di tranquillità nel suo animo dopo la discussione avuta con i consiglieri. Namjoon le si avvicinò e la baciò castamente sulle labbra.
"Hai dormito bene?"
Chiese il re, giocando con i capelli ribelli di lei.
"Più che bene."
Rispose la ragazza, accarezzandogli il viso. Solo che notò un'espressione strana su di esso, meno solare, meno vivace.
"Tutto bene? Sembri arrabbiato."
Chiese Adeoga. Forse non aveva dormito bene? O poteva aver fatto un brutto sogno.
"Sto benissimo, amore mio, sono solo agitato per il nostro matrimonio."
Le sorrise Namjoon, nascondendo quel lieve fastidio che ancora provava. Non voleva rovinare la giornata a lei, perché i suoi consiglieri non sapevano quando stare zitti. Adeoga era molto più sensibile di lui e sicuramente avrebbe cominciato a farsi paranoie assurde, se le avesse detto ciò che i consiglieri gli riferirono.
"Ow, giusto. Quando cominciamo con i preparativi?"
Ora anche Adeoga era su di giri.
"Cominceranno oggi stesso, ma tu non farai niente, se ne stanno già occupando i cerimonieri."
"Ma come? E' il nostro matrimonio, voglio dare una mano!"
Esclamò Adeoga indignata. Era nella sua natura aiutare, le nozze erano le loro, avrebbero pur dovuto dare qualche dritta su come volevano le cose.
"Adeoga, tu sarai la futura regina di Camelot e come tale, avrai dei compiti molto ardui da compiere. Queste persone a corte, ci aiuteranno con quei particolari su cui noi non abbiamo tempo per agire."
Spiegò Namjoon, accarezzandole le mani. Anche lui avrebbe voluto aiutare i cerimonieri, ma loro erano esperti su come preparare le nozze, ed erano più che felici di farlo. Adeoga annuì, seppur un po' contraria alla cosa, fece la serva per anni, starsene seduta su un trono a non fare nulla, non era proprio in suo stile.
"Almeno posso andare a dire loro che fiori voglio e di che colore voglio i nastri?"
Adeoga fece gli occhi da cucciolo. Namjoon emise un lamento sonoro, avvertendo anche il proprio cuore battere più veloce. Quegli occhi, un giorno, sarebbero stati la sua fine.
"Va bene, ma io vengo con te."
"Ok!"
E così, i due innamorati, passarono la loro mattinata a preparare la sala reale per il loro matrimonio. Adeoga decise che i nastri da mettere nelle panchine li voleva bianchi, in contrasto, insieme a Namjoon, vollero che i fiori fossero di qualsiasi tipo, di vari colori, specie e dimensioni, così da rendere tutto più vivace. Il loro matrimonio doveva comunicare l'arrivo di una nuova era, la felicità, il cambiamento, l'innovazione; i vari fiori potevano a tutti gli effetti dimostrarlo. I cerimonieri presero nota di ogni parola detta e andarono subito dai fiorai per ordinare i loro migliori fiori per il giorno del loro matrimonio, che si sarebbe tenuto tra tre giorni. I preparativi si facevano in fretta, aspettare non era contemplato. Verso pomeriggio, Namjoon aveva dei lavori da sbrigare e disse ad Adeoga che, se voleva, poteva ritornare a casa, visto che quelli sarebbero stati gli ultimi giorni che avrebbe passato lì. La ragazza concordò, salutò il proprio amato con un bacio e uscì dal castello, sospirò, la sua vecchia casa le sarebbe mancata, lì ci passò la maggior parte della sua vita da quando mise piede a Camelot, lasciarla sarebbe stato strano. Ma sarebbe diventata regina da lì in pochi giorni e sicuramente, con tutti gli impegni che c'erano a corte, non poteva permettersi di vivere lì. Era un cambiamento che sarebbe stata disposta ad accettare, in più, avrebbe passato molto più tempo con Namjoon e anche i suoi amici. Avrebbe potuto vedere Erlin e Jin quando voleva, chiacchierare con loro, chiedere consigli alla maga quando ne aveva bisogno; oppure cenare con i cavalieri e conoscerli meglio.
"Ow!"
Adeoga si tenne la spalla colpita, guardò l'uomo che le venne contro, aspettandosi delle scuse, ma lui la ignorò, continuando a camminare in avanti per la sua strada. Adeoga arricciò le labbra, forse non si era accorto che le era venuto addosso. Alzò le spalle e riprese la sua camminata, uscendo dalla piazza del castello.
"Guarda, quella è la nuova fidanzata del re."
Sussurrò una donna al proprio uomo, ma Adeoga li udì comunque e rifilò loro uno sguardo interrogativo. I due fecero una smorfia e se ne andarono con aria di superiorità che sprizzava da tutti i loro pori corporei. Adeoga scosse la testa, ma che cosa aveva la gente di Camelot quel giorno? Affrettò il suo passo, se continuava a fermarsi non sarebbe mai arrivata a casa, solo che sentiva mille occhi puntati su di lei. Alzò la testa, solo per vedere parecchia gente fissarla; si sentì a disagio e non volendo, rallentò il passo, senza fermarsi. Tutti quegli occhi...così oscuri, così giudizievoli, perché la stavano guardando tutti come se volessero che sparisse? Adeoga avvertì il proprio cuore cominciare a battere all'impazzata e una spiacevole sensazione si insidiò dentro di lei: si sentì in pericolo. Con le gambe tremanti, lasciò la cittadella, addentrandosi nella città bassa, ma non la smisero di seguire. Adeoga rilasciò un lungo sospiro agitato, non si era accorta di aver trattenuto il fiato nei suoi polmoni. Le tremavano persino le mani. Nella città bassa molti non badarono a lei, ma non evitarono di fare commenti offensivi.
"E' quella servetta da quattro soldi."
"Per me ha stregato il re, nessuno si innamorerebbe di lei."
"Vuole solo i soldi, poi lascerà il re, ve lo dico io."
Adeoga a questo punto corse a gran velocità e raggiunse la sua casa in pochi minuti. Entrò e si chiuse la porta alle spalle, scivolando giù nel legno. Regolarizzò il suo respiro, mettendosi una mano sul petto. Cercò di non far lucidare i suoi occhi, il motivo di tutti quegli sguardi, di tutte quelle parole cattive, era il suo imminente matrimonio con Namjoon...ma certo, perché non ci aveva pensato prima? Gli abitanti di Camelot erano cresciuti con gli insegnamenti di Dooyoung e probabilmente a loro questa unione non andava a genio.
"Oh no..."
Sussurrò la ragazza, mettendosi le mani tra i capelli. Non voleva farsi influenzare da loro, ma cosa sarebbe successo, se il popolo si sarebbe rifiutato di seguire Namjoon dopo il matrimonio? Probabilmente erano solo paranoie, ma quello che le successe oggi, le comunicò solo questo. Avrebbe parlato con Namjoon l'indomani, anche se non si sentiva al sicuro a uscire, voleva chiarire questa cosa con lui il prima possibile.

Le Avventure Di Erlin-La Spada Nella Roccia || BTS Fan Fiction || Vol. 4Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang