Capitolo 30

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«Vuoi del latte?» chiesi mentre lui si accomodava sul divano.

«L'acqua va bene, grazie» disse ed io sbuffai
«Guarda che non mi costa nulla prenderlo» dissi e lui si alzò
«Allora già che ci siamo, si, con la schiuma» ma guarda te questo.

Appena preparai le due tazze di latte, mi accomodai anch'io sul divano.

«Diamine i fazzoletti» dissi ma lui mi poggiò una mano sulla gamba
«Faccio io» disse e subito dopo si alzò.

«Dove sono?» chiese ma io ero troppo occupata a pensare a quello che aveva fatto per rispondergli.

«Oi» mi richiamò ed io mi voltai.

«Oh, in quel mobile a destra» dissi indicandolo e lui li prese tornando da me.

«Da quando sei qui, almeno uno ne hai mangiato?» mi chiese mentre addentavo il mio cornetto.

Scossi la testa e lo vidi sorridere.

Aggrottai la fronte
«Che c'è?» chiesi dopo aver deglutito
«Certo che avevi proprio fame tu, hai dello zucchero qui» disse indicandolo ed io con il fazzoletto mi pulii le labbra.

«Tolto?» chiesi
«Sisi» disse ironico
«Ma come»
«Si l'hai tolto ricciolina, stavo scherzando» disse e poi afferrò il suo cornetto.

«Non hai cenato?» mi chiese
«No» risposi e poi diedi un altro morso
«Perchè?»
«Non ne ho avuto il tempo» dissi e lui addentò il suo cornetto smettendo di farmi domande.

«Tu invece?» gli chiesi e scosse la testa.

«Non sono proprio rientrato a casa»
«Sei stato da Grace?» domandai.

Ma come cazzo mi era saltato in mente.

Stupida!

Lui scoppiò a ridere, che bella risata che aveva.

«Grace non lavora più lì e poi ti avrebbe dato fastidio?»
«Nah, figurati, era per chiedere» dissi e poi mi feci i cazzi miei.

Appena diedi un altro morso però, tutta la cioccolata mi colò addosso.

«Cazzo!» esclamai e sentii di nuovo Liam ridere.

«Ma quanta cioccolata ci mettono in sti cosi» dissi alzandomi.

«Aspetta, non è successo un disastro siediti, col fazzoletto si toglie» disse e poi sbuffai.

Cercai di togliermi la cioccolata dai vestiti con i fazzoletti e poi mi leccai le labbra.

«Sembri... Un pagliaccio»
«Grazie, grazie del complimento» risposi e lui scosse la testa divertito.

Posò il cornetto sul tavolo e poi si pulì le mani.

Mi fissò per un paio di secondi e si avvicinò a me, i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza in quel momento.

«Non ti sei pulita bene le labbra ricciolina, vedi che sei una bambina?»
«Ma come osi» dissi ironica e poi mi mise una mano sotto il mento, senza neanche darmi il tempo di chiedergli cosa stesse facendo, mi baciò.

Sgranai gli occhi e subito dopo li chiusi godendomi quel momento, portai una mano dietro la nuca e lui mi chiese l'accesso con la lingua.

Non esitai a darglielo e approfondì il bacio.

Si staccò un attimo e mi afferrò per i fianchi per farmi sedere sulle sue gambe e poi riprese a baciarmi.

Mi vorticava la testa ma allo stesso stesso tempo avrei voluto che quel momento non si concluse più.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora