BENVENUTO A MILANO

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Kylian's pov
-Avete preso tutto?- chiedo di nuovo ai miei amici -Si, ho caricato la mia valigia sull'aereo- rispose Achraf -Allora possiamo partire- disse Tchaga dirigendosi sul velivolo.

Io ed i miei amici abbiamo deciso di farci una piccola vacanza a Milano, in Italia. Avevo voglia di visitare questo paese da tanto tempo, ma non ne avevo mai avuto l'occasione. Abbiamo prenotato due camere in un lussuoso hotel a 5 stelle, vicino al centro della città. Non abbiamo pianificato cosa fare, ma ho solo voglia di divertirmi, infondo Milano è vivo anche di sera. Jada aveva insistito sul venire, ma io ho rifiutato in tutti i modi. Non voglio più avere niente a che fare con lei, mi ha stancato pure a letto. So che è dura come una pietra e non se la darà vinta, ma desso è fuori dai miei pensieri, ho la mente libera ed il presentimento che sarà divertente questa vacanza che durerà 5 giorni.

2 ore più tardi...

Siamo arrivati in hotel, Achraf e Tchaga condivideranno una camera, mentre io ne occuperò una tutta per me dato che abbiamo usuffruito del mio aereo per venire.

Sono sdraiato sul mio letto matrimoniale, e dopo 1 ora e mezzo di volo non ho voglia nemmeno di alzarmi, così accendo la televisione.
Vado sul canale 51, al momento c'è il Tg.

Parlando di celebrità, la nota modella italo-francese, Nicolette Roccardi, è stata vista in compagnia di un nuovo ragazzo nei pressi del Duomo, insieme al figlio di 3 anni, il cui padre è sconosciuto. Le voci dicono che tale soggetto possa essere la figura paterna del piccolo, la modella non conferma ancora niente.

Un brivido mi percorse la schiena. Nicolette? Quella Nicolette?! No, non può essere. O forse sì? Aveva detto di essere un'aspirante modella...Merda, devo dirlo a Hakimi e Tchaga.

Mentre percorrevo il corridoio per arrivare alla loro camera sentivo dentro di me un senso di colpa. L'avevo lasciata da sola con nostro figlio? Non ci potevo credere. In più, cosa penseranno i media? Crederanno che sia un mostro che l'ha abbandonata nel momento del bisogno.
Quel senso di colpa però poi si tramutò in rabbia, come aveva potuto nascondermi una cosa del genere?! Non ha mai cercato di contattarmi per parlarne o per decidere cosa fare. Lo capisce che anche io ho una certa reputazione?! Certo, avere un figlio con una sconosciuta l'avrebbe danneggiata, ma questa cosa la sanneggerebbe ancora di più! Devo trovare un modo per rimediare, ma prima devo assicurarmi che il bambino sia davvero mio.

Bussai alla porta della loro stanza, ed entrai dimostrando di essere un po' turbato
-Hey, tutto bene?- mi chiese Tchaga chiudendo la porta dietro di me
-Non proprio, credo di avere un problema- risposi sedendomi su uno dei letti -Che hai conbinato questa volta?- disse il marocchino sedendosi accanto a me.

-Ho fatto una cosa tremenda, anzi, abbiamo fatto una cosa tremenda- risposi, sapevo che in parte era anche colpa sua. -Dai, che ho fatto questa volta?!- chiese Tchaga mettendosi le mani in faccia  -Voi nulla, ma...io e una ragazza abbiamo creato un casino- dissi.
-Di quale ragazza stai parlando? Jada?- io lo guardai con uno sguardo quasi disgustato -No, non lei...Ti ricordi di quando 3 anni fa siamo andati a Le Duplex ed abbiamo incontrato quelle due ragazze italiane?- domandai a Tchaga.
-

Come potrei dimenticarmene? Erano uno schianto!- rispose ridendo,
-Kylian, cosa hai combinato?- continuò Achraf che stava iniziando a capire la situazione. -Beh...potrei aver messo incinta una delle due- dissi imbarazzato. Il silenzio riempì la stanza, sentivo i loro occhi su di me che mi guardavano perplessi.
-Tu...cosa?- disse il mio amico deglutendo -Come sarebbe a dire 'potrei'? Lo sai o no?!-
-Ne ho visto al Tg che ne parlavano, il bambino ha 3 anni...lei non parla del padre. Non ci sono quasi dubbi che sia io- ammisi.  -Cazzo Kylian...questa è grossa- disse il marocchino mettendomi una mano sulla schiena -Aspetta, Tg? È famosa quella tipa?- domandò.
-Si chiama Nicolette Roccardi e- mi interruppe -La modella italiana Nicolette Roccardi? Stai scherzando spero. Non sapevi già che era una madre single?-
-No che non lo sapevo, altrimenti le avrei già parlato!- dissi infastidito.
Feci un sospiro, calmandomi un po',  -Perché non me ne ha parlato?!- urlai frustrato.
-Probabilmente ha pensato che non avresti voluto il figlio. Sei una celebrità, ti avrebbe dato una cattiva luce. Sembra una brava madre da come ne parlano alla tv, forse voleva che il figlio avesse una vita normale-
Spiegó il marocchino. -Può essere, ma sono comunque il padre e me lo avrebbe dovuto dire. Ho diritto di conoscere il bambino- replicai
-Si ma, lo avresti voluto?-
Rimasi in silenzio, sono cambiato in questi 3 anni, prima ero un coglione che andava in giro ogni sera. Forse è vero, non avrei voluto il bambino, ma avrebbe comunque dovuto rispettare questa mia scelta invece che tenermi un segreto del genere.
-Ho bisogno di contattarla, sapete il suo numero di telefono?- chiesi
-È una fottuta modella, come lo dovremmo sapere?- rispose il mio amico, giustamente.
-In realtà io potrei sapere il suo numero. So che lavoro all'agenzia Elite Milan e, una volta mi sono fatto fare un servizietto da una che lavora lì- disse Tchaga con un sorrisetto sul volto, mentre io lo guardavo con aria disgustato.
-Va bene donnaiolo, vedi cosa riesci a fare- risposi, era una delle mie poce scelte.

Passarono le ore, ormai non ci speravo più. Mi ero messo a strascicone sul letto, pensando a tutto quello che era successo nell'arco di 7 ore, finché Tchaga esclamò -Trovato! Mi ha dato il suo numero!-
In meno di un secondo mi alzai e corsi da lui. -Come l'hai convinta?- chiesi. Lui mi guardò e rise -Meglio se non vuoi sapere cosa le ho detto, Kylian- disse. Il suo umorismo quasi mi vaceva dimenticare dell'importanza di questa faccenda. Guardai il numero che gli era stato dato e le telefonai.

[...]

Uscii dal bagno, più scosso di prima.
-Tchaga...devi venire anche tu- dissi al mio amico guardando in basso.
-Non ho voglia, se vuoi supporto vai con Achraf- rispose senza distogliere lo sguardo dal telefono.
-Non capisci...la sua amica...lei, lei è incinta- svelai.
Riecco il silenzio. T fece cadere il telefono, si alzò e andò da me.
-Che cazzo hai detto?!- dissero in coro i due. -È la verità, me lo ha detto lei- continuai. Lui si mise le mani sui capelli, che poi spostò sulla faccia. Ci sedemmo tutti e 3 per qualche minuto, per far ingoiare anche a lui quel duro colpo.
-Va bene...io...verrò anche io- decise.

Entrambi ci preparammo ed uscimmo ad affrontare la giornata.

SPAZIO AUTRICE

Anche in questo ci saranno errori perché come ho detto nel capitolo precedente non sono nelle condizioni migliori, ma dato che non pubblico da un po' di giorni ho deciso di fare un doppio aggiornamento.

Grazie di essere arrivati alla fine del capitolo.




𝐵𝑈𝑇𝑇𝐸𝑅𝐹𝐿𝑌 𝐾𝐼𝑆𝑆𝐸𝑆  || Kylian MbappéWhere stories live. Discover now