AIUTARE A CAPIRE

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Questa sera andremo tutti in un ristorante insieme ai compagni di Kylian. È un mese che sono qua a Parigi, ma da quella fatidica sera ho preso un po' le distanze con il calciatore, che mi sta facendo perdere la testa.
Spero che questa serata mi distragga un po'.

Mi sono piastrata i capelli e mi sono messa un vestito bianco che mi arriva alle ginocchia, accompagnato da una collana di perle e una borsetta dello stesso colore.
Kyky si è messo una camicia azzurra  con sopra una giacca e dei jeans bianchi. Ha insistito lui per vestire Julian...non lo avesse mai fatto. Gli ha messo dei vestiti uguali ai suoi, ma quando li avrà comprati?
In realtà è piuttosto divertente, ma strano allo stesso tempo.

"Che eleganza!" Commentò vedendomi uscire dalla stanza.
"Che signorini" risposi ridacchiando, erano proprio due goccie d'acqua adesso.

Dopo circa 30 minuti di viaggio arrivammo al ristorante in cui si sarebbe svolta la serata.
Mi prese a braccetto mentre io tenevo Julian e ci facemmo largo dentro. Tutti questi gesti stavano lentamente diventato più naturali e stavo inziando ad abituarmi.

In sala si erano già posizionati alcuni membri del PSG, accompagnati anche loro dalle loro mogli e fidanzate. Mi sentivo fuori luogo là dentro, vedendo tutte quelle bellissime donne affiancate dal loro premuroso compagno, sapendo che il loro amore era vero, ma feci finta di nulla e continuai a camminare con un sorriso sul volto.
Il portiere della squadra, Gianluigi Donnarumma, ci fece cenno di sedersi accanto a lui.

"Kylian, come stai? Oh, e tu devi essere la famosa Nicolette" ci salutò amichevolmente insieme alla sua ragazza.
"Piacere sì, sono Nicolette, e tu sei Donnarumma! Mamma mia che fenomeno che sei con la nazionale"
"Modestamente...ha ha, ti ringrazio"
"Io invece sono Alessia" si presentò con un sorriso la donna al suo fianco.
"Aw, chi è questo bel bambino?" Commentò guardando Julian.
"Questo è nostro figlio Julian, di' ciao amore" lo incitai ad essere educato, ma lui si limitò a squotere la mano in segno di saluto.

"Siete proprio una bella coppia voi due, da quanto state insieme?" Domandò l'italiano curioso.
"Da 3 anni, ma abbiamo reso la cosa pubblica da poco" disse il parigino stringendomi la mano che tenevo sul tavolo.
"Cavoli Kylian, 3 anni?!" Esultò il portiera spalancando gli occhi.
"Eh già, ho insistito io perché lo fosse. Volevo...volevo diventare una modella senza il suo aiuto, senza essere la fidanzata di Kylian Mbappé ma essere me stessa" intervenni io inventando una scusa sul momento.
"A proposito di te, adoro il tuo lavoro...non sai quante tue riviste ho letto a casa" disse Alessia bevendo un sorso di vino dal suo biccherie.
"Ti ringrazio, davvero" le dissi arrossendo un po'.
"A quando la prossima sfilata?"
"Chi lo sa, me lo deve comunicare l'agenzia."
"Quale agenzia?" Continuò a chiedere.
"La Women Paris"
"La adoro! Ci sono così tante modelle  stupende che ci lavorano, tipo Anna Ewers, Jada Rodriguez-"
"Chi?!" Dissi sbattendo i pugni sul tavolo. Kylian mi guardò male ed io mi ricomposi.
"Jada Rodriguez, la conosci?"
"Cazzo se la conosco..." dissi sotto voce.
Fantastico, proprio fantastico.
Adesso dovrò collaborare con quella donna? Nemmeno per sogno!
La odio con tutto il mio cuore, non per gelosia ma perché è così antipatica e fastidiosa che preferirei sedermi a due bambini che piangono invece che a tale soggeto.

Dopo qualche minuto i nostri piatti vennero serviti ed iniziammo a cenare.

"Kyky, vado un attimo alla toilette" dissi alzandomi
"D'accordo" annuii facendomi spazio con la sedia per uscire.

"Cosa ho appena sentito?" Domandò Gigi alzando un sopraciglio.
"Che intendi?" Chiese confuso il francese pulendosi la bocca con un tovagliolo.
"È la prima volta che non ti incazzi quando qualcuno ti chiama Kyky, se non i tuoi nipoti"
"È la mia ragazza, non potrei arrabbiarmi con lei per cose del genere..."
"Con la tua ex lo facevi..."
"Loro due non sono le stesse, sono totalmente diverse"
"È così ovvio amore!" Si aggiunse Alessia, riferendosi a Gianluigi. "Non vedi come si guardano? Questi occhi innamorati non ce li aveva con la sua fidanzata precedente"
"Di che parl- Cioè, infatti è proprio così, esatto"
"Effettivamente..." commentò l'italiano.
"Ma a casa lo chiamiamo sempre Kyky!" Intervenì il bambino seduto al fianco dell'attaccante.
"In che senso? Non ti fai chiamare papà da lui?" Gigi spostò il suo sguardo su Kylian, aspettando una risposta.
"Certo! Ovvio...si stava riferendo alle domestiche"
"Oh, capisco" disse annuendo lentamente.

Era mancato poco, per fortuna che Mbappé ha trovato in tempo una scusa. Ciò che ha detto Donnarumma mi fa riflettare...Julian probabilmente non chiamerà mai suo padre "papà" ed è colpa nostra.

Mi stavo lavando le mani al lavandino, finché non sentii una notifica provienire dalla mia borsa. La aprii e accendendo il mio telefono notai la notifica di un messaggio da un numero sconosciuto.
"Attenta a quello che fai"
chi mai potrà essere? Quella zoccola crede che sia un'imbecille, ma a differenza sua ho un cervello ben funzionante e non mi è difficile capire che è stata Jada a mandarmelo in qualche losco modo. Siamo stati così stupidi a pensare che fosse una donna matura capace di non rivelare segreti quando invece è una viziata abituata a ricevere tutto quello che vuole con lo scocchio delle dita, e ora che Kylian l'ha lasciata crede che lo abbia fatto per me, mentre il motivo delle sue azioni è che è una stronza infantile. Adesso la mia paura è un po' più cresciuta, basta che apri bocca e sarà la notizia principale au ogni giornale, ma adesso farò finta di nulla per non spaventare anche il mio 'ragazzo'.

La serata andò bene per il resto, parlammo e ridemmo con altri giocatori e l'atmosfera si tranquillizzò. Per non parlare del cibo, che era delizioso.
Finito di mangiare andammo tutti nel parcheggio per tornare alle nostre abitazioni.

Montai Julian sul sedile posteriore e chiusi lo sportello, alzando gli occhi.

"Anche da qui si vede la Torre Eifell?!" Chiesi guardando il cielo stellato di Parigi.
"Eh già, ti ci abituerai farfallina" rispose ridacchiando puntando gli occhi anche lui sul mio obbiettivo.

"Ancora questo soprannome?"
"Certo, tu sei la mia farfallina"
"E tu sei un cretino" risposi stuzzicandolo.
"No no, io sono il tuo compagno Kylian Mbappè, ricordi?"
"Come se stessimo davvero insieme" dissi sottovoce per non farci sentira dagli altri, anche se molti erano già parititi via.

"Fa un freddo cane, mettiti questa o ti prendi un raffreddore" dicendo così si tolse la sua giacca di dosso e me la mise interno alle spalle sfregandomele velocemente per darmi calore.

"Oddio ti amo, non volevo chiedertela ma-" mi fermai capendo quello che avevo detto.
"Cioè, non ti amo davvero, però ecco, intendevo-..non intendevo quello...volevo dire che eri un grande.." balbettai istericamente.
Lui tirò fuori la sua risata contagiosa e così ci ritrovammo entrambi a ridere.
"Tranquilla, noi francesi siamo sempre dei gentiluomini" disse facendomi l'cchiolino.
"Nicolette..." continuò cambiando tono di voce e sguardi "Perché in questi giorni sei più fredda con me? Credevo andassimo bene..."
"Andiamo bene...sono solo confusa" ammissi continuando a guardare in là.
"Confusa per cosa?"
"Per...tutto quanto"
"Spiegati meglio! Posso aiutarti a capire" insistette il parigino.
Io feci un sospiro profondo "Per capire se mi piaci davvero oppure no. Lo so che sembra sciocco ma è colpa di Mariam che mi fa certe domande di notte e-"
"Posso aiutarti a a capire"
"Come?"

Dopo questa domanda posizionò le sue mani sulle mie guancie facendomi avvicinare a lui, mi guardò per qualche istante prima di premere le sue labbra sulle mie in un caloroso bacio.

SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi, come va? Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare questa parte ma con l'inizio della scuola sono già abbastanza impegnata.

Ho eliminato i personaggi perché non mi piacevano più, immaginateli come vi pare.

𝐵𝑈𝑇𝑇𝐸𝑅𝐹𝐿𝑌 𝐾𝐼𝑆𝑆𝐸𝑆  || Kylian MbappéWhere stories live. Discover now