Capitolo 14 🔴

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Serena

Dress code: Violetta!

Mi chiedo come non abbia fatto a pensarci per il mio diciottesimo, ma Iris e Alida hanno ben pensato di rimediare alla mia sbadataggine. Non erano nemmeno tanto convinte di aver l'umore ideale per festeggiare, visto gli ultimi avvenimenti. Avrebbero voluto festeggiare il quattro novembre, il giorno dopo il loro compleanno, ma il ristorante dove avevano prenotato i loro genitori non aveva disponibilità per quel giorno e avevano proposto dieci giorni dopo, cioè stasera, quindi le gemelle, un po' a malincuore, hanno accettato.

Se fosse stato per Iris, avrebbe annullato anche questo unico giorno libero, ma per fortuna sono riuscita a convincerla. Ultimamente la scuola sta diventando difficile da sostenere e le continue litigate all'interno della classe non fanno che sopprimere ancora di più la voglia di godersi quest'ultimo anno di superiori. Per non parlare dei professori che non sono tanto di aiuto, riempendoci le settimane di verifiche e interrogazioni.

L'ultimo dei loro pensieri era proprio la festa, tuttavia piano piano le cose si stanno risolvendo. L'evento di stasera sarà memorabile, non solo perché si tratta dei diciotto anni, ma anche perché servirà loro, soprattutto a Iris, staccare completamente la mente dalle preoccupazioni. E, sinceramente, ne ho estremo bisogno anche io. Da me non è andata meglio di Iris, anzi solo peggio. Sono dovuta restare due settimane a casa per via di una grave e acuta otite perché mi era impossibile seguire le lezioni in classe e, anche se ho potuto dormire un po' di più alla mattina, la mia momentanea vacanza non ha avuto un attimo di tregua per colpa della scuola, oltre ai medicali che dovevo prendere per curare le orecchie ostruite a causa dell'infiammazione.

Ad accompagnarmi alla festa c'è anche Samuel che quest'anno ha voluto prenderci parte. Meglio così, con la compagnia sua e di nostra cugina Vittoria passeremo una bella serata. Samuel apre la porta d'ingresso del ristorante dove siamo appena arrivati, diverso da quello dell'anno scorso, e si scosta di lato per far passare prima me. Di solito non è affatto un gentiluomo, ma stasera veste i panni di Leon, il vero amore di Violetta.

"Grazie per la sua galanteria, Leon" lo prendo in giro, mentre lo supero.

"È sempre un piacere, mia Violetta" tiene il gioco lui e non posso fare a meno di ridere.

Forse stiamo prendendo i nostri ruoli un po' troppo seriamente. Il personale ci accoglie all'entrata e ci indica la sala da raggiungere, poco più avanti. Un lungo tavolo orizzontale è stato allestito con posate, tovaglioli e addobbi floreali e posizionato in un angolo della sala. Altri tavoli, più piccoli e con molti meno posti, sono disposti in giro, alcuni occupati o liberi. Per essere la prima volta che veniamo in questo ristorante, devo ammettere che l'ambiente semplice, ma allo stesso tempo elegante, mi ha già colpito.

Individuo le festeggiate, impegnate in una conversazione con delle ragazze, probabilmente sono appena arrivate anche loro. Ci avviciniamo e, appena ci vedono, ci salutano con un enorme sorriso. Si scusano con le presenti e Iris è la prima a raggiungermi, seguita dalla sorella.

"Auguri di buon compleanno, ragazze, anche se in ritardo!" non vedevo l'ora di poterlo dire dall'euforia.

Spalanco le braccia per poter abbracciare la mia migliore amica, cosa che fa all'istante come se ne avesse bisogno più dell'aria che respira.

"Grazie mille! Non sai quanto sia felice che tu sia qui con me" mi confida, stringendomi a sé.

Lo so più di chiunque altro. Per colpa dell'otite non ho potuto nemmeno vederla per farle gli auguri, né lei né sua sorella. Abbiamo dovuto accontentarci di qualche messaggio su Whatsapp e, come se non bastasse, Celeste ha approfittato della mia assenza a scuola per prendersi il mio posto affianco a Iris. Ero più che sicura che l'avrebbe fatto per avere la strada libera e avere il suo perdono, ma la mia migliore amica mi ha assicurato che l'ha completamente ignorata. Infatti, non l'ha neanche invitata alla festa.

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