CAPITOLO TREDICI

Börja om från början
                                    

"Igor sta prendendo le tue cose, non parlare" ordina afferrando il mio braccio.

**

"Posso portarle qualcosa?" Ignoro la domanda della donna fissando fuori dal finestrino dal jet privato, non ho intenzione di proferire parola.

"Porti una cioccolata" ordina mandando via la donna, il suo sguardo puntato su di me mi mette soggezione.

"Dobbiamo parlare" comunica, chiudo gli occhi sospirando pesantemente.

"Non ero pronta" gli ricordo le sue parole, scompiglia i suoi capelli frustrato.

"Non ero in me, ho commesso uno sbaglio" mi volto sorpresa, cosa crede? Che con queste parole io gli ritorni a parlare? Si sbaglia.

"Porti pure della panna" ordino alla donna che mi ha appena portato la cioccolata, scatta via tornando subito dopo.

"Non osare metterti in mezzo all'università Adrian, mi sto impegnando con le mie forze, non passerò l'anno perché sono tua moglie" ritorna fisso a guardare il suo cellulare lasciandomi parlare da sola.

"Ringrazia che ti parli" sussurro tra me e me.

Il pensiero va a quella notte, chiudo gli occhi provando a pensare ad altro, il solo pensiero mi provoca un leggero fastidio al basso ventre.

Fisso la donna che sta facendo da lampione fissandomi, le faccio segno di andare via guardandomi attorno.

La mia attenzione viene catturata da una ragazzina tremolante poco distante di noi.

"Chi è?" Domando facendo segno verso la ragazzina circondata dagli uomini di Adrian.

"Suo padre me l'ha ceduta per eliminare un suo debito" apro la bocca per poi richiuderla perplessa, che uomo meschino.

Mi alzo dal mio posto avvicinandomi a lei, mi siedo affianco a lei rivolgendogli un sorriso.

"Mi capisci?" Domando sorridendole, annuisce abbassando lo sguardo, bene.

"Hai paura?" Annuisce non spiaccicando parola, dai suoi occhi cadono numerose lacrime facendomi stringere il cuore.

Stringo la sua mano nella mia facendola alzare, sgrana gli occhi non appena si siede difronte al Vor della Russia che la guarda con non curance.

"Ti piace la cioccolata? C'è anche della panna" domando, il suo sguardo non si sposta dal Vor, le prendo il viso tra le mani voltandolo nella mia direzione.

"Guarda me, ti piace?" Annuisce, gli porgo la tazza mettendole sopra anche la panna, faccio segno alla donna che mi ha portato la cioccolata di avvicinarsi.

"Mettetela nei posti affianco" la faccio passare e viene gentilmente scortata al posto dae ordinato.

"Qualcuno porti della cioccolata a mia moglie" ordina alzando la voce, le donne all'interno del jet corrono a destra e sinistra facendomi alzare gli occhi al cielo, detesto quando fa così.

"Quanti anni ha?" Domando curiosa, non riesco a non pensare ai suoi occhi spaventati.

"Credo quindici, aiuterà Marika in casa" sgranò gli occhi sorpresa, non può farlo!

"Voglio che lei vada a scuola, è una bambina! Ha bisogno di farsi degli amici" non voglio che altre persone passino quello che ho passato io.

"Aiuterò io Marika" affermo sicura, alza il viso dal cellulare fissandomi divertito.

"Ne ho già una di ragazzina, non starò dietro anche a lei" alzo il sopracciglio sorpresa.

"Non ti sembravo ragazzina quando mi hai violentata. Andrà a scuola" sbuffa pesantemente.

"Da quando sei diventata così sfacciata? Passare del tempo con la mia famiglia ti rende così?" Lo ignoro girando il volto dalla parte opposta.

"Andrà a scuola, la farò iscrivere appena tornati" comunica facendomi sorridere, ho vinto!

**

"Igor qualsiasi cosa succede ne sarai il colpevole, ti voglio pronta alle nove" punta il dito nella mi direzione per poi andare via lasciandomi con molti dei suoi uomini armati fina alla cima del capello, bene, un'altra prigione ricoperta d'oro!

Entro nella villa sbuffando, la ricordo! Mi ha portata qui la prima volta, prima di sposarci.

Il ricorso degli intrusi in struttura si fa largo.

Scuoto leggermente la testa concentrandomi su altro, il borbottio del mio stomaco fa ridere la ragazza al mio fianco.

"Hai fame? Io tanta" annuisce timidamente provando a starmi dietro, raggiungo la cucina dove molte donne stanno cucinando.

"Aggiungete un piatto per la ragazza" ordino sedendomi.

"Ecco a voi mia signora" fisso il piatto, cotoletta con insalata, blocco la donna che stava andando via.

"Voglio anche delle patatine" apre bocca ma la richiude subito dopo andando via, faccio segno alla ragazza di sedersi.

"Come ti chiami?" Domando tagliando la cotoletta, sorride fissandomi.

"Kira, signora" sorrido avvicinandole il piatto pieno.

"Chiamami Hope" ordino divertita, detesto quando mi chiamano signora, mi fa sentire una vecchia di sessant'anni!

"Mangia, sei tanto magra" sorride afferrando la forchetta e il coltello, fisso la donna di prima portarmi le patatine per poi andare via.

"Mettine anche tu, tieni" gli passo il piatto di patatine.

Il mio pensiero va a Marika, mi manca tanto! Mi mancano tanto anche i suoi biscotti.

"Mangia tutto" sgrana gli occhi, ridacchio divertita.

Finisco il mio pranzo felice, le parole di Adrian ritornano come uragano, sospiro pesantemente, dove mi vorrà portare?

"Preparatemi un bagno caldo, avete già portato i miei bagagli in camera?" Domando alla donna che annuisce velocemente.

"Vai pure a farti una doccia tu, ti faccio portare qualcosa di comodo da mettere" va via seguendo una delle ragazze che lavorano qui dentro, faccio segno alla donna di non muoversi.

Conosco questa casa, i ricordi non sono dei migliori.

Salgo le scale seguendo i ricordi che ritornano come fulmine in piena tempesta, apro la porta guardandomi attorno.

Il mio sguardo viene catturato dallo scatolone nero messo al centro dell'ampio letto, mi avvicino fissando il biglietto con l'orario su scritto.

Dittatore.

Alzo gli occhi al cielo lasciando la scatola lì, mi avvicino al borsone afferrando un cambio per Kira.

"Qualcuno che porti questi vestiti a Kira c'è?" Sbotto annoiata, il ricordo della donna che avevo comandato di restare ferma mi fa ridere.

"Eccomi, date pure a me" sussurra con il fiatone, gli porgo i vestiti per poi vederla scattare via, chiudo la porta dietro di lei per poi avvicinarmi al bagno.

Sarà una lunga serata.

{SONO TUA MIO VOR} MafiaRomance Wattys 2023Där berättelser lever. Upptäck nu