Capitolo 29 - Punizione

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Le due sagome ci squadravano da capo a piedi, uno irritato, l'altro maliziosamente divertito. Il sorriso beffardo che illuminava il volto di Kayla mi provocava un incessante tentazione di raggiungerla per tirarle uno schiaffo, magari strappandole anche la ciocca viola. Amar aveva un volto rigido e deciso. La fronte era aggrottata e le braccia incredibilmente muscolose portavano le mani a poggiare i fianchi. Una qualsiasi spiegazione sarebbe stata inutile; Amar non ci avrebbe creduto, comunque. Inoltre, non osavo immaginare la fine che avremo fatto.

«Avete qualche falsa spiegazione da darmi o passiamo direttamente a cosa vi spetterà?» dice con tono severo Amar. La sua pelle scura si perdeva nella penombra del corridoio esterno alla camera della seconda prova. Dal buio spuntava solo la fluorescente ciocca viola della sorella di Ron.

«Credo che sarebbe meglio passare a ciò che ci spetterà» afferma Lauren con tono decisamente tranquillo, per niente preoccupato delle conseguenze. Volevo essere come lei, ma non potevo non ammettere che me la stavo facendo sotto.

«Bene, venite.» afferma Amar, spostandosi per farci uscire. Con il capo leggermente chinato, esco dalla camera. Quando siamo tutti fuori, Amar chiude nuovamente la porta bianca, guidandoci in una destinazione a noi ignota. Sento C balbettare aTina un 'Grazie' ironico. Non sapevo cosa ci aspettava. Quale punizione avremo dovuto assorbirci, nonostante la meritassimo comunque. Provavo ad immaginare qualcosa, ma la mia mente vagava nel vuoto più totale; conoscevo il mondo degli Intrepidi da poco e di certo lo potevo definire per gran parte un mistero.

Raggiungiamo i piani più alti della residenza dove ci sono gli uffici dei capifazione, oltre a luoghi importanti per la Fazione. Amar spinge la porta di vetro dalla quale si intravedeva una donna; i suoi capelli erano portati in alto, formando una semplice ma elegante acconciatura. La pelle era chiara, con diversi segni cicatrizzati. Era voltata di spalle quindi non potevo dire se fosse una donna o una ragazza: il portamento era aggraziato e signorile. Non comprendevo il fatto che si trovasse tra gli Intrepidi: non era per niente adatta a questo mondo.

«Sonja» chiama Amar, con tono gentile ed autorevole. La donna si volta: poteva avere al massimo trent'anni. I suoi piccoli occhi castani erano adornati da un ombretto scuro e le sue labbra sottili da un intenso rossetto rosso. Una bella donna, insomma.

«Cosa c'è?» domanda. Il tono leggermente annoiato, la voce un po' rauca. Indossava una maglietta e un paio di leggins tanto stretti da farla apparire scheletrica.

«Questi ragazzi hanno visitato la stanza della seconda prova d'iniziazione, ovviamente senza alcun permesso.» informa Amar, la postura più dritta del solito. La donna - Sonja - sgrana appena gli occhi, per poi accomodarsi sulla sua poltrona: «Cosa vuoi che faccia?» domanda con tono, perlopiù, stanco.

«Di certo meritano una punizione.» afferma convinto Amar.

La donna gli risponde subito: «Tu sei il loro istruttore. Occupatene.». Amar apre nuovamente la porta uscendo, facendoci segno di uscire. Con un cenno saluta Sonja. Appena richiude la porta viene attaccato da Tina.

«Cosa vuoi farci?».

La voce sicura di Kayla interviene: «Di certo meritate una severa punizione.»

Mi sposto per lanciarmi alle sue spalle per poterla colpire il più possibile. É Anton a frenarmi.

«Ma perfavore...» blatera, appena in un sussurro, Arin.

«Perché non togliere punti dalla classifica da ognuno.» suggerisce Kayla, voltandosi verso Amar, il quale aveva portato pollice ed indice sotto al mento.

Sgrano gli occhi. Togliere punti dalla classifica era la punizione peggiore che avrebbero potuto darci: avremo potuto perdere la possibilità di un lavoro decente. Non avevo la minima intenzione di finire a fare la guardia alla recinzione.

The Divergent Series: By Tess - DivergentWhere stories live. Discover now