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Così come le notti precedenti, Masaki non era riuscito a chiudere occhio.
O meglio dire, si era svegliato nel cuore della notte, con la testa dolorante, senza riuscire più a riprendere sonno, e magari fosse stato per un brutto sogno.
Ormai, andava a dormire con la testa piena di dubbi, senza alcuna risposta.

Per l'intera settimana non aveva fatto altro che evitare chiunque non facesse parte della sua cerchia di amici, aveva preferito evitare i contatti con tutta la squadra, o anche con altre persone come i suoi compagni di classe, pensava fosse la cosa giusta da fare... Se n'era stato zitto la maggior parte delle volte in pausa pranzo, parlando il meno possibile anche con quei poveretti di Kyousuke e Tenma, ma infondo nessuno se n'era veramente reso conto, perché lui era sempre così...

Si era concentrato più su sé stesso, ovviamente fallendo.

Il trauma che si era lasciato alle spalle, quello, era il suo più grande problema.
Magari avrebbe dovuto parlarne con Hiroto o Ryuuji, ma non aveva il coraggio per farlo e, una persona esterna sarebbe stato lo psicologo della scuola, ma non si fidava abbastanza.

Aveva fatto delle ricerche su internet, se magari in qualche modo poteva essere influenzato da ciò che vedeva, era disperato nel cercare quelle cose però nel suo io più profondo, sapeva che stava cercando una marea di cazzate.

Sapere che quelle persone potevano aver ragione gli mandava il cervello in pappa.

Ovviamente le sue ricerche non portarono a niente, e si era ritrovato a fare una cosa molto stupida.
Dei test, test per capire se fosse gay.

Non era arrivato a nessuna conclusione, anche se l'80% dei test gli dicevano: 'Congratulazioni! Sei gay, benvenuto nella famiglia arcobaleno!' Peggio di quando aveva fatto il test per lo smistamento nelle case di Hogwarts, era stato smistato parecchie volte in 'grifondoro'.
E lui non era per niente un grifondoro.

Questo aveva portato a parecchie notti insonni, nessune risposte, e allenamenti, test scolastici, del tutto sballati.

Alle sette precise, la sveglia suonò facendolo morire di paura, non che si fosse addormentato, non si era minimamente reso conto dell'ora.
Si alzò dal letto con la velocità di un bradipo, e andò ad accaparrarsi il bagno prima di tutti.

Dopo la doccia e aver indossato l'orripilante divisa invernale, andò in cucina dove Ryuuji e Hiroto come tutte le mattine parlavano delle enormi quantità di cose che avrebbero dovuto fare quel giorno.
Voleva tanto fargli compagnia alla Kira.

Faceva colazione guardando le povere macine annegare nel latte bollente.

"Oggi c'è la partita giusto?" Domandò Hiroto.
"Quale partita?" Domandò, non alzando lo sguardo dalla tazza.

Non ricordava per niente di avere una partita in programma.

"Endou non doveva portarvi a vedere la Royal?"

Troppo concentrato a cercare ciò che rimaneva delle macine, non capì per niente ciò che Hiroto aveva detto.

"Maki, tutto bene? Non hai una bella cera." Gli disse Ryuuji.

E anche quello fu una lingua a lui sconosciuta.
Vide Hiroto scrollare le spalle, segno che Ryuuji gli aveva fatto qualche domanda a cui non sapeva dare la risposta.

Ryuuji gli si avvicinò 'pericolosamente' e gli poggiò il palmo nella mano sulla fronte.
"No, non hai la febbre. Hai dormito Masaki?"

Annuì, sperando di darla a bere.
Non funzionò.

"Dovresti rimanere a casa oggi, forse stai covando l'influenza."

In quel preciso istante nella sua testa suonava: 'Allarme rosso.' in un loop infinito.

Sotto un nuovo cieloWhere stories live. Discover now