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×Angolino autrice×
HAHAHAHA Mi sento un po' Rick Riordan all'inizio de "La casa di Ade". scusateee <3

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"Hai lasciato la tua zona scoperta."

Queste furono le prime parole che gli rivolse Kirino Ranmaru, anche detto 'codini rosa.'

Seriamente?

Lo stava rimproverando? Per una buona azione? Sul serio?
Non poteva crederci! Si aspettava di tutto, sì, ma non un rimprovero del genere! Da lui, che non era neanche il capitano!

"Ma se non fosse per la mia mossa azzardata, ora avremmo perso."

Come se 'codini rosa.' non bastasse, arrivò anche Shindou Takuto, il capitano.

"Sono contento che state parlando tra di voi. Complimenti Masaki, la tua velocità e il tuo equilibrio sono piuttosto sviluppati, puoi diventare un ottimo difensore. Non credi Ranmaru?"

Ci rimase di stucco. E a vedere la faccia del ragazzo di fronte, anche lui ci era rimasto di stucco.

Non si sarebbe mai immaginato di ricevere un 'complimento' da parte di Shindou, cioè non ce le vedeva e, a quanto pare, anche 'codini rosa.' la pensava uguale.

Lo guardava dall'alto in basso, con aria quasi di superiorità. "Già, potrebbe."
"Sono sicuro che l'allenatore ne terrà conto, ci vediamo domani agli allenamenti." Shindou gli sorrise.
"Grazie capitano, a domani."
"Vengo con te." Gli informò 'codini rosa.'. "Se fossi in te, non rifarei mosse azzardate. Ti tengo d'occhio, non sarai in prima squadra così facilmente."

E se ne andò, seguendo il suo caro amico capitano.

Era arrivato letteralmente come un fulmine a ciel sereno, quando c'era ancora il sole, senza nuvole;
Ecco cos'era 'codini rosa.'

Che caratterino.

Non gli era sembrata una cosa tanto malvagia quello che aveva fatto, e se nemmeno Shindou ne aveva tenuto conto, perché doveva farlo lui?

Poteva tenerlo d'occhio quanto voleva, non era interessato ad entrare in prima squadra. Soprattutto se ad affiancarlo c'era uno come lui. No, proprio non ci teneva.

Se ne tornò da Kyousuke e Tenma, cercando di non pensarci più.

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Dopo quel giorno, Masaki non ebbe modo di scambiare nessuna parola con 'codini rosa.', e gli stava bene così.
Ma, durante gli allenamenti, sentiva spesso il suo sguardo addosso. Era una cosa fastidiosa.
Odiava essere guardato.

Gli stava antipatico?

Era lui quello che l'aveva scontrato per i corridoi, non l'opposto; anche se forse quello non sapeva nemmeno che fosse Masaki, visto per quanto andava veloce.

Beh, adesso, 'codini rosa.', gli stava antipatico... E doveva seriamente smetterla di pensarci.

Lì al club di calcio sembrava andare tutto a gonfie vele, ormai si era abituato alla routine e all'andamento della squadra e si era ormai abituato alla pace che regnava a Nagano, che un po' gli ricordava Kyoto.

A tal proposito, mancavano meno di due settimane alla 'Golden Week*', la settimana dei festival lì in Giappone, e al suo compleanno, e come di tradizione sarebbero tornati a Kyoto dal resto della sua famiglia, per festeggiare il compleanno tutti insieme. Non vedeva l'ora di essere a casa, ad esser sincero.

Sotto un nuovo cieloWhere stories live. Discover now