President's doughter

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Non so spiegarmi il perchè quella sera decisi di scappare , so solo che finalmente riesco a dare un senso alla parola "vita".

1 mese prima

Papà:" No ! Ti ho detto che non ci vai a quella festa. Non pensi al bene della tua famiglia ?! Siamo vicini alle elezioni, non possiamo fare errori, tu compresa"

Fin da piccola ho avuto una vita abbastanza difficile, essere la figlia del presidente impone un certo rigore sia in famiglia che fuori, e le uniche attività che posso fare sono la scuola e sport ,tutte ovviamente controllate dalle guardie.

Quella sera persi la testa,ero così stanca di non avere una vita come le comuni adolescenti della mia età; ovvio non chiedo chissà cosa ma almeno essere libera di uscire con le amiche.

Presi la giacca  e dirigendomi fuori di casa iniziai a correre all'impazzata senza freno, con le urla dei miei genitori che mi pregavano di ragionare e altre cavolate simili.

La zona non la conoscevo molto perchè ero abituata ad essere scortata in macchina ma in quel momento poco importava, volevo solo sentirmi libera; sentivo il telefono squillare all'impazzata ma non li diedi importanza.

Arrivai in un piazzale un pò isolato dal centro , sembrava un magazzino abbandonato,decisi quindi di tornare indietro ricordandomi la strada ma non ebbi il tempo poichè un ragazzo alto uscì dal buio.

X:" cosa ci fai qui bambolina? E' pericoloso" 

T/n:" nulla me ne stavo andando "

X:" Prima mi dici perchè sei qui. Sei una spia? Lavori per qualcuno? Thomas abbiamo ospiti vieni"

T:" Che vuoi am-" 

Appena i nostri sguardi si incrociarono passarono alcuni secondi di silenzio totale fino anche il suo amico lo intimò di parlare.

X:" Ti hanno morso la lingua? La conosci?"

T:" E' la figlia del presidente..."

X:" Stai scherzando spero ?!"

Il ragazzo che solo poco prima avevo capito si chiamasse Thomas si avvicino un pò verso di me per squadrarmi meglio da cima fondo ed io non potei che arrossire.

X." La situazione si fa interessante, possiamo tenerti in ostaggio e in cambio ti diremo la cifra che vogliamo per lasciarti andare"

T:" Noi non faremo nulla di tutto ciò coglione. Come ti chiami?"

T/n:" Mi chiamo T/n"

Dopo vari minuti in cui io me ne stavo seduta su un muretto e loro a discutere, o meglio, urlando, finalmente decisero di non uccidermi (ironia) ma tenermi un pò con loro finchè avrei voluto.

Quando entrammo nella loro casa riuscì a squadrare meglio il ragazzo dallo sguardo penetrante, era moro con gli occhi verdi/grigi e aveva dei tatuaggi sparsi tra le braccia. 

T:" ti piace guardarmi ?" sogghignò prendendomi in giro 

Scossi la testa imbarazzata e voltai lo sguardo ma lui mi passò davanti e in modo strafottente ribattè" a me piace se mi guardi".

Dopo poco entrò l'altro ragazzo con due buste della spesa e bagnato dalla testa ai piedi, il che mi fece molto ridere ma cercai di nasconderlo per non dare brutte impressioni.

X:" Mi chiamo Samuele piacere. Scusa per prima non volevo spaventarti"

T/n:" Tranquillo... grazie per l'ospitalità"

Le chiamate aumentarono e così,sotto consiglio dei due ragazzi,decisi di rispondere aspettandomi una sgridata colossale.

Inventai una bugia dicendogli di essere in giro con la guardia e dopo tremila scuse finalmente attaccai.

T:" eh brava bugiarda ahah"

dopo la serata

T:" se ti va questo è il mio numero... " 

Lo ringraziai con un bacio sulla guancia e corsi a casa sotto la pioggia pronta per due mesi di punizione o come la chiamo io,prigionia.

T/n: hey, sono t/n, grazie della serata

T: Oi, ti aspettavo, figurati. Cosa ti hanno detto i tuoi genitori?

T/n: solite cose tranquillo, so solo che fino al mese prossimo sono chiusa qui, era prevedibile

T: E se dicessi a tuo padre che lo voterò ti lascerebbe venire da me?

La cosa mi fece sorridere e imbarazzare allo stesso tempo poichè nessuno ha mai fatto nulla per vedermi...nessuno prima di lui.

T/n: non penso sai ahah però grazie

Continuammo a parlare fino a mezzanotte circa ,quando crollai di sonno con un sorriso stampato in faccia.

......

Per le prime settimane in cui ero rinchiusa in casa ad annoiarmi lui mi tenne molta compagnia ma purtroppo c'erano troppe guardie attorno alla casa e non potevano farlo venire qui,rischiavamo entrambi.

Finalmente il mese passò e potei tornare ad uscire e andarlo a trovare così ci organizzammo per vederci il pomeriggio stesso, cosa che non dissi ai miei genitori ovviamente.

T/n:Sto arrivando, 5 minuti e sono li

T: brava bimba ti aspetto

Mi accolse con un'abbraccio e un bacio sulla fronte, facendomi imbarazzare ancor di più; lui lo notò e non perse tempo ad incrementare la situazione.

T: "sei bella con i pomelli rossi .. come le tue labbra"

Sorrisi imbarazzata aspettandomi un bacio che però non arrivò ,lasciandomi insoddisfatta ed ingenua allo stesso tempo.

T:" sei così bisognosa?" 

T/n:" No " affermai sicura ,forse..

T:" Staremo a vedere "

Non so con quale coraggio lo presi dal viso e lo baciai con passione , cosa che lui ricambiò subito per fortuna, concludendo con fare strafottente.

T/n:" se lo voglio me lo prendo"

T:" ah si? ahah fai la brava bimba che non fa per te comandare"










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