Love is a losing game

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Per te ero una fiamma
l'amore è un gioco in cui si perde
cinque storie, fuoco appena sei arrivato
l'amore è un gioco in cui si perde

perchè vorrei non aver mai giocato?
che casino abbiamo combinato
e adesso la montatura finale è che
l'amore è un gioco in cui si perde

sviluppato dal gruppo
l'amore è una mano perdente
più di quello che potevo sopportare
l'amore è una mano perdente

dichiarato da se, profondo
fino a che cadono i frammenti
so che sei un uomo che ama il gioco d'azzardo
ma l'amore è una mano perdente

sebbene io sia piuttosto cieca
l'amore è un destino rassegnato
i ricordi rovinano la mia mente
l'amore è un destino rassegnato

tutte le nostre questioni futili
e presi in giro dalle divinità
e adesso la montatura finale è che
l'amore è un gioco in cui si perde
Love is a losing game- Amy Winehouse
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Squadrai il poliziotto di nome Carter poggiato sulla fiancata dell'auto di servizio. Lo sfidai con lo sguardo e senza tante cerimonie aprii la portiera del sedile anteriore e mi accomodai. Stavo per passare una notte in cella, l'oltraggio al pubblico ufficiale era l'ultimo dei miei problemi. Lo sentii protestare col Capo Brown e risi sotto i baffi quando, quest'ultimo, gli ordinò di sedersi dietro.
Avrebbe continuato a lagnarsi come un bambino se non fosse uscito Nathan.
Mio fratello ci raggiunse con una corsetta e si abbassò alla mia altezza. Aveva un sorriso, probabilmente perché conosceva già il mio umore e voleva farmi star bene.
《Mia sorella è un galeotto!》 Esordì, ammiccando. Sbuffai, dandogli uno schiaffetto sulla mano.
《Ti serve una lima per tagliare le sbarre e un pacchetto di sigarette?》
《Sei un cretino!》
L'espressione divertita lasciò spazio alla serietà e io suoi occhi già scuri, si incupirono.
《Scendi da questa macchina, mandiamo a 'fanculo papà e ce ne andiamo dove vuoi tu. Florida, Sud America...》
Gli baciai la guancia. 《Dovrai accettare una sorella galeotto. È solo una notte, Nate, che sarà mai?》
Non volevo per nessuna ragione al mondo, mandare al diavolo papà.
Alzò gli occhi al cielo. 《Nasconderò la lima dentro una torta, allora.》
Ridacchiammo mentre tornava eretto, poi il suoi occhi si affilarono e li punto su Carter. Quando Nate faceva il duro, era divertente. Le sopracciglia folte si aggrottavano e le labbra formavano una linea retta. Tra i miei fratelli, il vero attaccabrighe era Gabriel ma Nathan si difendeva bene.
Gli diede un pacca sulla spalla a mo' di avvertimento e il ragazzo parve irrigidirsi. Forse all'anagrafe era più grande di Nate ma dal punto di vista fisico non era messo bene, era alto ma mingherlino.
《Dovrei essere rispettato, poi arriva una ragazzina che si crede il padrone del mondo e fa come le pare》, borbottò, una volta per strada.
《Doug? L'imbecille non può andarsene a casa a piedi? Dio, dove l'hai trovato?》
Ridacchiò. Quasi, quasi, tornava a starmi simpatico.
《Non parlare di me come se mi conoscessi!》
《Conosco il genere cui appartieni, Carter》, ribattei, 《non mi serve altro.》
《Oh... abbiamo indovina!》
《Non sei di Blacksburg, ma hai creduto che qui avresti potuto voltare pagina》, iniziai. 《Al liceo ti infilavano la testa nei water e le ragazze in vista ti snobbavano per i giocatori di football. Adesso vai in giro con le manette e la pistola giocattolo, pensando di esserti riscattato. Non è così?》
《Stai zitta!》
《Sai cosa c'è, Carter? Devi svegliarti. Non ti basterà cambiare città o vita, pensare di essere una persona diversa... Tornerai sempre alle origini, dove tutto è cominciato, in cui c'è chi ti ha fatto del male. Prima lo accetti e prima andrai avanti.》
Le origini...
《Ora capisco perché tuo padre ti ha mandato in prigione pur di non averti tra i piedi.》
Sogghignai. 《Qualcuno si è offeso》, notai. 《Se ti liberassi di quel grugno da stronzo despota e dall'idea che tutte le ragazze carine siano bastarde senza cuore, potresti far colpo. In fin dei conti, i ragazzi in divisa hanno un certo fascino.》
《Smettetela, tutte e due!》 Tuonò Douglas. 《Vivienne porta rispetto all'istuzione che rappresentiamo. E tu, Carter, non prenderla sul personale!》 Impose.
《Dovrei essere nel letto con mia moglie, non a sentire discussioni infantili.》
Si fermò di fronte a una casa e ci liberammo del bamboccio. Almeno non mi avrebbe fatto lui da guardia.
《Grazie a Dio!》 Sbottai. 《Come fai a lavorarci?》
《Sopporto》, disse, sarcastico. Si riferiva a me e mi fece ridere. Sospirai, poggiando la tempia contro il finestrino. Tirai su col naso e rabbrividii, l'adrenalina per la litigata era evaporata. Mi porse un fazzolettino di stoffa.
《Se non lo dici a Rich, ti porto al cottage.》
《No.》
《Vivienne》, bisbigliò, 《alcune volte noi genitori siamo convinti che, nonostante l'età, i figli siano dei bambini.》
《Mi ha fatto arrestare...》
《Perché era spaventato a morte. Voleva riportarti a casa ed era certo che lui non ci sarebbe riuscito. Cristo Santo, hai opposto resistenza mentre ti ammanettavano!》
《Non difenderlo. Hai ascoltato cosa ha fatto.》
《Una stupidaggine》, concordò.《E non sono dalla sua parte. Ognuno ha diritto di stare con chi crede. Non sei una bambina, alla tua età tuo padre progettava di sposarsi con Sammy》, spiegò. 《Anche se devo ammettere che credevo che c'era più possibilità che accadesse un cataclisma anziché vedere te e Harry insieme.》
Abbozzai un sorriso, senza nessuna allegria e afferrai il fazzolettino.
Mi ha mentito, non stavamo insieme.
《Credo ancora che tutto questo sia illegale.》
《E io credo che tu sia una piccola saputella che spara paroloni.》
《Sono una cittadina-》
《Che ha dato un calcio sulle palle a un poliziotto》, m'interruppe, esplodendo in una fragorosa risata.

Fil rouge |h.s|Where stories live. Discover now