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Busso alla porta dello studio di Dylan. Ho bisogno di un consulto e non ho trovato ancora il momento per chiederglielo.

Le cose tra di noi si sono fermate, come d'altronde si sono fermate quelle con John. Dopo la vittoria del processo non ho voluto più toccare il tasto "relazione" e loro hanno rispettato la mia scelta. Poi c'è stato il momento quarantena, quella notte con Dylan è stata MAGNIFICA come se non vedessi l'ora di sentire la sua pelle a contatto con la mia. Però non posso, non posso creare tutta questa confusione tra me, Dylan e John. Siamo colleghi, amici, abbiamo un passato. Va bene così.

-Posso?
Chiedo aprendo la porta
-Certo, entra!
Dice Dylan, mentre legge dei documenti. Seduto sul divano dello studio c'è John.
-Ciao!
Dice lui
-Va tutto bene, Beth?
Chiede Dylan
-Ero venuta per chiederti un consulto...
Dico
-Certo, chi è il paziente?
Chiede lui pronto a digitare nome e cognome del paziente sul portale internet dell'ospedale
-Io...
Dico.

John si alza dal divano e si siede sulla sedia vicino alla mia
-Stai male?
Chiede
-No...cioè...
Dico. Dylan mi guarda negli occhi aspettando che continui la frase
-Da circa quattro anni porto un impianto contraccettivo sottocutaneo.
Dico
-Non lo sapevo...
Dice Dylan
-Non lo sa nessuno. Solo Will...l'avevo messo quando stavo con lui.
Dico
-Si è esaurito e avrei dovuto rimuoverlo due anni fa, ma il medico si rifiutò di effettuare la procedura perchè, quando mi era stato impiantato, era stato messo troppo in profondità e sarebbe venuto difficile rimuoverlo con una semplice procedura ambulatoriale...
Dico
-Da un paio di giorni il mio braccio si sta gonfiando, esattamente dove c'è l'impianto. Il mio braccio è dolorante e si è arrossato.
Dico.

Dylan guarda John
-Posso dare un'occhiata anche adesso, se vuoi...
Dice. Annuisco. Sfilo il maglione che indosso, rimanendo con indosso solamente il reggiseno. John mi guarda e sorride. Alzo il braccio, Dylan si riscalda le mani e inizia a tastare il mio braccio
-Ti fa male, vero?
Chiede
-Si...
Dico
-Il braccio è gonfio ed è come se si stesse creando un ematoma...
Dice
-Propongo di fare un'ecografia e un ecodoppler per controllare l'afflusso di sangue al braccio...
Dice
-Sono d'accordo!
Dice John.

I nostri cercapersone suonano contemporaneamente
-Emergenza!
Dice John alzandosi
-Riesci a resistere fino a fine turno?
Chiede John
-Certo!
Sorrido.

John esce dallo studio prima di me e Dylan
-Mi potevi dire del braccio...
Dice Dylan con nella voce una punta di delusione
-Lo so, ma...
Dico
-...scusa se non ti ho detto niente, ma non riesco a starti vicina senza che la mia testa faccia mille viaggi...
Mi guarda. Mi prende per i fianchi e mi abbraccia
-Sono qui, per te...
Dice
-Adesso andiamo che a fine turno devo visitare una paziente spaciale...
Dice facendomi l'occhiolino.

Arriviamo nel reparto di emergenza
-Sam dimmi tutto!
-Due donne si sono picchiate in un ristorante perché una aveva scoperto che l'altra era l'amante del marito.
Dice. Sorrido
-In trauma 3 c'è la più grave, colpita alla testa da una sedia, ha sviluppato un trauma cranico...
Dice
-L'altra donna è nella exam room 2. Ha riportato alcune escoriazioni superficiali e un profondo taglio sulla fronte.

-Dylan si occupa della donna in sala trauma insieme a Joey, io e Eric ci occupiamo di quella nella exam room.

Entro nella exam room dove è stata portata la donna. La vedo seduta sul lettino che lavora al computer
-Buongiorno, sono la dottoressa Dawson...il mio collega è il dottor Grant...
Dico
-Eveline. Tra quanto mi mandate a casa? Ho una riunione di lavoro tra due ore!
Dice con fare altezzoso
-Signora, dobbiamo prima visitarla...si ricorda cosa è successo?
Chiede Eric
-...certo che mi ricordo! Quella Mary...
Dice
-...è andata letto con mio marito!
-Mi faccia controllare la sua fronte e poi la lasceremo andare...
Dico.

Emergency CallWhere stories live. Discover now