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Mi sveglio. Apro le tende e mi fermo a guardare la città già in movimento. Dylan e John sono in ospedale, mentre io mi devo preparare per andare in tribunale.
Si, è arrivato quel momento. Ho paura, sono agiata, non sono pronta a guardare negli occhi chi mi ha fatto del male, ma se non fosse stato per Dylan e John, non avrei mai potuto affrontare questo problema da sola.

Faccio una doccia. Metto un pantalone nero e una giacca doppiopetto nera.
Esco per andare in tribunale. Mi fermo a prendere un caffè, ma non riesco a berlo, perché sono troppo agitata. Tengo la tazza di carta tra le mani, solo per riscaldarle, mentre aspetto che arrivino gli avvocati.
Da lontano vedo arrivare John con i tre avvocati che sostengono la mia causa. Dietro di loro ci sono Dylan e Joey, Abby, Sam e Eric.
Sorrido.
Abbraccio Dylan. Lui mi stringe a sé e mi bacia sulla guancia.

-Pronta?
Chiede Eric
-Si!
Dico facendo un sospiro.

L'aula di tribunale è grande e vuota.
Mi siedo e accanto a me, ci sono i miei tre avvocati.
-Sarò io a difenderti oggi!
Dice Mackenzie
-Va bene.
Dico
-Ricordati tutto quello di cui abbiamo parlato e rispondi sinceramente alle mie domande...andrà tutto bene!
Dice accarezzandomi la schiena.

Dall'altra parte della stanza vedo Nicole, suo padre e i quattro ragazzi, ora uomini, che hanno abusato di me.

Il giudice entra in aula. Ci alziamo.
Inizia la seduta.
Mackenzie espone il caso. Chiamano Nicole a testimoniare
-Io...non ricordo bene quello che è successo quella sera...
Dice
-...ero ubriaca!
Dice
-Obiezione!
Dice Mackenzie
-Vostro onore, ci sono testimoni che affermano che la signorina era in sensi.
-Obiezione accolta!
Dice il giudice.

È il turno di Paul, uno dei ragazzi che erano lì quella sera
-Elizabeth è venuta da noi...
Dice
-Obiezione!
Dice Mackenzie
-Vostro onore, abbiamo testimoni che affermano di aver dato del calmante che è servito per drogare la mia assistita!
Dice
-Accolta. Avvocato, cerchi di far dire la verità ai suoi assistiti!
Dice il giudice all'avvocato che difende Nicole.
Come Paul, anche Ethan, Luke e Sean danno la stessa versione.

È il mio turno.
Mi siedo al banco dei testimoni
-Dottoressa Dawson. Ci potrebbe raccontare cos'è successo quella sera?
Chiede Mackenzie.

Guardo Dylan e John seduti in prima fila
-Certo...
Dico.
Inizio a raccontare, con molta difficoltà, i fatti.

-Lei può affermare che chi ha abusato di lei quella notte, sia in quest'aula oggi?
-Si.
Dico
-Può affermare anche che quello che è successo sia stato progettato dalla signorina Nicole Robinson?
-Si.
Dico
-Come fa a esserne così sicura?
Chiede
-Me l'ha detto mia sorella, Ivy Dawson.
Dico.

Nicole mi guarda con gli occhi sgranati
-La sorella della mia assistita, non è potuta essere qui oggi a causa di problemi di salute essendo in convalescenza dopo un intervento.
Dice Mackenzie al giudice.

-Ho terminato!
Dice lei tornando al banco con gli altri avvocati.
Si alza l'avvocato di Nicole
-Dottoressa, mi sa dire qual è la sua attuale relazione con i dottori Davis e Spencer?
Chiede.
Guardo Mackenzie
-Il dottor Davis è il mio capo, il dottor Spencer è un collega di un altro reparto.
-Quindi non c'entra nulla che lei sia andata al matrimonio di sua sorella accompagnata dal dottor Spencer?
-Obiezione!
Dice Mackenzie
-Vostro onore, cosa c'entra la vita privata della mia assistita?
Dice.
Il giudice mi guarda
-Accolta. Avvocato, non può fare domande su relazioni personali!
Dice
-Va bene.
Dice lui
-Dottoressa, un'ultima domanda.
Dice.
Guardo Nicole che inizia a ridere
-Come fa ad essere certa di quello che è successo quella notte, se era stata drogata, come lei stessa aveva ammesso?
-Mi è stato raccontato da chi quella notte mi ha soccorso mentre sanguinavo su un letto!
Dico
-Vostro onore!
Dico guardando il giudice
-Quella notte ho subito violenza fisica da quei quattro uomini. Nel mio corpo, pochi mesi fa, sono stati ritrovati frammenti di metalli compatibili con il coltellino svizzero di uno di quei uomini. C'erano le sue iniziali incise sopra ed è stato consegnato alla polizia per metterlo nel fascicolo del mio caso.
Dico
-Io e la giuria ci prendiamo del tempo per analizzare le prove. La seduta è in aggiornamento!
Dice il giudice.

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